+466 / -1513
Dislivello [m]
+466 / -1513
Dislivello [m]
5:25 - 6:05
Tempo [h:mm]
18846
Distanza [m]
E •
Difficoltà
↷
Tipologia
Una tappa lunga, molto varia e non eccessivamente faticosa, chiude il Giro del Marguareis.
In quota si attraversano ambienti carsici di indubbio fascino, da Plan Ambreuge alla Conca delle Carsene,
mentre la parte terminale della discesa, dopo il Gias degli Arpi, si svolge su ottima mulattiera o comoda
sterrata, nel bosco e con pendenze sempre contenute.
Una suggestiva variante, attraverso il Passo di Scarason, raggiunge direttamente il Passo del Duca da
Plan Ambreuge, consentendo di accorciare notevolmente il percorso. Il tracciato è tuttavia
piuttosto impervio, da percorrere con buona visibilità e fondo asciutto.
A | Da Rifugio Don Barbera (2079 m) a: | Dislivello [m] | Tempo [h:mm] | Distanza [m] | Difficoltà | Segnavia |
---|---|---|---|---|---|---|
B | Colle dei Signori (2107 m) | +28 / -0 | 0:05 | 183 | T/E • | A03 |
C | Plan Ambreuge (2134 m) | +91 / -56 | 0:35 - 0:40 | 2238 | E • | = |
D | Colla Piana di Malaberga (2219 m) | +294 / -154 | 1:35 - 1:50 | 5287 | E • | = |
[Capanna Morgantini] (2219 m) | +298 / -158 | 1:45 - 2:00 | 5399 | E • | H10 » = | |
E | Passo del Duca (1) (1989 m) | +465 / -555 | 3:10 - 3:35 | 10659 | E • | H10 » = » H10 |
F | Colle del Prel soprano (1) (1926 m) | +466 / -619 | 3:15 - 3:40 | 10925 | E • | H10 |
G | Gias degli Arpi (1) (1435 m) | +466 / -1110 | 4:20 - 4:55 | 14934 | E • | H10 |
H | Pian delle Gorre (1) (1032 m) | +466 / -1513 | 5:25 - 6:05 | 18846 | E • | H10B » H1 |
(1) Esclusa la digressione alla Capanna Morgantini
Dal
Rifugio Don Barbera
(2079 m)
si sale per prati su sentiero (segnavia A03) fino al soprastante
Colle dei Signori
(2107 m, 0:05 ore dal
Rifugio Don Barbera).
Il crinale dell'ampio valico prativo è percorso dalla vecchia strada militare che collega il
Colle di Tenda
con
Monesi.
Prima della rotabile, sulla sinistra, si trascura la pista sterrata che ridiscende verso il
Rifugio Don Barbera
e il gias delle
Selle di Carnino;
sulla destra invece, si ignora la traccia segnalata per
Punta Marguareis
e, tra questa e la rotabile,
si imbocca la vecchia mulattiera inerbita, anch'essa militare, localmente nota come
Strada Cannoniera.
La mulattiera serpeggia in saliscendi verso nord, tenendosi poco a monte della
rotabile per il
Colle di Tenda,
attraverso un tormentato paesaggio di bianche rocce calcaree e magra erba
16978.
Tornati sulla rotabile ex militare, la si percorre verso destra per circa 700 metri.
Giunti in vista di una malga, nel mezzo della conca carsica nota come
Plan Ambreuge
(Pian Ambrogi,
2107 m, 0:30 - 0:35 ore dal
Colle dei Signori)
6,
bisogna prestare attenzione alla palina sulla destra,
un poco lontana dalla sede stradale, che indica la via per la
Colla Piana di Malaberga.
Si lascia dunque la rotabile per salire su sentiero verso nord, tra prati,
staccando quasi subito a destra il sentiero (palina) per il
Passo di Scarason
e, poco oltre, un'analoga traccia a destra segnalata solo da vecchie tacche arancioni.
