Itinerario 17.03

17.03 Pian del Re - Lago Fiorenza - Rifugio Sella - Lago Grande di Viso

Pian del Re (2020 m) - Lago Fiorenza (2113 m) - Lago Chiaretto (2271 m) - Colle dei Viso (2655 m) - Rifugio Sella (2640 m) - Lago Grande di Viso (2599 m)

+721 / -142

Dislivello [m]

2:35 - 2:55

Tempo [h:mm]

6462

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Forse il sentiero più frequentato della Valle Po, per la via di accesso più agevole al Rifugio Quintino Sella. La sequenza dei bellissimi laghi toccati, nei quali si specchia volentieri il Monviso, rendono questo itinerario particolarmente attraente. Chi dorme in rifugio non può perdersi lo spettacolo del sole che sorge all'alba.

Carta schematica - Itinerario 17.03

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 17.03
A Da Pian del Re (2020 m) a: Dislivello [m]
(andata e ritorno)
Tempo [h:mm]
(andata e ritorno)
Distanza [m]
(andata e ritorno)
Difficoltà Segnavia
B Lago Fiorenza (2113 m) +96 / -3
(+99 / -99)
0:20 - 0:25
(0:35 - 0:40)
967
(1934)
E V13
C Lago Chiaretto (2271 m) +298 / -47
(+345 / -345)
1:05 - 1:10
(1:50 - 2:05)
2567
(5134)
E V13
D Colle dei Viso (2655 m) +709 / -74
(+783 / -783)
2:20 - 2:40
(4:05 - 4:40)
5512
(11024)
E V13
E Rifugio Sella (2640 m) +721 / -101
(+822 / -822)
2:30 - 2:50
(4:25 - 5:00)
6012
(12024)
E V13
F Lago Grande di Viso (2599 m) +721 / -142
(+863 / -863)
2:35 - 2:55
(4:40 - 5:15)
6462
(12924)
E V24

Dal posteggio di Pian del Re (2020 m) 14, ci si sposta sul versante sud-occidentale del pianoro, superando un rio su un grosso ponte in legno.

All'imbocco di Pian del Re, sul lato nord, si notano i ruderi di 6 edifici militari - caserma, magazzino, scuderia, forno, cappella e caserma dei Regi Carabinieri - in grado di ospitare truppe ed animali. La ex caserma dei Carabinieri è da tempo stata riattata ed utilizzata per scopi civili.

[Le strade dei cannoni, p.104]

Si giunge nel luogo che viene convenzionalmente indicato come sorgente del Fiume Po (iscrizione su una roccia) 15, dove ha inizio il sentiero (segnavia V13). Si rimonta con ampi tornanti il pendio di erba e detriti fino all'emissario 5 del Lago Fiorenza.
Si guada il rio (acqua abbondante in primavera) spostandosi sulla sua destra idrografica, quindi, con breve salita, si entra nell'ampio pianoro sede del Lago Fiorenza (2113 m, 0:20 - 0:25 ore da Pian del Re) 61011.

Il Lago Fiorenza è lago naturale di origine glaciale, adagiato in una valletta sospesa. La sua profondità massima, nella parte centro settentrionale, raggiunge i 18 m. Le rocce che compongono il bacino sono Ofioliti (o pietre verdi), rocce ultra basiche poco erodibili, che sono tra le responsabili dello stato di ultraoligotrofia delle acque del Lago (minima presenza di sali minerali disciolti) e dell'alcalinità poco al di sopra della soglia che garantisce protezione dal rischio di acidificazione (Ph moderatamente basico).
All'estremità sud del lago, negli anni intorno alla fine del 1800, partiva la barchetta 'La Bella Fiorentina', che con sole Lire 4 faceva fare il giro del lago ai turisti. La barca, pare, venne affondata nel 1940, ma qualcuno sostiene che le barche fossero addirittura due. Nel luglio del 2018 una spedizione di ricerca ha scandagliato per due giorni con droni sottomarini e metal detector i fondali del lago alla ricerca di possibili resti della barca: alcuni reperti sono stati riportati a galla, ma ancora non si sa se siano attribuibili a 'La Bella Fiorentina'.

