Itinerario 00.01

00.01 Santuario della Madonna del Lago - Monte Dubasso - Santuario della Madonna del Lago

Santuario della Madonna del Lago (1015 m) - Monte Dubasso (1545 m) - Colle San Bartolomeo (1446 m) - [Monumento a Felice Cascione (1204 m)] - Fontane (1161 m) - Santuario della Madonna del Lago (1015 m)

+550 / -550

Dislivello [m]

3:00 - 3:20

Tempo [h:mm]

7566

Distanza [m]

E/EE 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

A parte l'ultimo tratto di salita verso il Monte Dubasso, su esile traccia assai ripida e un poco malagevole, si tratta di un facile e piacevolissimo anello perfetto per le mezze stagioni. Ai lunghi tratti immersi nel bosco, tra faggete, boschi di conifere e noccioleti, si aggiungono i bellissimi e aperti panorami dalla vetta del Monte Dubasso, con il mare sovente all'orizzonte.

Carta schematica - Itinerario 00.01

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 00.01
A Da Santuario della Madonna del Lago (1015 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Monte Dubasso (1545 m) +548 / -18 1:40 - 1:55 3047 E/EE triangolo rosso pieno
C Colle San Bartolomeo (1446 m) +548 / -117 1:55 - 2:10 4068 E/EE (1) = » A24
[Monumento a Felice Cascione] (1204 m) +557 / -368 2:30 - 2:50 6688 E/EE (1) A43 » =
D Fontane (2) (1161 m) +550 / -404 2:45 - 3:05 6792 E/EE (1) A43
E Santuario della Madonna del Lago (2) (1015 m) +550 / -550 3:00 - 3:20 7566 E/EE (1) A43

(1) La difficoltà torna E dal Monte Dubasso al Santuario della Madonna del Lago.
(2) Esclusa la digressione al monumento a Felice Cascione.

Dal Santuario della Madonna del Lago (1015 m) 2 si sale lungo la strada asfaltata in direzione nord-est.

Il santuario è adagiato sulle sponde di un piccolo specchio d'acqua, talvolta indicato come Laghetto della Madonna del Lago 3. In quest'area, molto frequentata dai turisti, è disponibile anche un'area pic-nic, servizi igienici e un piccolo bar locanda.

Il santuario deve il suo nome alla presenza di un vicinissimo e minuscolo laghetto.
La struttura originaria, del XVII secolo, era dedicata a Nostra Signora della Visitazione; più volte rimaneggiata, ampliata nel 1842, l'antica chiesa oggi ospita una locanda. Il santuario attuale, costruito proprio di fronte, risale invece alla fine del XIX secolo 4.
La prima domenica di luglio si celebra la Festa della Madonna del Lago, con la tradizionale Processione dei Cristi, nella quale confraternite liguri e piemontesi portano in processione attorno al Lago i "Cristi", altissimi crocefissi variamente decorati.

[Comune di Alto, Santuario della Madonna del Lago]

Il Laghetto della Madonna del Lago è di recente formazione: probabilmente si è originato nel corso del XVII secolo per un movimento franoso. A supporto di questa ipotesi, vi è la relazione "Sacro Vago Giardinello" della visita pastorale del Vescovo di Albenga, avvenuta a metà del '600, nella quale non viene effettivamente citato alcun lago e la zona è indicata come Madonna del Faggio.
Secondo la leggenda però, la formazione del lago sarebbe da ricercarsi in altre cause. Si racconta infatti che un contadino, con i suoi buoi, disdegnò la messa domenicale preferendo continuare il lavoro con i suoi buoi; per questo suo comportamento venne punito: una massa d'acqua cadde dal cielo trascinando il malcapitato e i suoi animali sul fondo del laghetto così creatosi. Fu poi proprio a causa della nascita miracolosa del lago che si decise la costruzione di un santuario in quel luogo.
Lo specchio d'acqua, di forma quasi circolare, ha diametro di circa 15 metri e una profondità massima di circa 3 metri e mezzo. Ha fondale fangoso con massi affioranti e acque torbide; alcun decenni or sono il laghetto si era ridotto quasi ad una pozzanghera, tanto da rendere necessari interventi di pulizia del fondale per portarlo a quello che doveva essere il suo stato originale. E' alimentato da una sorgente perenne che sgorga poco sopra, e forse da una polla sotterranea, ma non è dotato di emissario.
Nonostante le ridottissime dimensioni, è notevole la sua rilevanza biologica: qui vendono a riprodursi vari anfibi, tra cui il rospo comune (Bufo bufo), il Tritone alpestre (Mesotriton alpestris, subsp. apuanus), ed il rarissimo Pelodite punteggiato (Pelodites punctatus), a forte rischio d'estinzione e specie rigorosamente protetta.
Una dozzina anche le specie di Odonati, inclusa la Libellula quadrimaculata e l'Azzurrina dubbia (Cercion lindenii), che qui raggiunge la quota più alta di presenza per il Piemonte.

