Originario dell'Asia minore, il castagno
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fu importato in Italia all'epoca romana, e deve probabilmente
il suo nome a Kastanis, antica città turca sul Mar Nero.
Coltivato per i suoi frutti e per il legno anche al di fuori del suo habitat naturale,
è ora diffuso fino a circa 1000m. di quota. Pianta assai longeva, pare possa raggiungere
i 1000 anni di vita.
Le castagne, ricchissime di amidi, hanno costituito una fonte essenziale
per l'alimentazione delle genti di montagna fino a pochi decenni fa. Venivano consumate
sia fresche sia essiccate dopo averne ricavato della farina (il castagno era conosciuto
anche come "albero del pane").
Il legno di castagno è utilizzato per palerie e come combustibile,
ma anche per tavolame, travi, botti, mobili rustici. Ancor oggi il legno viene
utilizzato per l'estrazione di tannino, sostanza della quale è assai ricco che viene
utilizzata nella concia delle pelli.
Le foglie venivano impiegate come lettiere per gli animali, mentre dai fiori di castagno
si ottiene un ottimo miele.
Tutte queste proprietà, e la forte dipendenza delle popolazioni di montagna da questa pianta,
hanno portato a coniare l'espressione "civiltà del castagno", in riferimento al periodo
storico nel quale la sopravvivenza in montagna era legata allo sfruttamento di questa
specie arborea.
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enrica
lunedì 27 maggio 2013
[ 79.21.*.*]
Purtroppo da case ubbè il sentiero diventa una labile traccia tra la vegetazione, il castagneto è in stato di totale abbandono, un incendio (doloso?) ha arrostito la scapita e diversi castagni, i pannelli o sono distrutti o in pessimo stato… l'impressione generale che se ne trae è una desolazione infinita...
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