Tappa CA.05

CA.05 [Valliera] - Colle della Margherita - Monte Cauri - Colletto di Ollasca - Colle della Piatta - Biotto

[Valliera (1510 m)] - [Grange Sarià (1742 m)] - Colle della Margherita (1980 m) - Monte Chialmo (2020 m) - Punta del Mezzogiorno (2004 m) - Monte Cauri (1975 m) - Colle del Gerbido (1322 m) - Barma Granda (1197 m) - Colletto di Piossasco (o Colletto del Brusà (1248 m) - Colletto di Ollasca (1318 m) - Colletto La Peira (1312 m) - Colle della Piatta (1210 m) - Bric la Caià (1259 m) - Biotto (1126 m)

+1015 / -1399

Dislivello [m]

6:20 - 7:10

Tempo [h:mm]

18069

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Tappa dalle molte sfaccettature, non tutte positive. Molto piacevole il tratto iniziale, specie il crinale tra il Colle della Margherita e il Monte Cauri. L'orografia del terreno obbliga poi a lasciare lo spartiacque (discesa ripidissima!) per raggiungere il Colle del Gerbido. Di nuovo di interesse la cavità naturale nota come Barma Granda, cui seguono boschi misti, mulattiere, cedui di faggio, in un continuo saliscendi fino all'arrivo a Biotto. Alcuni brevi tratti possono presentare qualche difficoltà di individuazione del sentiero.

Carta schematica - Tappa CA.05

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Tappa ca.05
A Da Valliera (1510 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Colle della Margherita (1980 m) +476 / -6 1:25 - 1:35 3195 E R48 » R48A » R10
C Monte Cauri (1975 m) +546 / -81 1:55 - 2:10 4960 E R32
D Colle del Gerbido (1322 m) +559 / -747 3:15 - 3:45 8959 E R32 » =
E Colletto di Ollasca (1318 m) +892 / -1084 5:00 - 5:40 13813 E R33
F Colle della Piatta (1210 m) +965 / -1265 5:55 - 6:40 16901 E R33 » S31
G Biotto (1126 m) +1015 / -1399 6:20 - 7:10 18069 E R37

Dalla piccola Cappella di Santa Margherita 15 a Valliera (1510 m) si sale alla strada sterrata proveniente da Colletto di Campomolino.
Si continua diritti (a destra un'altra sterrata riporta a Valliera), seguendo la sterrata in salita. Quasi subito la strada si biforca nuovamente, e ci si tiene a sinistra (il ramo di destra, più piccolo, riporta sempre a Valliera).
Ignorata a sinistra anche la diramazione per Battuira, nel suo risalire gli spogli pendii pascolivi la strada 16 stacca prima una pista sterrata a sinistra, poi il sentiero a destra per Campofei, infine incrocia un'altra pista sterrata, il cui ramo di sinistra porta alla località La Bastia. Arrivati ad uno stretto tornante, si trascura a destra un nuovo sentiero per Campofei e si continua sulla sterrata, qui un poco più sconnessa, fin nei pressi delle Grange Sarià (1742 m).
Poco prima delle case, un sentiero si stacca a destra della carrareccia, sfila alle spalle dell'edificio principale, piega a destra e passa ai piedi di un roccione. Con un traverso su scoscesi pendii inerbiti, l'esile sentiero s'inerpica ardito e un poco esposto 17 fino a Il Passetto (1828 m circa), angusto passaggio obbligato tra le rocce.
In minor pendenza, il sentierino prosegue il suo traverso su ripidi pendii, supera un rudere e riprende a salire deciso tra i pascoli d'altura. Con un ultimo strappo e una svolta a sinistra si arriva infine al Colle della Margherita (1980 m, 1:25 - 1:35 ore da Valliera) 12.
Dal valico si segue verso destra, in saliscendi, l'arrotondato crinale pascolivo, scegliendo una delle numerose tracce parallele. Lasciata una diramazione a destra che ne aggira la sommità, il sentiero raggiunge la vetta del Monte Chialmo (2020 m) 11, per poi discendere sul versante opposto.
Si riceve da destra la summenzionata diramazione (che traversa sotto la vetta) e si prosegue sempre sulla displuviale 10, salendo dapprima sulla Punta del Mezzogiorno (2004 m) 13 e poi, dopo aver ignorato al successivo colletto il sentiero a destra per il Colle Arpet, sul Monte Cauri (1975 m, 0:30 - 0:35 ore dal Colle della Margherita) 9.
Assecondando la dorsale nord-est del Monte Cauri, il sentiero, qui largo e ben tracciato, volge a sinistra (nord, sul lato della Valle Maira) e inizia a perdere quota velocemente. Intorno a quota 1860, in corrispondenza di una decisa svolta verso sinistra (ovest, paletto segnavia) bisogna individuare, non senza difficoltà, una traccia che si stacca a destra e prosegue in direzione nord.

