25.04 Farigliano - Cappella di San Nicola - Panchina gigante viola - Naviante - Farigliano
Farigliano (274 m) - Cappella di San Nicola (334 m) - Campidoglio (436 m) - Cornole (467 m) - Panchina gigante viola (507 m) - Case Corsaletto (454 m) - Gené (407 m) - Naviante (268 m) - Farigliano (274 m)
+361 / -361
Dislivello [m]
2:55 - 3:20
Tempo [h:mm]
10384
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Si tratta di un piacevole anello, che si snoda quasi sempre su strade
agricole, mulattiere o anche asfalto, con il suo punto di forza nell'ottimo
panorama su Alpi e pianura dalla panchina gigante viola. Non mancano tuttavia
ulteriori elementi di interesse: dagli gnomi e altri animali che si incontrano nella prima
parte del sentiero, ai dolci pendii coperti dai vigneti, ai calanchi che si affacciano
sulle anse del Fiume Tanaro.
Da mettere in conto la presenza di alcuni tratti che possono risultare molto
fangosi e scivolosi, in base alle condizioni meteo ed alla stagione.
Dal grosso posteggio in Piazza San Giovanni a
Farigliano
(274 m)
1,
ci si dirige verso l'omonima
Chiesa di San Giovanni Battista.
Senza raggiungerla, si prende a destra una viuzza pedonale che passa a fianco del
parco giochi per i bambini. Si scende alla sottostante strada asfaltata
e si svolta a destra, lambendo la biblioteca comunale.
Si prosegue in discesa tra i condomìni, tralasciando le varie diramazioni
private e anche una pista sterrata a sinistra.
Qualche decina di metri prima di passare sotto ad un archivolto, una palina
segnala il sentiero che si stacca a sinistra dell'asfalto (indicazioni per
Naviante
e altre destinazioni).
Il sentiero, con alcuni gradini in legno, s'innalza nel bosco e si porta su
un agevole crinale, quindi scende ad un noccioleto.
Anche i più distratti non potranno non notare, in questo
tratto iniziale del percorso, esseri fantastici e animali reali
spuntare in ogni dove: attenzione quindi a gnomi
3,
draghi, serpenti e farfalle
2,
che compariranno sovente a fianco a voi!
Sempre in questa parte iniziale del sentiero, risulta più difficile identificare
pochi resti coperti dalla vegetazione come i ruderi del
Castello di Farigliano,
le cui prime citazioni risalgono al 1210 e che costituì per secoli un avamposto
nelle terre appartenenti al Marchesato di Saluzzo.
Al termine del noccioleto il sentiero volge bruscamente a sinistra,
addentrandosi in una stretta e incassata valletta; attraversatone l'impluvio su
un ponte in legno, si continua la ripida ascesa fino a sbucare su un una
pista sterrata ad uso agricolo.
Si segue la pista verso destra, ai margini di una grande piana di campi coltivati
e noccioleti, fino ad immettersi su una stradina asfaltata presso un pilone votivo.
Si va a sinistra, arrivando in pochi metri ad un'altra strada asfaltata.
Senza svoltare a destra per le
Case Corsaletto
(possibile alternativa per chi vuole accorciare il percorso),
si prosegue diritti (verso nord).
La strada asfaltata passa non lontano da una quercia secolare
4
(deviazione e indicazioni a sinistra) quindi raggiunge un bivio
presso alcuni cascinali: si ignora temporaneamente la pista sterrata che si stacca
a destra (e che verrà utilizzata nel prosieguo dell'escursione), e si segue ancora
la strada verso sinistra.
Un tratto rettilineo conduce in pochi minuti alla graziosa
Cappella di San Nicola
(334 m, 0:40 - 0:45 ore da
Farigliano)
5,
situata ai margini dell piccolo nucleo di case di
San Nicolao.
Tornati all'ultimo bivio, si prende la pista sterrata, che ora si trova
a sinistra (indicazioni per
Case Corsaletto).
La pista si eleva dolcemente tra filari di vigne e, giunta sull'arrotondato
crinale, si immette su un'altra pista sterrata.
Si tiene la destra, si superano le poche case di
Campidoglio
e si arriva ad un bivio, dove abbandona a sinistra la pista sterrata
per proseguire sulla mulattiera a destra.
Dopo una lenta ascesa e un breve tratto pianeggiante, la mulattiera si
immette su una strada asfaltata.
Si va a sinistra (si userà il ramo di destra per chiudere l'anello),
e si oltrepassano le case di borgata
Cornole.
Si guadagnano ancora pochi metri di quota e si incontra, a sinistra
dell'asfalto, una breve scala con il corrimano viola: saliti i pochi gradini,
si è ormai in vista della
Panchina gigante viola
(507 m, 0:40 - 0:45 ore dalla
Cappella di San Nicola)
6,
che si affaccia sulla pianura e sull'arco alpino da una posizione
davvero incantevole
7.
Anche in questo caso si torna sui propri passi, superando
Cornole,
fino all'ultimo bivio.
Qui si resta sulla strada asfaltata, tralasciando sia la mulattiera a destra percorsa
in precedenza, sia quella che scende a sinistra nello stesso punto.
Si lambisce la borgata
Blurot
poi, quando la strada asfaltata svolta a destra, si continua innanzi su
una bella stradina sterrata.
In breve si arriva alle
Case Corsaletto
(454 m)
8,
in ottima posizione su un assolato crinale.
Si lasciano a destra le abitazioni e, verso la fine della borgata,
si trova un bivio: si ignora la diramazione a sinistra e ci si tiene
sulla pista sterrata che si inoltra tra i vigneti, dapprima rimanendo sul
panoramico crinale
9,
quindi scendendo fino ad una strada asfaltata (possibile fango in questo tratto).