La via per il
Passo di Scarason
si snoda ai margini della
Conca delle Carsene,
in ambiente di indubbio fascino. Costituisce l'itinerario più breve e diretto per il
Passo del Duca.
Oltre il valico, tuttavia, il sentiero si riduce a traccia:
anche se sufficientemente segnato con tacche bianco-rosse e
ometti, può comunque presentare problemi di orientamento in caso di scarsa
visibilità, e fondo viscido ed insidioso in caso di pioggia o forte umidità
(Dislivello: +151/-339 m; Tempo: 1:05 - 1:15 ore; Difficoltà: E/EE; Distanza: 2760 m).
Se ne riporta per completezza la descrizione.
Dal bivio segnalato per il
Passo di Scarason
si rimonta un ampio valloncello con un traverso tra pendii inerbiti.
Superata una ripida rampa tra erba e roccette in sentiero piega a sinistra ed
infine rimonta il breve pendio di pietrame che adduce al
Passo di Scarason
(2302 m, 0:25 - 0:30 ore dal bivio sopra
Plan Ambreuge).
Sul versante opposto si tagliano pendii rocciosi con alcuni passaggi non difficili
su cengette, poi si scende abbastanza ripidi tra pietrame e roccette.
Sfiorato un panoramico colletto che si affaccia sul
Vallone del Marguareis,
si scende ancora tra pietre e rocce rotte, alti sulla
Conca delle Carsene.
Si prosegue con un traverso in direzione nord
e pendenze moderate, finché non ci si inizia a calare ripidi tra rocce e qualche sparuto
pino montano. Si è ormai in prossimità del sentiero proveniente dalla
Colla Piana di Malaberga,
che si raggiunge in corrispondenza dell'ultimo tornante prima del
Passo del Duca
(1989 m, 0:40 - 0:45 ore dal
Passo di Scarason).
Il sentiero ora traversa verso sinistra (nord-ovest), raggiunge un profondo avvallamento e lo risale sul versante opposto fino a raggiungere il Col des Schistes 45. Puntando ora verso ovest, il sentiero lascia a sinistra una scorciatoia (tacche arancioni) che si cala diretta nell'avvallamento appena superato e incomincia una lenta discesa attraverso la zona carsica dello Chevolail (Scevolai). La mulattiera ex militare qui torna riconoscibile e prosegue fino ai ruderi di una vecchia caserma, oltre i quali si incontra un bivio: si ignora a sinistra la mulattiera che prosegue verso il Colle della Boaria e l'ancora lontano Colle di Tenda e si sale verso destra, dove una incompiuta rotabile militare raggiunge in breve la poco marcata depressione della Colla Piana di Malaberga (2219 m, 1:00 - 1:10 ore da Plan Ambreuge).
Questa tappa, nel tratto compreso tra la Colla Piana di Malaberga e il Pian delle Gorre segue praticamente per intero il tracciato della strada ex militare 194, che avrebbe dovuto collegare la Certosa di Pesio con il Colle della Boaria. Iniziati i lavori nel 1940, con carattere di urgenza, qusti sono stati interrotti nel settembre del 1941, quando ancora parecchi tratti erano rimasti incompiuti. Da alcuni ritenuta di dubbia utilità strategica, se non addirittura in grado di agevolare una eventuale invasione da parte francese, da altri è invece ritenuta una strada realizzata allo scopo di aprire una direttrice di attacco italiana verso la Francia (i montanari del luogo le avevano dato l'appellativo di Strada dell'Invasione). A sostegno di questa ipotesi vi è la totale mancanza di opere fortificate difensive lungo la Valle Pesio, cosa abbastanza anomala se si considerano le centinaia di opere fortificate del Vallo Alpino realizzate in tutte le vallate confinanti con la Francia.