Da qui a dopo il Colle del Gerbido l'orografia del terreno impedisce al tracciato di tenersi sullo spartiacque Grana-Maira. L'essenza della Curnis Auta ne risente un poco e si è costretti a un paio d'ore di cammino un poco anonime, pure con alcuni brevi tratti nei quali non è facile individuare il percorso.

Il sentiero, seppur piccolo, torna quasi subito evidente, ma si cala con una vertiginosa picchiata lungo la linea di massima pendenza 8 per un dislivello di circa 300 metri. La discesa termina in un piccolo ripiano prativo, dove ancora una volta è solo un malandato paletto segnavia ad indicare di svoltare a destra.
Dopo qualche decina di metri senza sentiero, si ritrova un sentiero evidente e si entra nel bosco (alla data del rilevamento una palina segnavia appoggiata a un albero aiutava allo scopo). In una miriade di tracce, bisogna fare affidamento sui pochi e sbiaditi segnavia sugli alberi per seguire il sentiero, che di nuovo tende a sparire per un breve tratto. Ormai in una bella faggeta (che però stanno disboscando) 14, il sentiero riappare definitivamente e la discesa continua, meno ripida, anche con qualche gradito tornante.
Si supera uno stretto e franoso impluvio, quindi ci si immette su una pista forestale. Questa taglia a lungo in quota valloni selvaggi e dirupati, poi scende con due lunghi tornanti.

Il tracciato ufficiale della Curnis Auta prevede, al primo dei due tornanti, di imboccare un sentiero che si dirama a destra, scende verso la borgata Gerbido e poi risale brevemente all'omonimo colle.
Tuttavia, alla data del rilevamento, lavori di esbosco avevano di fatto cancellato la partenza del sentiero. Si è deciso pertanto di continuare il percorso lungo la pista sterrata, verosimilmente meno accattivante ma di lunghezza equivalente.

Dopo i tornanti la pista forestale riprende il mezzacosta pianeggiante, stacca tre diramazioni a sinistra (le prime due quasi in direzione opposta al senso di marcia) e arriva al Colle del Gerbido (1322 m, 1:20 - 1:35 ore dal Monte Cauri).
Al valico si scende per qualche metro lungo la sterrata a destra per Gerbido, poi si imbocca il piccolo sentiero che si stacca a sinistra. Il sentiero taglia a mezzacosta tra pendii prativi e boschi e si porta sul crinale tra le valli Maira e Grana.
Si scende lungo la displuviale fino ad un bivio: si lascia a sinistra il ramo che porta ad un punto panoramico e si tiene la destra, arrivando al vicino Pra di Quiots. Il sentiero continua sul crinale, serpeggiando in saliscendi tra boschi di faggio 1 che si alternano a pinete.
Dopo un lungo incedere, si supera un costone e ci si porta sul versante della Val Maira: il sentiero piega a destra, continua ancora per un tratto in saliscendi, quindi giunge ad una sorta di colletto, nuovamente sulla displuviale tra le due valli. Ignorando l'esile traccia che prosegue innanzi, si piega a destra e si comincia una ripidissima discesa 2, su un ardito sentierino, un poco aereo per brevi tratti. Il sentierino si porta ai piedi di imponenti parete calcaree, e sfila di fronte alla grossa cavità della Barma Granda (1197 m circa) 34.
Poco a valle della grotta si incontra un bivio: si lascia a destra il sentiero per Pradleves e Madonna degli Angeli, e si piega a sinistra. Si supera subito un breve tratto paludoso creato da una piccola risorgiva, si procede un poco a mezzacosta, quindi si riprende a salire nel bosco.
Superato un costone la salita prosegue più dolce e porta ad alcuni ruderi 5. Qui si lascia a destra il sentiero per Podio soprano e si continua innanzi. Dopo un breve strappo si aggira un costone e, con un mezzacosta in pineta si arriva al Colletto di Piossasco (o Colletto del Brusà, 1248 m).
Sul valico si ignora il sentiero a sinistra per la frazione Tetti di Dronero, e si va a destra. Si sale sul crinale, poi ci si sposta leggermente a nord e si giunge al Colletto d'Ollasca (1318 m, 1:45 - 1:55 ore dal Colle del Gerbido).
Ancora una volta, sul colle bisogna trascurare la strada sterrata che scende a destra per le borgate di Ollasca. Il sentiero s'innalza ancora un poco, poi spiana e prosegue a mezzacosta con ampi panorami sulla bassa Val Grana fino al Colletto La Peira (1312 m).
Non si considera il sentiero a sinistra per Sant'Anna di Piossasco e si continua diritto. Un bellissimo tratto di crinale, nuovamente molto panoramico, passa per la Rocca d'Aiga (1336 m) e raggiunge un poco evidente bivio, dove si lascia a sinistra la traccia per il Colle Traversera.
Dopo alcuni minuti, lasciata la displuviale, appaiono i resti evidenti di una vecchia mulattiera: si scende lentamente tra pendii ricolonizzati dal bosco, si passano alcuni ruderi e si arriva al Colle della Piatta (1210 m, 0:55 - 1:00 ore dal Colletto d'Ollasca).
Questo piccolo valico è un crocevia: da sinistra si trova una sterrata che scende a Dronero, una pista forestale, una seconda pista forestale sulla quale prosegue la Curnis Auta per Montemale di Cuneo ed infine una strada sterrata che si dirige a Piatta Soprana.
Si prende la terza da sinistra: la pista sale nel bosco, stacca a destra un sentiero per Biotto, lascia ancora a destra una pista inerbita e poi, quando la pista forestale volge a sinistra, si continua innanzi su una ripida rampa che raggiunge la cima del Bric La Caià (1259 m), coperto di antenne.
Si scende a lungo sul versante opposto con un sentiero in faggeta; ignorato un sentiero a sinistra, si scende con alcuni tornanti fino ad immettersi su un altro sentiero. Si va a destra, fino a raggiungere una stradina asfaltata; si scende tra le case di Biotto (1126 m, 0:25 -0:30 ore dal Colletto d'Ollasca) e ci si immette sulla strada asfaltata per Montemale di Cuneo proprio nei pressi del posto tappa 67.