[Parco del Po, Lago Fiorenza] [La Valle Po, p.191] [-]

Si costeggia la sponda orientale fino al termine del lago, dove si lascia a destra il bivio (segnavia V26) per il Lago Lausetto e il Rifugio Giacoletti.
Con una breve ma ripida salita si perviene ad un colletto, da dove si traversa lungo una parete rocciosa affacciata su una piccola conca detritica nel Vallone del Rio dei Quarti. Con un'ulteriore breve risalita si raggiunge un successivo colletto, dove convergono vari sentieri. Trascurando la deviazione a destra per il Rifugio Giacoletti (segnavia V14), si presentano due possibilità: o si prosegue innanzi sul sentiero per il Rifugio Sella (segnavia V13B), o si scende a sinistra Lago Chiaretto (segnavia V13).

Proseguendo diritti sul segnavia V13B, si compie un lungo semicerchio da destra verso sinistra, attraverso magra erba e una colata di massi. Si aggira in quota il Lago Chiaretto, dapprima scendendo leggermente, quindi con salita abbastanza decisa, ed infine si ricevono da sinistra le due diramazioni ravvicinate del sentiero V13 proveniente dal Lago Chiaretto.
Questo percorso costituisce la via più logica per il Rifugio Sella; tuttavia, alla data del rilevamento, il sentiero risultava chiuso con una ordinanza per il rischio di distacco di frane dall'alto.

Se si sale a destra è possibile raggiungere il Lago Lausetto (segnavia V14) e compiere un bellissimo anello dei laghi del Monviso, eventuale spunto per una nuova escursione. Saliti con pochi tornanti su un ripido pendio, e lasciato a sinistra il sentiero che torna a ricongiungersi al V13 per il Rifugio Sella, si arriva ad un colletto erboso.
Si sale ancora un poco verso sinistra, quindi si attraversa una piccola conca prativa cosparsa di massi detritici e si perviene ad una seconda, più ampia, sella erbosa. Scendendo sul versante opposto della sella si incontra un bivio: si ignora a sinistra la diramazione per il Rifugio Giacoletti (sempre segnavia V14), e ci si tiene a destra, scendendo al Lago Lausetto (segnavia V26). Ci si trova a questo punto sull'Itinerario 17.08 che, seguito a ritroso, conduce a Pian del Re dopo aver costeggiato anche il Lago Superiore.

Svoltando a sinistra (segnavia V13), un sentierino si cala ripido tra roccette e rododendri fino alle sponde del Lago Chiaretto (0:45 ore dal Lago Fiorenza) 1213, dall'incredibile colorazione azzurro-lattiginosa.
Lasciata a sinistra la traccia per Pian della Regina, si costeggia la sponda orientale del lago e si sale in direzione sud un pendio di magra erba e detriti. Con qualche stretto tornante e un ripido traverso ci si ricongiunge infine il segnavia V13B per il Rifugio Sella, che si segue verso sinistra.

Il Lago Chiaretto deve la sua colorazione ad un minerale presente nelle "pietre verdi" del Monviso. Nel 1989 il lago è stato investito da una notevole frana provocata dal distacco del Ghiacciaio Coolidge dalla sovrastante parete nord del Monviso. I resti della frana sono ancora ben evidenti nel tratto di sentiero che aggira in quota la sponda orientale del lago.

[-]

Una escursione lungo i sentieri attorno al Monviso offre la rara opportunità di camminare in ambiente montano a oltre 2000m di quota e contemporaneamente sul fondo di un oceano! Molte delle rocce che si incontrano, infatti, sono antiche lave del fondale di un oceano ora scomparso, la Tetide. L'avvicinamento e lo scontro tra Europa ed Africa ha portato alla scomparsa dell'oceano che separava i due continenti e alla formazione dell'arco alpino. Sebbene metamorfosate per le elevate pressioni e temperature cui sono state sottoposte, parte delle antiche rocce del fondale oceanico sono state sollevate e hanno dato origine al gruppo del Viso. Con una età di circa 180 milioni di anni, resistenti ed impermeabili, queste rocce sono caratterizzate da tonalità verdastre, sia scure che chiare, da un aspetto sia compatto che scistoso e sembrano viscide al tatto. Prendono il nome di "pietre verdi" od "ofioliti" 7, termine che ricorda il loro aspetto simile alla pelle dei serpenti. La loro particolare resistenza all'erosione è il motivo per cui il Monviso ha assunto il suo imponente aspetto se paragonato alle vette delle vallate circostanti.

