Vale la pena gettare lo sguardo ai fabbricati, alcuni riattati ed alcuni ormai quasi distrutti, di Prato Ciorliero. Nonostante il toponimo faccia riferimento a ben altre attività praticate in zona ('chouliero' in provenzale indicava un campo in cui venivano coltivati i cavoli), si tratta di edifici militari, baraccamenti invernali per la truppa, che comprendevano dormitori, cucine e scuderia.
[Le strade dei cannoni, p.144]
Lucia Soldani
giovedì 14 agosto 2014
[217.112.*.*]
Stupendo. abbiamo lasciato la macchina al rifugio di Vivere e siamo saliti a piedi. Penso che le emozioni dei prati pieni di fiori degli animali che pascolano, dell'immensità del cielo delle rocce sia solamente da vivere e per fortuna io l'ho vissuto saluto Lucia
Fulvia
lunedì 22 giugno 2015
[ 2.36.*.*]
Bellissima camminata con un panorama mozzafiato, prati verdi e blu di genzianelle e altri mille colori, marmotte e anche un capriolo. Spettacolare l'arrivo al passo della Gardetta dove lo sguardo si posa sul piano e la spettacolare rocca La Meja. escursione fatta in una magnifica giornata di sole
BrunildeT.
mercoledì 09 marzo 2016
[ 151.68.*.*]
L'itinerario è bellissimo:arrivati al colle la vista sull'altopiano della Gardetta e la rocca La Meja è davvero emozionante. Se poi si prosegue a destra su un sentiero roccioso si giunge al colle di Rocca Brancia e si può vedere il sottostante lago di Oserot.
bob56
domenica 22 maggio 2016
[ 151.33.*.*]
Bella escursione, confermo le recensioni precedenti, oggi 22/05/16 ancora qualche chiazza di neve sul sentiero ed il rifugio ancora chiuso. Percorso ben segnalato.
Antonio
giovedì 27 agosto 2020
[ 5.90.*.*]
Dopo Viviere al bivio a quota 1813 inizia la strada sterrata non bellissima, qui si può lasciare la macchina. Se si opta per questa scelta si aggiungano 100 metri di dislivello alla descrizione. In ogni caso, gita spettacolare! Tempistiche: 2h al passo e altri 10min al rifugio. Ritorno 1h30.
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