[Limno Wiki, Laghetto della Madonna del Lago]
[CuneOdonata, Laghetto della Madonna del Lago]

Al primo tornante, verso sinistra, si lascia l'asfalto e si prosegue diritti, nel bosco di conifere, su una strada sterrata. La carrareccia aggira a lungo in piano le pendici della Rocca Asperiosa e termina chiusa da una catena, oltre la quale si trova una presa dell'acqua.
Si continua innanzi, su sentiero, per una cinquantina di metri, quando bisogna imboccare una traccia che sale a sinistra.

Il bivio è segnalato dalle tacche segnavia, ma non è troppo evidente. In ogni caso, se non lo si nota e si prosegue in piano, si giunge poco dopo ad una seconda presa per l'acqua: a questo punto bisogna tornare sui propri passi e individuare il bivio mancato.

Guidati dai segnavia, si segue la traccia che sale nel bosco e raggiunge un poco distante sentiero. Ci s'innalza ora in diagonale all'interno di una bella faggeta. Ad una biforcazione si tiene la destra (segnavia) e si prosegue in piano a mezzacosta. Il sentiero supera una colata di detriti, rientra nel bosco 56, passa un impluvio stretto e roccioso, quindi sale serpeggiando tra caratteristici roccioni.
Un ultimo breve mezzacosta prelude ad una decisa svolta a sinistra (ovest). Si sale ora con una lunga serie di stretti tornanti, ripidi ma mai eccessivamente faticosi. Terminate le svolte, la pendenza aumenta e si procede di fatto su un crinale, al limitare del bosco. Lungo la salita bisogna prestare attenzione ad un altro bivio ben poso evidente (la segnaletica orizzontale è comunque presente): si lascia innanzi il sentiero più marcato e si svolta a sinistra, su un sentierino, quasi una traccia, ben poco evidente.
La traccia s'inerpica a lungo sull'esile crinale con pendenze davvero notevoli, ora su erba ora su piccoli ammassi di detriti, chiusa tra il bosco a destra e pendii strapiombanti a sinistra (ma mai esposta o aerea). Quando la traccia finalmente riduce la pendenza, ci si sposta verso destra per aggirare alcune rocce (di fatto un'anticima del Monte Dubasso).
Tornati sul crinale, ora ampio, si sale senza ulteriori difficoltà tra erba, roccette e detriti fino alla vetta del Monte Dubasso (1545 m, 1:40 - 1:55 ore dal Santuario della Madonna del Lago) 1, cosparsa di massi.
La discesa sul versante opposto è decisamente più agevole: il sentiero attraversa il crinale prativo, stacca a destra la diramazione per il Colle del Prione proprio ai margini del bosco, quindi raggiunge al Colle San Bartolomeo (1446 m, 0:15 - 0:20 ore dal Monte Dubasso).
Delle tre piste sterrate che da qui si diramano, si imbocca la prima a sinistra. Si perde quota lentamente, puntando a sud-est, su un pendio pascolivo aperto ed assolato. Lasciato a destra un trattura che porta ad una vasca artificiale, la strada si biforca: si tiene il ramo di destra, che rientra nel bosco.
Circa duecento metri dopo il primo tornante, si abbandona la strada sterrata per il sentiero che si stacca a sinistra ed entra nel fitto noccioleto (attenzione anche a questo bivio, non così evidente).
La pendenza è modesta e il percorso piacevole 7: si lascia a destra una traccia, poi i noccioli lasciano il posto ad una bella faggeta. Giunti su terreno più aperto, tra radi arbusti, la discesa si fa più marcata. Quando il sentiero si biforca si va a sinistra e, in breve, presso una fontana, ci si immette su una strada sterrata, la stessa abbandonata poco sotto il Colle San Bartolomeo.
Si va a sinistra, scendendo fino al primo tornante, zona nota col toponimo di Poggio delle Fontane.

Qui, chi è interessato, può compiere una deviazione di alcuni minuti: imboccato il sentiero a sinistra, dopo breve risalita si scende lentamente a mezzacosta fino al piccolo Monumento a Felice Cascione (1204 m circa) 8, eretto in ricordo del coraggioso partigiano nel luogo della sua morte (Dislivello: +8/-17 m; Dislivello A/R: +25/-25 m; Tempo: 0:05 ore; Tempo A/R: 0:10 ore; Difficoltà: E; Distanza: 328 m).