[ALP Monviso, p.127]

Si salgono i detriti 8 di un'antica morena glaciale, quindi si entra in un pianeggiante vallone colmo di massi accatastati 16, chiuso tra il Monviso e il Viso Mozzo.

"Mons Vesulus" per gli antichi romani (così lo definiva Virgilio per la sua 'visibilità'), il Monte Viso è stato per secoli ritenuto la vetta più elevata dell'intero arco alpino, citato da scrittori e poeti d'ogni epoca, da Plinio il Vecchio a Dante.
Considerato una montagna inaccessibile, non fu oggetto di attenzioni alpinistiche per lungo tempo. La prima ascensione ufficialmente riconosciuta risale al 30 agosto 1861, quando gli inglesi William Mathews e Frederik Jacomb, accompagnati dai fratelli Jean-Baptiste Croz e Michel Croz, guide di Chamonix, raggiungono la vetta partendo da Castello di Pontechianale attraverso quella che ancor oggi è considerata la 'via normale'.
Studi recenti (a cura degli storici Olivier Joseph, Paul Billon-Grand ed Eugenio Garoglio) avanzano tuttavia il dubbio che la prima vera ascensione sia databile agli anni 1750 o 1751, ad opera di cartografi militari francesi. Una carta topografica sui confini delle Alpi del Delfinato, a firma dell'ingegnere militare Pierre-Joseph Bourcet, riemersa dagli archivi, mostra sulla cima del Monviso un pittogramma che raffigura un segnale trigonometrico usato per le misurazioni (che all'epoca consisteva in un tronco di 5-10 m sul quale veniva appeso un drappo). Se tale segnale fosse effettivamente stato posizionato sulla vetta del Monviso, la sua prima ascensione andrebbe retrodatata di almeno 110 anni!
Sebbene ritenga tale ipotesi assolutamente plausibile, lo storico dell'alpinismo Pietro Crivellaro tuttavia solleva qualche perplessità. Una legata alle difficoltà tecniche di tale impresa a metà del Settecento; la seconda, in merito alla presenza di «una spedizione di cartografi dell'esercito francese partisse da Casteldelfino, nel Regno di Sardegna, l'anno dopo la batosta militare subita al Colle dell'Assietta.» (la battaglia dell'Assietta si svolge però nel 1747, quindi 3 o 4 anni prima della presunta ascensione, e la Guerra di Successione austriaca termina nel 1748, n.d.r.).
L'ipotesi dunque resta in piedi, e potrebbe trasformarsi in certezza a seguito di ritrovamenti di altri documenti d'archivio, magari uno dei contratti che l'ingegnere francese era solito stipulare con le guide locali per le sue ascensioni, sottoscritto da qualche guida o portatore proprio della Valle Varaita.

[Monte Viso, p.464]
[www.dislivelli.eu/blog/monviso-la-prima-salita-nel-1750.html]

Un lungo percorso a saliscendi attraversa interamente il vallone sul versante destro orografico, e conduce così al Colle dei Viso (2655 m, 1:15 - 1:30 ore dal Lago Chiaretto).
Subito sotto al colle appare il bel Lago Grande di Viso 9, che si aggira in quota sulla sua sponda nord-orientale, con un comodo mezzacosta quasi pianeggiante che porta al Rifugio Sella (2640 m, 0:10 ore dal Colle dei Viso) 1234.

Costruito nel 1904 ed inaugurato l'anno successivo, il rifugio è stato oggetto di numerosi ampliamenti, nel 1967, nel 1976 ed infine nel 2001. Sicuramente uno dei rifugi storici della provincia, è dedicato a Quintino Sella, autore con Giovanni Barracco e Paolo e Giacomo di Saint Robert della prima ascensione italiana al Monviso, il 12 agosto 1863. Lo stesso anno, Quintino Sella si fece promotore della fondazione del Club Alpino Italiano, avvenuta ufficialmente a Torino il 23 ottobre.
Va tuttavia ricordato che il primo italiano a mettere piede sulla vetta fu Bartolomeo Peyrot, il 4 luglio 1862, con Sir Francis Tuckett e Michel Croz, la guida di Chamonix che partecipò anche alla prima ascesa assoluta l'anno precedente.

