"Mons Vesulus"
per gli antichi romani (così lo definiva Virgilio per la sua 'visibilità'), il
Monte Viso
è stato per secoli ritenuto la vetta più elevata dell'intero arco alpino,
citato da scrittori e poeti d'ogni epoca, da Plinio il Vecchio a Dante.
Considerato una montagna inaccessibile, non fu oggetto di
attenzioni alpinistiche per lungo tempo. La prima ascensione ufficialmente riconosciuta
risale al 30 agosto 1861, quando gli inglesi
William Mathews
e
Frederik Jacomb,
accompagnati dai fratelli
Jean-Baptiste Croz
e
Michel Croz,
guide di Chamonix, raggiungono la vetta partendo da
Castello di Pontechianale
attraverso quella che ancor oggi è considerata la 'via normale'.
Studi recenti (a cura degli storici Olivier Joseph, Paul Billon-Grand ed Eugenio Garoglio)
avanzano tuttavia il dubbio che la prima vera ascensione sia databile agli anni
1750 o 1751, ad opera di cartografi militari francesi. Una carta topografica sui confini delle
Alpi del Delfinato, a firma dell'ingegnere militare Pierre-Joseph Bourcet, riemersa
dagli archivi, mostra sulla cima del
Monviso
un pittogramma che raffigura un segnale trigonometrico usato per le misurazioni
(che all'epoca consisteva in un tronco di 5-10 m sul quale veniva appeso un drappo).
Se tale segnale fosse effettivamente stato posizionato sulla vetta del
Monviso,
la sua prima ascensione andrebbe retrodatata di almeno 110 anni!
Sebbene ritenga tale ipotesi assolutamente plausibile, lo storico dell'alpinismo Pietro Crivellaro
tuttavia solleva qualche perplessità. Una legata alle difficoltà tecniche di tale impresa a
metà del Settecento; la seconda, in merito alla presenza di «una spedizione di cartografi
dell'esercito francese partisse da Casteldelfino, nel Regno di Sardegna, l'anno dopo la
batosta militare subita al Colle dell'Assietta.» (la battaglia dell'Assietta si svolge
però nel 1747, quindi 3 o 4 anni prima della presunta ascensione, e la Guerra di Successione
austriaca termina nel 1748, n.d.r.).
L'ipotesi dunque resta in piedi, e potrebbe trasformarsi in certezza a seguito di
ritrovamenti di altri documenti d'archivio, magari uno dei contratti che l'ingegnere
francese era solito stipulare con le guide locali per le sue ascensioni, sottoscritto da
qualche guida o portatore proprio della Valle Varaita.
[Monte Viso, p.464]
[www.dislivelli.eu/blog/monviso-la-prima-salita-nel-1750.html]
anonimo
domenica 07 giugno 2009
[217.202.*.*]
Il sentiero è molto bello, però la macchina deve essere lasciata a pian della Regina a causa della impraticabilità della strada. Si percorre il sentiero che va da Pian Regina fino a Pian del Re per circa 1 ora, poi si sale fino al Lago Fiorenza agevolmente. La neve ancora non sciolta a giugno non permette di risalire più in alto.
AlpiCuneesi.it
lunedi 08 giugno 2009
[ 93.68.*.*]
In aggiunta al precedente commento, anche se non so se l'inagibilità della strada per Pian del Re sia più o meno seria, segnalo comunque che in primavera la strada risulta quasi ogni anno interrotta causa presenza di slavine o frane.
fure78
lunedì 17 maggio 2010
[ 93.150.*.*]
La salita è bella ma un po' impegnativa, vale comunque assolutamente la pena. La strada per Pian Del Re è ora aperta, grazie al ponte in ferro che è stato costruito al posto della strada che è franata.
agdag
lunedì 23 agosto 2010
[ 94.81.*.*]
Data escursione: 09/08/2010. Saliti in 2:30 nonostante le molte foto in una limpida mattinata di sole estivo e scesi dopo pranzo in una fitta nebbia. La salita è impegnativa ma panoramica fino all'ingresso del vallone tra il Viso e il Mozzo; dopodiché il lungo percorso sulle pietre diventa un po' noioso. Incontrato lungo il sentiero 3 segmenti di pochi metri ancora innevati che richiedevano un po' di attenzione nell'attraversamento. Belli i laghi e la costante presenza del Viso e del Visolotto.
Simone82
lunedì 28 febbraio 2011
[ 109.117.*.*]
Itinerario compiuto il 12 settembre del 2010. Nessun problema nell'arrivare in auto fino a Pian dl Re. Percorso molto agevole nella prima parte,più impegnativo dall'inizio della pietraia in poi. Al ritorno, nel pomeriggio, avvistati diversi stambecchi.
Phaaze
martedì 14 febbraio 2012
[ 95.232.*.*]
Fatta fino al Sella nel Sett 2011, la strada per il pian del Re è stata perfezionata ed è agibile. Il percorso è semplice fino al costone roccioso prima del lago Chiaretto, perché una parte del sentiero che costeggia la montagna è franato e non è possibile evitarlo, comporta un salto di 1 metro circa nel vuoto ma con molti appigli sulla parete. La salita tra il lago c. e il sella può essere pericoloso se affrontato nei primi mesi estivi per neve e ghiaccio, perché è completamente detritico.
artful_jimmy
venerdì 09 agosto 2013
[ 83.224.*.*]
Splendida escursione!!! Fatta a luglio 2013 oltre il lago Chiaretto presenti ancora 5-6 nevai da attraversare, anche per questo la salita è stata più lenta e abbiamo impiegato 3,30 ore per arrivare al Sella. Natura e fauna bellissime... visto stambecchi e marmotte dal lago Chiaretto in su e anche la mitica Salamandra Lanzai... Sentiero un po' impegnativo ma ne vale la pena!
rosalba
martedì 27 agosto 2013
[ 37.206.*.*]
abbiamo avuto la fortuna di incappare in una giornata con un sole splendido che ci ha accompagnato fino al rifugio. il monviso ha fatto da sfondo mentre durante il percorso si alternavano laghi, pietraia e sfasciume. il lago chiaretto è a dir poco ipnotizzante! percorso vagamente impegnativo ma assolutamente fattibile senza grossi impedimenti (solo qualche attraversamento di nevaio). rifugio molto ben organizzato. bellissima sensazione!
paola
domenica 20 luglio 2014
[ 79.54.*.*]
Bellissima gita in un ambiente incontaminato. La giornata molto soleggiata ha permesso un panorama stupendo a 360 gradi.Il sentiero è molto ben segnalato e le info sul sito sono molto esaurienti ed utili. Anche la strada dal pian della regina al pian del re è praticabile, meglio salire al mattino comunque per evitare di incrociare auto in senso opposto dato che la strada a volte è veramente stretta. Al rifugio cordialità e ospitalità.
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