«Perseguitato politico, all'annuncio dell'armistizio iniziava l'organizzazione delle bande partigiane che sotto la sua guida ed al suo comando compirono audaci gesta per la redenzione della Patria. Arditi colpi di mano, atti di sabotaggio, azioni di guerriglia sulle retrovie nemiche lo videro sempre tra i primi, valoroso fra i valorosi, animatore instancabile, apostolo di libertà. Ferito in uno scontro contro preponderanti forze nazifasciste rifiutava ogni soccorso e rimaneva sul posto per dirigere il ripiegamento dei suoi uomini. Per salvare un compagno che, catturato durante la mischia, era sottoposto a torture perché indicasse chi era il comandante, si ergeva dal suolo ove giaceva nel sangue e fieramente gridava: « Sono io il capo ». Cadeva crivellato di colpi immolando la vita in un supremo gesto di abnegazione. Val Pannevaire (Pennavaire, n.d.r), 27 gennaio 1944 ». Così recita la motivazione per il conferimento, alla memoria, della Medaglia d'Oro al Valor Militare a Felice Cascione.
Cascione, noto con il soprannome di "U Megu" (il medico) per via dei sui studi, rimase ferito durante un rastrellamento tedesco al comando della banda partigiana da lui capitanata, che all'epoca era situato alle case Fontane. Il ferimento avvenne in seguito al tentativo di rientrare in possesso di documenti conservati alla sede del comando e caduti in mano tedesca. Sulle cause effettive della morte, in realtà, le fonti sono discordanti, e spaziano dalla fucilazione al suicidio per evitare di venire catturato una volta ferito. Ciò che è certo è che la sua morte suscitò scalpore e commozione, per via della notevole stima e fama di cui godeva il comandante partigiano. Lo stesso Italo Calvino, all'indomani della morte di Felice Cascione, aderì assieme al fratello alla seconda divisione d'assalto partigiana "Garibaldi", intitolata in seguito allo stesso Cascione.
Oltre alle sue gesta militari, Cascione è anche ricordato per la stesura dell'inno partigiano "Fischia il Vento".

[Presidenza della Repubblica, Onorificenza a Felice Cascione]
[Wikipedia, Felice Cascione]

Procedendo sulla strada sterrata, si scende ancora un tornante e, sul successivo rettilineo, presso una fontana e le poche case di Fontane (1161 m, 0:50 - 0:55 ore dal Colle San Bartolomeo), si lascia la strada per scendere alle spalle di alcune abitazioni.
Qui una vecchia mulattiera, ridotta a sentiero e un po' malandata, continua la discesa lungo il pendio pascolivo punteggiato di arbusti. Quando si rientra nel bosco, la pendenza aumenta e il sentiero si cala rapidamente fino al Santuario della Madonna del Lago (1015 m, 0:15 ore da Fontane), dove aveva avuto inizio l'itinerario.

Accessi

Da Ceva si risale la Valle Tanaro fino ad Ormea. Oltrepassato il paese, si svolta a sinistra e si sale al Colle di Caprauna. Si scende quindi verso Albenga, superando l'abitato di Caprauna e imboccando, poco prima di giungere ad Alto, la stradina asfaltata a sinistra per il Santuario della Madonna del Lago. Ampio posteggio presso il santuario.

Note

L'ultimo tratto di salita al Monte Dubasso, pur non presentando difficoltà tecniche, si svolge lungo una esile traccia assai ripida, a tratti malagevole che, in caso di pioggia o umidità, può risultare anche scivolosa. Si consiglia di effettuare l'itinerario nella direzione di percorrenza descritta, in modo da affrontare in salita questa parte un poco più impegnativa.

Pernottamento

--

Cartografia

[Fra n.19]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Autunno 2019

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3 - L'originaria costruzione del Santuario della Madonna del Lago con il piccolo Laghetto della Madonna del Lago (2019)
3 - L'originaria costruzione del Santuario della Madonna del Lago con il piccolo Laghetto della Madonna del Lago (2019)
1 - La croce in vetta al Monte Dubasso (2019)
1 - La croce in vetta al Monte Dubasso (2019)
6 - Faggi in autunno (2019)
6 - Faggi in autunno (2019)
7 - Nel bosco lungo il sentiero che scende a Fontane (2019)
7 - Nel bosco lungo il sentiero che scende a Fontane (2019)
4 - I due edifici del Santuario della Madonna del Lago (2019)
4 - I due edifici del Santuario della Madonna del Lago (2019)
5 - Un tratto di sentiero nella faggeta (2019)
5 - Un tratto di sentiero nella faggeta (2019)
2 - Il nuovo Santuario della Madonna del Lago (2019)
2 - Il nuovo Santuario della Madonna del Lago (2019)
8 - Il Monumento a Felice Cascione (2019)
8 - Il Monumento a Felice Cascione (2019)