Colla della Navonera (1422 m) -
Colla del Giassetto (1572 m) -
Cima Robert (1819 m) -
Monte Baussetti (2002 m)
Un sentiero poco noto, ma ancora in buono stato, conduce alla
modesta sommità del Monte Baussetti. Adatta alle mezze stagioni per le quote poco
elevate, costituisce una piacevole escursione che si snoda a lungo all'interno di boschi
di faggio e termina attraversando l'ampia dorsale pascoliva di Cima Robert.
Magnifiche le fioriture di rododendro in primavera e panorami di tutto rispetto.
In questa zona si possono ancora osservare le ridotte costruite dal Regio Esercito Piemontese
durante la guerra contro la Francia repubblicana del 1792-96.
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Una pista sterrata
(segnavia E23, sporadicamente "Via dei Cannoni")
parte dal posteggio della
Colla della Navonera
(1422 m)
in direzione sud,
lascia a destra la
Cappella della Madonna delle Nevi della Navonera,
e si innalza assai ripida sul versante della Valle Corsaglia
lungo le pendici della
Punta delle Rocchette.
La
Colla della Navonera
è raggiunta anche da una buona rotabile sterrata proveniente da
Valcasotto.
Grazie a questa strada la
Cappella della Madonna delle Nevi della Navonera
è meta di una discreta frequentazione da parte dei fedeli:
al suo interno si trovano numerosi ex-voto e, cosa singolare,
fiocchi rosa ed azzurri lasciati dai genitori per
invocare la protezione della Madonna sui figli appena nati.
In passato alla colla era presente solo un grosso pilone
votivo, il
Pilone della Navonera6,
eretto nel 1933 da Antonio Roà di Pra di Roburent, in ringraziamento
per uno scampato pericolo. Una singolare storia lega il pilone ad
una giovane ragazza, Antonella, deceduta improvvisamente a soli dodici
anni per emorragia cerebrale. Dopo la morte, Antonella comincia a
comunicare ripetutamente dall'aldilà con il cugino di lei, Mario,
rivelandogli alcuni segreti e invitandolo a prendersi cura dell'ormai diruto
Pilone della Navonera,
senza tuttavia modificarne in alcun modo la struttura; lo invita anche
a far diventare quel luogo una meta di culto e venerazione, auspicando anche che
il pilone venga in futuro inserito in una struttura più ampia in grado di dare
riparo al pilone stesso ed ai pellegrini.
Mario esegue le indicazioni della cugina e restaura completamente il pilone
tra il 1977 e il 1978.
Antonella, alla cui intercessione verso la Beata Vergine sono attribuite
numerose grazie, è morta il 29 maggio, stesso giorno e mese in cui era venuto
a mancare il signor Roà.
La festa della Madonna della Neve cade il 5 agosto, stessa data di nascita del
signor Roà. Il
Pilone della Navonera
è stato poi effettivamente inglobato all'interno del piccolo santuario
visitabile ai giorni nostri.
[Il Pilone della Navonera]
Superata questa modesta elevazione, una leggera discesa conduce ad un trivio:
si trascurano le due piste da esbosco sulla sinistra (la prima per il
Gias della Valletta Piccola,
e si prosegue sull'ampio
sentiero sulla destra che si addentra nella faggeta (unica indicazione
una freccia blu su un faggio).
Il sentiero, che si fa sempre più piccolo ma mai malagevole e sempre evidente,
taglia in piano tra faggi
5
e rododendri le pendici occidentali della
Cima del Nascio.
Giunto ad una minuscola radura sul colletto tra
Cima del Nascio
e
Cima Suriot,
il sentiero si sposta a est della displuviale (lato Valle Casotto) e continua
in leggera discesa.
In breve si arriva ad una seconda radura, presso la
Colla del Giassetto
(1572 m).
Dopo averla attraversata, il sentiero rientra nel bosco ed incomincia una
ripida salita lungo il crinale.
Si tratta in realtà di una scorciatoia "diventata" il sentiero principale:
taglia infatti i numerosi tornanti un tempo presenti e ancora visibili, ma non
più percorribili a causa della vegetazione.
Una terza piccola radura preannuncia un cambio nella vegetazione arborea: il
sentiero supera un piccolo rivolo e prosegue tra faggi e abeti bianchi.
