04.05 Viné - Casera Vecchia - Pian dei Gorghi - Rifugio Balma
Viné (1078 m) -
Mundinot (1154 m) -
Casera Vecchia (1538 m) -
Alpe Mezzarina (1702 m) -
Pian dei Gorghi (1751 m) -
Rifugio Balma (1885 m)
Itinerario di media lunghezza, ben poco frequentato, e adatto alle mezze stagioni.
Si snoda tra vecchie borgate abbandonate e le distese pascolive dell'alta Val Corsaglia.
Il Rifugio Balma è una meta piacevole, che si raggiunge tuttavia con
un ultimo lungo tratto su una strada sterrata aperta al transito veicolare.
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Dal bivio quota 1078 si sale velocemente la rampa asfaltata che porta tra le case di
Viné
(1087 m)
12.
Poco prima della piazzetta del paese, si imbocca a sinistra la mulattiera per
Casera Vecchia.
La vecchia mulattiera, per lunghi tratti ridotta a sentiero, si eleva abbastanza ripida fino ai ruderi di
Mundinot
(1154 m, 0:15 ore da
Viné)
45.
Nella borgata si ignora il sentiero a destra per
Case Ubbé
e
Fontana Roma,
e si continua l'ascesa tra vecchi castagneti, in parte ricolonizzati da
altre latifoglie.
Con un lungo traverso si lasciano a sinistra le dirute
Case Sorie sottane
e, poco oltre sulla destra, anche le
Case Sorie soprane.
Raggiunta la strada asfaltata che in estate collega
Fontane
con
Prato Nevoso,
la si percorre verso destra, in salita, per due tornanti.
Dopo il secondo tornante, si ritrova sulla sinistra la vecchia mulattiera per
Casera Vecchia.
Anche in questo caso della mulattiera originaria restano pochi tratti
conservati: ci si addentra in una bella macchia di faggi
13
con un traverso
in moderata salita ed un paio di stretti tornanti ai piedi di alcune rocce.
Usciti dal bosco, si è in vista delle prime case di
Casera Vecchia
(1538 m, 1:05 - 1:15 ore da
Mundinot)
6.
Al centro della conca prativa di
Casera Vecchia,
nascosta alla vista dall'erba, si trova una zona
acquitrinosa alimentata dalla sorgente carsica di
Casera Vecchia.
La parte superiore della conca, dove gli arrotondati
declivi pascolivi rivelano la presenza di rocce calcaree assai permeabili,
costituisce il bacino di assorbimento della sorgente. L'acqua, scendendo nel
sottosuolo, incontra uno strato di rocce impermeabili (in questo caso quarziti,
visibili in affioramenti lungo il sentiero poco a valle delle abitazioni)
ed è costretta a tornare in superficie nel punto in cui tali rocce
incontrano il piano di campagna.
[-]
Quasi tutte le abitazioni della conca di
Casera Vecchia,
mostreranno, prima di cadere vittime dal tempo, la tecnica costruttiva del "tetto racchiuso".
Questa tipologia costruttiva ha la massima diffusione proprio in Valle Corsaglia e
nell'adiacente Valle Maudagna, sebbene essa si riscontri in quasi tutte le vallate dal Tanaro al Pesio.
La tecnica di copertura del tetto in paglia di segale differiva da quella usata nelle vallate
più settentrionali comprese tra la Valle Vermenagna e la Valle Stura.
Nelle vallate monregalesi infatti, si era soliti elevare la muratura dei frontespizi oltre il
colmo del tetto, con ogni probabilità per proteggere dal vento e dalle intemperie la
copertura ai due lati del tetto, e forse anche per agevolare l'ispezione della copertura
stessa.
La sporgenza della muratura sopra al colmo obbligava poi a proteggerla con lose in pietra;
per ovviare all'elevata pendenza delle falde, le lose venivano disposte a gradini, con minor
pendenza, in modo da evitarne lo scivolamento.
Un altro accorgimento utilizzato in queste vallate consisteva nel disporre una fila di lose
lungo le due linee di gronda, sotto la parte di paglia che sporgeva oltre muri, per
migliorare l'impermeabilizzazione e per rinforzare la parte della copertura che non
appoggiava sull'orditura.
Nonostante gli sforzi costruttivi, al giorno d’oggi, nelle vallate monregalesi di fatto non
resta quasi nessun esempio delle originarie coperture in paglia, sostituite da più
antiestetiche quanto più pratiche lamiere.
[-]
Appena a valle della borgata, il sentiero si biforca: si tiene la destra,
salendo quindi in notevole pendenza a fianco delle numerose abitazioni.
Superate le case e trascurata una evidente traccia a sinistra, il sentiero si fa meno marcato:
si deve proseguire, sempre ripidi, mantenendo pochi metri a sinistra un lunghissimo muretto
a secco. Quando il sentiero si divide, si possono seguire indifferentemente
ambo i rami (quello a sinistra è più agevole), perché si ricongiungono presso alcuni ruderi.