Accessi

Da Caraglio, si risale la Val Grana fin quasi a Campomolino. Poco prima del paese, sulla destra, si imbocca il bivio per la borgata Colletto e, al successivo bivio, ci si tiene a sinistra per portarsi a monte della borgata. Una stretta e ripida strada asfaltata, che più in quota diventa sterrata con buon fondo, arriva alla diramazione a destra per Valliera. È possibile posteggiare qualche auto, ma con qualche difficoltà.

Note

--

Pernottamento

Rifugio La Scola, www.rifugiolascola.eu, cell. +39 327 9378025.

Cartografia

[Fra n.14] [IGC n.7]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Inverno 2019

[Ultimo aggiornamento scheda: Autunno 2023]

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3 - L'ingresso della Barma Granda (2019)
3 - L'ingresso della Barma Granda (2019)
1 - Il tratto in faggeta poco oltre il Pra di Quiots (2019)
1 - Il tratto in faggeta poco oltre il Pra di Quiots (2019)
6 - Il Rifugio La Scola, posto tappa a Biotto (2019)
6 - Il Rifugio La Scola, posto tappa a Biotto (2019)
13 - L'arrotondata sommità del Monte Cauri dalla Punta del Mezzogiorno (2023)
13 - L'arrotondata sommità del Monte Cauri dalla Punta del Mezzogiorno (2023)
12 - Al Colle della Margherita (2023)
12 - Al Colle della Margherita (2023)
2 - La vertiginosa discesa che conduce alla Barma Granda (2019)
2 - La vertiginosa discesa che conduce alla Barma Granda (2019)
7 - Una scultura in legno raffigurante un capriolo, a Biotto (2019)
7 - Una scultura in legno raffigurante un capriolo, a Biotto (2019)
5 - Ruderi che si incontrano prima del Colletto di Piossasco (2019)
5 - Ruderi che si incontrano prima del Colletto di Piossasco (2019)
11 - La tavola d'orientamento sul Monte Chialmo (2023)
11 - La tavola d'orientamento sul Monte Chialmo (2023)
15 - La Cappella di Santa Margherita a Valliera (2023)
15 - La Cappella di Santa Margherita a Valliera (2023)
14 - La faggeta attraversata dal sentiero verso il Colle del Gerbido (2023)
14 - La faggeta attraversata dal sentiero verso il Colle del Gerbido (2023)
9 - Panorama dal Monte Cauri verso la Punta del Mezzogiorno (2023)
9 - Panorama dal Monte Cauri verso la Punta del Mezzogiorno (2023)
10 - L'ampia displuviale pascoliva tra la Punta del Mezzogiorno e il Monte Chialmo (2023)
10 - L'ampia displuviale pascoliva tra la Punta del Mezzogiorno e il Monte Chialmo (2023)
17 - Il tratto di sentiero che adduce a Il Passetto (2023)
17 - Il tratto di sentiero che adduce a Il Passetto (2023)
16 - Valliera e Battuira dalla strada per le Grange Sarià (2023)
16 - Valliera e Battuira dalla strada per le Grange Sarià (2023)
4 - All'interno dell'ampia cavità della Barma Granda (2019)
4 - All'interno dell'ampia cavità della Barma Granda (2019)
8 - Il ripidissimo crinale che scende dal Monte Cauri (2023)
8 - Il ripidissimo crinale che scende dal Monte Cauri (2023)