[Le strade dei cannoni, pp.219-224]
Appena oltre il valico la mulattiera (segnavia H10, Via Alpina, GTA) si biforca nuovamente: entrambi i
rami si ricongiungono poco a valle, ma è preferibile il ramo di sinistra
che lambisce la
Capanna Morgantini
(2219 m)
1415,
utilizzata per ricerche scientifiche speleologiche.
Dopo alcune svolte, ricevuto il ramo di destra, la mulattiera prosegue
la discesa con un traverso ai margini della
Conca delle Carsene,
scende un breve tratto tra detriti fini e stacca a destra
una scorciatoia che taglia un lungo tornante.
La
Conca delle Cársene
è un vasto altopiano costituito da rocce calcaree, caratterizzato da
distese di rocce nude, bianche, alternate a copertura erbosa.
Manifesta gli aspetti tipici delle aree carsiche con fessurazioni, doline,
inghiottitoi. Manca completamente un reticolo idrografico superficiale:
le acque meteoriche o di fusione vengono immediatamente assorbite e
danno luogo alla risorgenza del
Pis del Pesio,
situata molte centinaia di metri più in basso
(e nota per la spettacolare cascata che si origina in primavera, per alcune
settimane, durante lo scioglimento delle nevi).
Nella zona si aprono oltre 200 grotte, incluso il
Complesso Cappa,
il più profondo del sistema Cársene - Pis del Pesio.
Curiosamente, fanno parte del bacino collettore anche aree ubicate al di là
dello spartiacque alpino, come
Plan Ambreuge,
per cui le acque cadute sul versante sud delle Alpi, dopo un lungo
tragitto sotterraneo, sgorgano sul versante settentrionale della catena.
[Alpi Liguri, p.80]
[La Guida del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, pp.46-47]
Quando i due percorsi si ricongiungono, si incomincia un lungo semicerchio da sinistra verso destra per aggirare in quota la conca pascoliva sede del Gias dell'Ortica (1860 m) 13.
Una traccia attraversa la conca toccando il Gias dell'Ortica, ma è decisamente preferibile tenersi sul sentiero in quota per non dover attraversare, mai toponimo fu più azzeccato, le distese di ortiche che si trovano tutt'intorno alla malga. Il piccolo edificio funge in parte come malga per il pastore, in parte come casotto di sorveglianza del parco.
Si lasciano a sinistra due sentieri, il primo (segnavia H18) per il
Colle del Carbone
e il
Bric Costa Rossa,
il secondo (segnavia H11) per il
Passo di Baban,
quindi si scende sul fondo della conca
12
per risalirne il fianco orientale con qualche svolta.
La vecchia mulattiera prosegue verso est con alcuni saliscendi
2,
portandosi ai piedi del pendio che adduce al
Passo del Duca.
In corrispondenza dell'unico tornante verso sinistra,
si ignora a destra la traccia per il
Passo Scarason
e si traversa in non faticosa salita fino al
Passo del Duca
(1989 m, 1:35 - 1:45 ore dalla
Colla Piana di Malaberga),
stretto intaglio roccioso che dà accesso alla Valle Pesio.
Dall'alba del 9 aprile 1944, i 170 uomini della brigata partigiana della Valle Pesio affrontarono un prolungato scontro a fuoco sulla strada tra la Certosa di Pesio e Pian delle Gorre. Approfittando della valanga del Bruseis, che impediva il passaggio dei mezzi corazzati, i partigiani resistettero fino a sera, quando i tedeschi raggiunsero Pian delle Gorre e distrussero il casotto sede del comando partigiano. Nel tentativo di accerchiamento delle formazioni partigiane un reparto tedesco che intendeva scendere in valle attraverso il Passo del Duca, incappò in una mina a strappo ivi collocata e si ritirò: era l'unica mina che proteggeva le spalle alle formazioni partigiane! La battaglia di Pasqua del 1944 si concluse con l'abbandono temporaneo della valle da parte dei partigiani, che pur lamentando 12 caduti, 3 feriti e 1 prigioniero, riuscirono a sganciarsi dalle preponderanti forze dagli assalitori e a disperdersi verso Upega e la Bisalta.