[Lo Scarpone] [Monte Viso, p.464]

Il Lago Grande di Viso (2599 m, 0:05 ore dal Rifugio Sella) 17 si raggiunge percorrendo il comodo sentiero per il Passo Gallarino (segnavia V24) che, partendo da sotto al rifugio, perde lentamente quota in direzione sud e raggiunge comodamente l'emissario del lago.

Accessi

Da Saluzzo si risale la Valle Po fino a Crissolo. Qui si prende la strada sulla destra per Pian del Re. Superato Pian della Regina si giunge a Pian del Re, dove è possibile lasciare l'auto in un ampio posteggio sterrato (a pagamento in alta stagione).

Note

Nei giorni festivi d'estate Pian del Re è molto frequentato e può essere difficile trovare posteggio. Vista la carreggiata assai stretta, è consigliabile salire da Crissolo al mattino e ridiscendere nel pomeriggio, onde limitare la possibilità di incrociare auto in direzione opposta.
Di norma in alta stagione è attivo un servizio di bus navetta da Crissolo per Pian della Regina e Pian del Re. Informazioni sono disponibili presso il Comune di Crissolo o il Parco del Monviso.

Pernottamento

--

Cartografia

[Fra n.10] [AsF n.8] [IGC n.106] [IGC n.6]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2022

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QR Code - Itinerario 17.03

anonimo

domenica 07 giugno 2009

[217.202.*.*]

Il sentiero è molto bello, però la macchina deve essere lasciata a pian della Regina a causa della impraticabilità della strada. Si percorre il sentiero che va da Pian Regina fino a Pian del Re per circa 1 ora, poi si sale fino al Lago Fiorenza agevolmente. La neve ancora non sciolta a giugno non permette di risalire più in alto.

AlpiCuneesi.it

lunedi 08 giugno 2009

[ 93.68.*.*]

In aggiunta al precedente commento, anche se non so se l'inagibilità della strada per Pian del Re sia più o meno seria, segnalo comunque che in primavera la strada risulta quasi ogni anno interrotta causa presenza di slavine o frane.

fure78

lunedì 17 maggio 2010

[ 93.150.*.*]

La salita è bella ma un po' impegnativa, vale comunque assolutamente la pena. La strada per Pian Del Re è ora aperta, grazie al ponte in ferro che è stato costruito al posto della strada che è franata.

agdag

lunedì 23 agosto 2010

[ 94.81.*.*]

Data escursione: 09/08/2010. Saliti in 2:30 nonostante le molte foto in una limpida mattinata di sole estivo e scesi dopo pranzo in una fitta nebbia. La salita è impegnativa ma panoramica fino all'ingresso del vallone tra il Viso e il Mozzo; dopodiché il lungo percorso sulle pietre diventa un po' noioso. Incontrato lungo il sentiero 3 segmenti di pochi metri ancora innevati che richiedevano un po' di attenzione nell'attraversamento. Belli i laghi e la costante presenza del Viso e del Visolotto.

Simone82

lunedì 28 febbraio 2011

[ 109.117.*.*]

Itinerario compiuto il 12 settembre del 2010. Nessun problema nell'arrivare in auto fino a Pian dl Re. Percorso molto agevole nella prima parte,più impegnativo dall'inizio della pietraia in poi. Al ritorno, nel pomeriggio, avvistati diversi stambecchi.