Si arriva così ad un'ulteriore, ben più ampia radura, coperta di arbusti di varie specie
(mirtillo, rododendro, sorbo degli uccellatori, ontano verde, ...) e anch'essa
solcata da un piccolo rio.
Il sentiero supera anche quest'ultima radura, rientra brevemente nel bosco e lo abbandona
definitivamente
1
quando si è ormai alle pendici di
Cima Robert,
poco marcata elevazione ricca di pascoli e rododendri.
Nei pressi di una roccia isolata affiorante tra i prati ci si immette sul sentiero
che collega il
Monte Baussetti
al sottostante alpeggio
dell'Alpe di Robert:
lo si segue verso sinistra
(sud-est, segnavia E22), iniziando a rimontare l'ampio crinale spartiacque
noto anche come
Pian dell'Accampamento
o
Pian Robert.
Percorrendo il sentiero a ritroso, utilizzare la roccia isolata come riferimento
per svoltare a destra e ritornare verso la
Colla della Navonera
senza farsi ingannare dalla traccia che prosegue la discesa fino all'alpeggio.
Questa arrotondata dorsale prativa è letteralmente coperta da rododendri, che nel periodo
di fioritura offrono uno spettacolo eccezionale
9.
Il sentiero raggiunge in breve la modesta elevazione di
Cima Robert
(1819 m, 1:30 - 1:45 ore dalla
Colla della Navonera),
che si riconosce solo per la recente installazione dedicata ai fatti d'armi qui avvenuti alla
fine del Settecento.
La guerra iniziata nel 1792 tra la Francia repubblicana e gli alleati austro-piemontesi,
all'inizio dell'estate del 1795 versava in una sorta di stallo da quasi due anni.
Gli austro-piemontesi decidono di passare all'offensiva,
ed una battaglia ha luogo proprio nei pressi del
Monte Baussetti.
Qui di fatto passava la linea del fronte. I Francesi erano trincerati sulla displuviale
Monte Antoroto -
Pizzo d'Ormea,
con ridotte alla
Punta dei Termini,
alla
Cima Ferrarine
e alla
Cima Ciuaiera
(allora nota come
Cima Garassin),
e con pezzi di artiglieria su due modeste elevazioni quotate 2022 e 1964,
situate tra il
Monte Baussetti
e la
Colla dei Termini,
nella zona oggi nota come
Zottazzo soprano
(chiamata all'epoca
Plateau de Termini
dai Francesi e
La Coera
dai Piemontesi).
Una vecchia mulattiera, verosimilmente realizzata per posizionare le artiglierie,
si rintraccia ancor oggi con partenza dalla
Colla dei Termini.
Per canto loro i Piemontesi avevano le ridotte sul
Monte Baussetti
e la
Cima Robert.
Il 25 giugno, i granatieri al comando del Marchese di Bellegarde assaltano il
Colle dei Termini.
Le batterie al
Monte Baussetti
danneggiano gli affusti e rendono inservibili due pezzi francesi, ma non il terzo,
fuori dalla loro gittata, sicché il Bellegarde, anche per il mancato supporto
di altre due colonne avvisate in ritardo dell'operazione, si vede costretto a ripiegare.
Da notare che durante l'assalto al
Plateau de Termini,
difeso da tre balze rocciose a semicerchio,
i soldati Piemontesi conquistano la prima balza e si lanciano all'assalto della seconda,
tra le grida e gli applausi dei Francesi, ammirati da quell'audace - ma ritenuto impossibile
- tentativo.
Il 27 giugno, al comando del generale De La Tour, 2000 uomini e 2 cannoni assaltano ancora il
Colle dei Termini,
difeso da 5 battaglioni francesi.
Il De La Tour riesce a portare un battaglione oltre il colle, fino a
Cascine,
ma l'arrivo di due pezzi d'artiglieria francesi lo fa ripiegare.
Il terzo tentativo ha luogo il 5 luglio: al comando di Latour, Montafia e Solaro,
tre colonne con 1000 uomini e due pezzi di artiglieria ciascuna puntano sempre il
Colle dei Termini;
Bellegarde e 1500 uomini tentano di forzare il
Col d'Inferno
(ora Colla Bassa)
e altri 600 vengono impegnati in un diversivo a
Viozene.
Ma a parte furibondi scontri, le posizioni sul campo non mutano, e la notte spegne le
ostilità.