[La Guida del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro]
Superato il valico, un comodo sentiero (segnavia H10) scende abbastanza ripido fino al vicino bivio: si tiene la destra e si scende al Colle del Prel soprano (1926 m, 0:05 ore dal Passo del Duca) 1011; qui si ignora l'ulteriore diramazione a destra per il Vallone del Marguareis (segnavia H07, GTA) e, tenendosi a sinistra, si prosegue la discesa lungo il ripido sentiero che riporta sul tracciato della vecchia rotabile ex militare.
Se si svolta a sinistra (segnavia H10) al bivio dopo il Passo del Duca, invece, si percorre da subito il tracciato della strada ex militare e, dopo un lungo tornante, si riceve da destra il sentiero proveniente dal Colle del Prel soprano.
La discesa continua nel
Vallone degli Arpi
con lunghissimi tornanti tra pini mughi e ontani verdi.
Entrata nel bosco
1,
la mulattiera incrocia un sentiero intorno a quota
1520, quindi, a quota 1470 circa lascia a sinistra una traccia ed infine raggiunge il
Gias degli Arpi
(1435 m, 1:05 - 1:15 ore dal
Colle del Prel soprano,
fontana).
Ignorata a sinistra la diramazione (segnavia H10) per il
Gias Fontana,
si prosegue diritti (segnavia H10B): inizia ora una lunga,
ma piacevolissima discesa in modesta pendenza tra i faggi gli abeti bianchi
dell'Abetina del Prel,
che aggira un costone e conduce fino all'impluvio del
Vallone del Saut
(Vallone del Salto).
Qui si passa il
Torrente del Saut
su una passerella in legno,
poi, quasi invertendo la direzione di marcia,
la mulattiera si trova innanzi un altro torrente: con poca acqua il guado non
presenta problemi, con acqua abbondante è preferibile imboccare
il sentiero che si stacca a destra verso le
Cascate del Saut,
tenendo poi la sinistra per attraversare il torrente su un bel ponte in legno
e riportarsi sulla mulattiera ex militare.
In primavera è assolutamente consigliata una breve deviazione per ammirare le Cascate del Saut 3. Prima del ponte in legno si sale a destra lungo il sentierino che guadagna quota abbastanza ripido fino al balcone in legno posizionato per godere al meglio lo spettacolo della prima cascata. Continuando la salita si arriva ad un altro ponte in legno e alla seconda cascata. Dopo l'ultima breve risalita, il sentierino inverte la marcia e discende ripido fino a ritornare sulla mulattiera ex militare.
In breve si raggiunge l'ampio spiazzo dove termina la strada sterrata proveniente da Pian delle Gorre: si lascia a destra il sentiero (segnavia H01) per il Rifugio Garelli e si scende sulla comoda rotabile (segnavia H01), sempre all'interno del bosco. La strada stacca a destra un sentiero per il Pian del Creus, una pista sterrata a sinistra ed un altro sentiero a destra, prima di giungere nella splendida radura di Pian delle Gorre (1032 m, 1:05 - 1:10 ore dal Gias degli Arpi), sede dell'omonimo Rifugio Pian delle Gorre (1032 m).
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Disponendo di un mezzo fuoristrada, il Colle del Lago dei Signori (distante poche decine di metri dal Rifugio Don Barbera) si può raggiungere da Monesi (alla testata della Val Tanaro) o dal Colle di Tenda (alla testata della Val Vermenagna) con un'ardita rotabile ex-militare. La strada è a pagamento e soggetta a limitazioni di traffico (info: www.stradaexmilitare-monesi-colleditenda.com). La via più breve per raggiungere il rifugio è lungo l'Itinerario 01.04.
--
Rifugio Pian delle Gorre, www.rifugiopiandellegorre.it, tel. +39 0171 738077, cell. +39 347 4986490.
[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Estate 2016
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