Phaaze

martedì 14 febbraio 2012

[ 95.232.*.*]

Fatta fino al Sella nel Sett 2011, la strada per il pian del Re è stata perfezionata ed è agibile. Il percorso è semplice fino al costone roccioso prima del lago Chiaretto, perché una parte del sentiero che costeggia la montagna è franato e non è possibile evitarlo, comporta un salto di 1 metro circa nel vuoto ma con molti appigli sulla parete. La salita tra il lago c. e il sella può essere pericoloso se affrontato nei primi mesi estivi per neve e ghiaccio, perché è completamente detritico.

artful_jimmy

venerdì 09 agosto 2013

[ 83.224.*.*]

Splendida escursione!!! Fatta a luglio 2013 oltre il lago Chiaretto presenti ancora 5-6 nevai da attraversare, anche per questo la salita è stata più lenta e abbiamo impiegato 3,30 ore per arrivare al Sella. Natura e fauna bellissime... visto stambecchi e marmotte dal lago Chiaretto in su e anche la mitica Salamandra Lanzai... Sentiero un po' impegnativo ma ne vale la pena!

rosalba

martedì 27 agosto 2013

[ 37.206.*.*]

abbiamo avuto la fortuna di incappare in una giornata con un sole splendido che ci ha accompagnato fino al rifugio. il monviso ha fatto da sfondo mentre durante il percorso si alternavano laghi, pietraia e sfasciume. il lago chiaretto è a dir poco ipnotizzante! percorso vagamente impegnativo ma assolutamente fattibile senza grossi impedimenti (solo qualche attraversamento di nevaio). rifugio molto ben organizzato. bellissima sensazione!

paola

domenica 20 luglio 2014

[ 79.54.*.*]

Bellissima gita in un ambiente incontaminato. La giornata molto soleggiata ha permesso un panorama stupendo a 360 gradi.Il sentiero è molto ben segnalato e le info sul sito sono molto esaurienti ed utili. Anche la strada dal pian della regina al pian del re è praticabile, meglio salire al mattino comunque per evitare di incrociare auto in senso opposto dato che la strada a volte è veramente stretta. Al rifugio cordialità e ospitalità.

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13 - Il Monviso e il Lago Chiaretto (2010)
13 - Il Monviso e il Lago Chiaretto (2010)
14 - Lo storico albergo di Pian del Re; sullo sfondo, il Monviso a sinistra e il Visolotto a destra (2013)
14 - Lo storico albergo di Pian del Re; sullo sfondo, il Monviso a sinistra e il Visolotto a destra (2013)
15 - Le Sorgenti del Po (2015)
15 - Le Sorgenti del Po (2015)
7 - 'Pietre verdi', rocce che formano parte del gruppo del Monviso e che un tempo costituivano un fondale oceanico (2006)
7 - 'Pietre verdi', rocce che formano parte del gruppo del Monviso e che un tempo costituivano un fondale oceanico (2006)
12 - Il Lago Chiaretto con la sua tipica colorazione lattiginosa (2010)
12 - Il Lago Chiaretto con la sua tipica colorazione lattiginosa (2010)
5 - L'emissario del Lago Fiorenza (2006)
5 - L'emissario del Lago Fiorenza (2006)
8 - <i>Rhodiola rosea</i>, pianta officinale che cresce sui pendii detritici fino a oltre 3000m di quota (2006)
8 - Rhodiola rosea, pianta officinale che cresce sui pendii detritici fino a oltre 3000m di quota (2006)
6 - Il Monviso, a sinistra, e il Visolotto, a destra, si specchiano nel Lago Fiorenza (2006)
6 - Il Monviso, a sinistra, e il Visolotto, a destra, si specchiano nel Lago Fiorenza (2006)
10 - Il Lago Fiorenza (2010)
10 - Il Lago Fiorenza (2010)
4 - Il Rifugio Sella (2003)
4 - Il Rifugio Sella (2003)
2 - Il Monviso dal Rifugio Sella (1990)
2 - Il Monviso dal Rifugio Sella (1990)
11 - Il Monviso riflesso nel Lago Fiorenza (2010)
11 - Il Monviso riflesso nel Lago Fiorenza (2010)
3 - L'alba dal Rifugio Sella (1993)
3 - L'alba dal Rifugio Sella (1993)
9 - Il Lago Grande di Viso ancora parzialmente gelato (2006)
9 - Il Lago Grande di Viso ancora parzialmente gelato (2006)
1 - L'alba dal Rifugio Sella (1990)
1 - L'alba dal Rifugio Sella (1990)
17 - Il Lago Grande di Viso (2018)
17 - Il Lago Grande di Viso (2018)
16 - Il vallone detritico che conduce al Rifugio Sella (2018)
16 - Il vallone detritico che conduce al Rifugio Sella (2018)