Un intervento del G.A.L. Mongioie ha di recente riproposto in quest'area una sorta di
ambientazione degli avvenimenti sopra narrati, con sagome in metallo di fanti e cannoni
disposte sia nei resti - ancora sufficientemente visibili - della ridotta di
Cima Robert,
sia lungo la salita al
Monte Baussetti78.
La consultazione di carte e testi d'epoca, tuttavia, lascia in chi vi scrive non pochi dubbi
circa il posizionamento dell'installazione di
Cima Robert,
dove il cannone nella ridotta piemontese non sembra puntare verso le postazioni francesi
ma verso le linee amiche...
[Storia militare del Piemonte, pp.527-541]
[Campagnes dans les Alpes 1794-96, pp.272-276,285-288]
Alla base di
Cima Robert,
si aprono gli ampi prati denominati "l'Accampamento" o
Pian dell'Accampamento.
Fonti che non ho potuto verificare (sito web poi chiuso) sostengono che nella
primavera del 1792 il
Generale Robert
si attestò, con 4.000 uomini al seguito,
proprio alle pendici del monte che avrebbe poi "preso" il suo nome.
Robert, generale di brigata francese inquadrato nella prima divisione al comando di
Laharpe, stando alla stessa fonte di cui sopra, rimase in quella strategica posizione
per ben 4 anni, durante i quali meditò il bombardamento della città di Mondovì con cannoni
appositamente progettati.
Di certo c'è invece che, nel 1795, sul crinale tra
Cima Robert
e il
Monte Baussetti
passava la prima linea dello schieramento piemontese.
[-]
Passate le sagome metalliche, il sentiero lascia a sinistra la poco
evidente traccia per il
Gias della Valletta,
quindi (ora segnavia E21) volge lentamente verso sud, sempre tra prati e rododendri,
34,
e si porta ai piedi della vetta.
Con un'ultima breve ma ripida salita
2
conduce infine sulla sommità del
Monte Baussetti
(2002 m, 0:35 - 0:40 ore da
Cima Robert)
10.
Sulla vetta si trovano, a breve distanza, due croci, la prima in legno e la seconda
in metallo (con annesso libro di vetta). Tra esse si rinvengono altri trinceramenti
settecenteschi.
Accessi
Da Torre Mondovì si prosegue per Pamparato e Valcasotto.
A Valcasotto si imbocca una piccola strada asfaltata che scende a destra
(indicazioni Pilone della Navonera), tenendosi ancora a destra alla
successiva e vicina biforcazione. La stradina s'inerpica lungamente, passa Case Selvatici e
diventa sterrata, con fondo in discrete condizioni. Si superano ancora Case Borgne
e la piccola Chiesetta di San Lorenzo, oltre la quale si incontra un bivio: si trascura
il ramo di sinistra della sterrata per la Capanna Sociale Manolino e si prende a destra.
Dopo qualche metro si lascia, sempre a sinistra, la diramazione per Le Stalle e
si continua a salire fino alla Colla della Navonera, dove è situato il piccolo omonimo
Santuario (posteggio per diverse auto).
Note
--
Pernottamento
Le opportunità di pernottamento non sono indicate nelle
escursioni giornaliere ma solo nelle tappe dei trekking.
Cartografia
[Fra n.22] [AsF n.3] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia.
10 - La piccola croce in legno in vetta al Monte Baussetti (2018)1 - La testata della Valle Corsaglia dal sentiero per il Monte Baussetti (2011)9 - Rododendri in fiore sull'ampia ed arrotondata dorsale pascoliva di Pian Robert (2018)4 - Pian Robert (2011)5 - Un tratto di sentiero che attraversa la faggeta (2011)6 - Il Pilone della Navonera prima della costruzione della cappella (foto da: [Il Pilone della Navonera]) (antecedente 1984)7 - La sagoma in metallo di un pezzo di artiglieria nella ridotta di Cima Robert (2018)2 - L'ultimo tratto del sentiero che sale al Monte Baussetti, al centro della foto (2011)8 - Sagoma in metallo di un soldato all'ingresso della ridotta di Cima Robert (2018)3 - Rododendri in fiore alle pendici di Cima Robert; sullo sfondo, il Monte Alpet (2011)
Un'escursione guidata non serve a farti trovare il sentiero, ma a farti
osservare quello che si incontra lungo il cammino.
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