Qui si va a sinistra (a destra si rientra verso
Farigliano
e la
Cappella di San Nicola),
e si scende alla vicinissima borgata
Gené
(407 m)
10.
Alle prime case la strada si biforca e si tiene la destra, lasciando a sinistra
la borgata. Subito la strada si trasforma in una pista sterrata
e perde quota abbastanza rapidamente con ampi tornanti (anche qui fango possibile)
e belle vedute sui calanchi
11.
Quando la strada spiana, diventa asfaltata e stacca subito a sinistra il bivio,
che si ignora, per la borgata
Gorretti.
Ci si trova ormai tra le prime abitazione della frazione
Naviante,
dalla forma allungata ai due lati della strada.
Entrando tra le case, si supera prima la piccola
Chiesa di San Rocco,
poi si trascura a sinistra una strada sterrata che scende nei campi,
quindi si raggiunge la
Chiesa di Sant'Anna e San Pastore12
(fontana), edificata più o meno nel centro di
Naviante
(268 m, 0:50 - 1:00 ore dalla
Panchina gigante viola).
Si lascia a destra la chiesa e si continua tra le abitazioni:
alla prima biforcazione si va a destra e alla successiva, dopo un centinaio di
metri, si tiene ancora la destra.
Quando la stradina asfaltata piega a sinistra, si imbocca la strada sterrata
che si stacca a destra (indicazioni escursionistiche per 'Lungo Tanaro' e
'Ponte Ferrovia').
La strada punta ad est tra distese di noccioleti, poi volge a sinistra (nord)
e si trasforma in una pista agricola. Si costeggia a lungo in piano la sponda del
Fiume Tanaro:
alla prima biforcazione, segnalata, si prosegue diritti (ma chi vuole
può optare per una digressione a sinistra di alcuni minuti per vedere una quercia
monumentale); si continua innanzi anche al successivo bivio, seguendo la pista
sterrata tra i noccioleti
13
a sinistra, e la vegetazione di ripa a destra.
La pista termina ai piedi della ferrovia ormai dismessa: un brevissimo
sentierino scalinato consente di salire sulla vecchia massicciata, ora divenuta
percorso sterrato piuttosto frequentato, sia a piedi che in bicicletta.
Si va a destra, si passa subito il
Fiume Tanaro
sul vecchio ponte ferroviario
14,
e si continua in piano per circa 800 metri.
Il tracciato della ferrovia termina alla periferia di
Farigliano,
in Corso Umberto I.
Si svolta a destra per pochi metri, per poi imboccare a sinistra Corso Regina Margherita;
al suo termine ci si tiene a destra in Via Asilo, si incrocia Corso Marconi ed
infine si svolta a sinistra, in Via Principe Amedeo.
Si giunge così presso la
Chiesa di San Giovanni Battista,
ai margini del centro storico di
Farigliano
(274 m, 0:45 - 0:50 ore da
Naviante),
ove aveva avuto inizio l'itinerario.
Durante tutto il percorso è facile imbattersi in sagome raffiguranti gatti rossi,
appese alle abitazioni, ai cancelli dei giardini o in altri luoghi inaspettati.
La spiegazione è semplice: gli abitanti di
Farigliano
sono chiamati i "Gatt Ross" (Gatti Rossi) per il loro carattere aperto e gioviale,
tanto da trasformare il gatto rosso nel simbolo stesso del paese.
Tuttavia, bisogna ricorrere a un'antica leggenda per scoprire l'origine di questa associazione.
Ai tempi in cui Farigliano faceva parte del Marchesato di Saluzzo, nella prima metà del XIV secolo,
durante un banchetto tenutosi nel
Castello di Farigliano
(oggi di fatto scomparso) in onore
della Marchesa Isabella Doria, un gatto bianco sarebbe balzato sulla tavola imbandita,
rovesciandosi addosso del vino rosso. A seguito di quell'episodio, tutti i gatti nacquero
di colore rosso, tanto da far passare alla storia
Farigliano
come il paese dei "Gatt Ross".
[Comune di Farigliano, I Gatt Ross]
Accessi
Dall'uscita di Carrù dell'autostrada A6 si seguono le indicazioni per
Farigliano. Si lascia l'auto nel posteggio di Piazza San Giovanni.
Note
Tra la Cappella di San Nicola e Naviante si possono incontrare
tratti fangosi e scivolosi, specie dopo piogge intense o allo scioglimento
della neve. In queste condizioni è decisamente consigliato l'uso di scarponcini
da trekking alti alla caviglia.
Pernottamento
--
Cartografia
--
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Autunno 2021
QR code
Inquadra il QR code con l'apposita App del tuo telefonino per essere
indirizzato a questa pagina web.
7 - Il bellissimo panorama dalla Panchina gigante viola (2021)6 - La Panchina gigante viola (2021)12 - La Chiesa di Sant'Anna e San Pastore a Naviante (2021)4 - La quercia monumentale lungo la via per la Cappella di San Nicola (2021)14 - Il Fiume Tanaro dal ponte dell'ex ferrovia (2021)9 - Un piacevolissimo tratto tra i vigneti dopo le Case Corsaletto (2021)1 - Piazza San Giovanni e la Parrocchiale di San Giovanni Battista a Farigliano (2021)2 - Un'artistica farfalla... (2021)5 - La Cappella di San Nicola (2021)8 - Case Corsaletto (2021)11 - I calalnchi (2021)3 - Lungo la prima parte del sentiero non è difficile incontrare qualche gnomo... (2021)10 - Un torchio in borgata (2021)13 - I noccioleti lungo il Fiume Tanaro (2021)
Non sono presenti commenti per questo itinerario.
Commenta l'itinerario 25.04