Qui si ignora a destra una alquanto labile traccia (palina) per il
Monte Merdenzone,
e si continua innanzi.
Il sentiero diminuisce notevolmente la pendenza e taglia l'immensa conca pascoliva
14
alla testata del vallone con un semicerchio verso sinistra (ovest sud-ovest)
79.
Si superano varie costruzioni rurali, in parte dirute
18,
e si giunge ad un panoramico colletto
2.
Da qui, e fino alla meta dell'itinerario, si apre una splendida
vista sia sul profondo solco vallivo scavato dal
Rio di Sbornina
dominato dalle pareti Nord ed Est del
Monte Fantino10,
sia su molte vette delle Alpi Liguri.
Al colletto la tacche segnavia mandano subito a destra: si rimonta brevemente il pendio
fino ai ruderi di una grangia
3,
quindi si tagliano i pendii scoscesi su un esile sentierino (tratto breve, prestare un
minimo di attenzione) e si arriva all'imbocco della conca che ospita
l'Alpe Mezzarina.
Qui la traccia si biforca (e pure paletti segnavia e sbiadite tacche segnavia confondono sul
da farsi): un ramo si tiene a sinistra al margine del dirupato pendio, mentre il percorso
consigliato scende nella conca (paletto segnavia a metà del prato) e raggiunge la
pista agro-pastorale che serve la già citata
Alpe Mezzarina
(1702 m)
15.
Si segue la carrareccia verso sinistra poi, con un semicerchio verso destra, si scavalca un piccolo
colletto e si scende a immettersi sulla strada sterrata (molto frequentata in estate) che collega
Prato Nevoso
al
Rifugio Balma,
in località
Pian dei Gorghi
(1751 m, 0:50 - 0:55 ore da
Casera Vecchia).
Appena prima di raggiungere lo sterrato, si trova a sinistra la traccia del
"Sentiero degli Abissi",
illustrato da un pannello informativo polo lontano.
Può costituire una via alternativa per il
Rifugio Balma.
A destra invece ha inizio una pista al servizio degli impianti di risalita, da non considerare.
Non resta a questo punto che percorrere verso sinistra la strada sterrata,
piuttosto monotona, che attraversa piste ed impianti di risalita di
Prato Nevoso.
Ignorando varie diramazioni secondarie, in circa 2,5 km si arriva al
Rifugio Balma
(1885 m, 0:45 - 0:50 ore da
Pian dei Gorghi)
11,
situato sull'omonima e soleggiata sella prativa.
Accessi
Da Torre Mondovì si risale la Valle
Corsaglia fino a Fontane. Al bivo sul fondo del paese si svolta a sinistra in direzione di
Prato Nevoso, e si sale fino al bivio a sinistra per Viné (1078 m).
Si può posteggiare qualche auto a destra della carreggiata, subito dopo il bivio
in direzione Prato Nevoso.
Note
--
Pernottamento
Le opportunità di pernottamento non sono indicate nelle
escursioni giornaliere ma solo nelle tappe dei trekking.
Cartografia
[Fra n.22] [AsF n.3] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia.
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Maddalena
lunedi 16 marzo 2009
[ 151.89.*.*]
Bellissimo percorso, recentemente ripulito nella prima parte dagli Ubbè fino ai Mundinot. Eventualmente da Casera Vecchia si può proseguire fino a Pian dei Gorghi e da lì al rifugio Balma, seguendo delle paline numerate (non sempre molto visibili). La Val Corsaglia è a dir poco fantastica, anche se ancora poco conosciuta.
9 - Colchico (Colchicum autumnale) (2009)11 - Il Rifugio Balma (2011)8 - Grangia nel Vallone di Casera Vecchia (2009)10 - Il Monte Fantino e il profondo solco vallivo scavato dal Rio di Sbornina (2009)1 - I ruderi di una grangia2 - L'alta Val Corsaglia dal colletto ai piedi delle Trucche delle Prè (2006)12 - Un 'pavone' a Viné (2025)4 - Mundinot, abitazione ai margini del castagneto (2007)6 - Casera Vecchia (2009) (201)5 - Mundinot, abitazione (2007)7 - Gli splendidi pendii pascolivi attraversati dal sentiero; sullo sfondo, la vetta del Monte Fantino (2009)3 - Ruderi di una grangia con il 'tetto racchiuso'; sullo sfondo, la vetta delle Trucche delle Prè (2006)13 - Il breve tratto in faggeta prima di Casera Vecchia (2025)14 - La conca pascoliva di Casera Vecchia (2025)15 - La conca dell'Alpe Mezzarina (2025)
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Maddalena
lunedi 16 marzo 2009
[ 151.89.*.*]
Bellissimo percorso, recentemente ripulito nella prima parte dagli Ubbè fino ai Mundinot. Eventualmente da Casera Vecchia si può proseguire fino a Pian dei Gorghi e da lì al rifugio Balma, seguendo delle paline numerate (non sempre molto visibili). La Val Corsaglia è a dir poco fantastica, anche se ancora poco conosciuta.