Itinerario 06.03

06.03 Porta di Pian Marchisio - Lago Rataira - Colle del Pas - Cima Pian Ballaur

Porta di Pian Marchisio (1634 m) - Rifugio Mondovì De Giorgio (1755 m) - Porta Biecai (2004 m) - Lago Rataira (2204 m) - Colle del Pas (2349 m) - Cima Pian Ballaur (2603 m)

+1004 / -35

Dislivello [m]

3:20 - 3:45

Tempo [h:mm]

8029

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Itinerario molto interessante e vario, che consente di osservare da vicino, a volte con qualche digressione dal sentiero, molti aspetti tipici dei fenomeni carsici, ma anche massi erratici e misteriosi menhir. Assai remunerativa l'ascensione alla Cima Pian Ballaur, non troppo frequentata solo perché di qualche decina di metri inferiore alle vette circostanti: il panorama che offre è tuttavia maestoso e spazia fino al mare, mentre la salita non comporta alcuna difficoltà.

Carta schematica - Itinerario 06.03

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 06.03
A Da Porta di Pian Marchisio (1634 m) a: Dislivello [m]
(andata e ritorno)
Tempo [h:mm]
(andata e ritorno)
Distanza [m]
(andata e ritorno)
Difficoltà Segnavia
B Rifugio Mondovì De Giorgio (1755 m) +132 / -11
(+143 / -143)
0:40 - 0:45
(1:10 - 1:20)
2109
(4218)
T G14
C Porta Biecai (2004 m) +388 / -18
(+406 / -406)
1:25 - 1:35
(2:30 - 2:50)
3784
(7568)
E G05
D Lago Rataira (2204 m) +604 / -34
(+638 / -638)
2:10 - 2:30
(3:55 - 4:25)
6000
(12000)
E G05
E Colle del Pas (2349 m) +749 / -34
(+783 / -783)
2:35 - 2:55
(4:35 - 5:10)
6572
(13144)
E G05
F Cima Pian Ballaur (2603 m) +1004 / -35
(+1039 / -1039)
3:20 - 3:45
(5:45 - 6:35)
8029
(16058)
E A44

Dalla Porta di Pian Marchisio (1634 m) si raggiunge il Rifugio Mondovì De Giorgio (1755 m, 0:40 - 0:45 ore dalla Porta di Pian Marchisio) lungo l'Itinerario 06.07.
Il sentiero (segnavia G05) prosegue alle spalle del rifugio e traversa in salita tra rododendri lungo i contrafforti della Punta Havis De Giorgio. Aggirato il crinale, ci si immette nella valletta del Rio Ciappa 1, dove si incontra anche un breve tratto di sentiero lastricato che attraversa una zona altrimenti acquitrinosa. Giunti alla base della bastionata alla testa della valletta, si inizia a salire ripidi con ampie serpentine, man mano più strette, fino all'intaglio di Porta Biecai (2004 m, 0:45 - 0:50 ore dal Rifugio Mondovì De Giorgio), ai margini della conca del Lago Biecai 5.

I tornanti del sentiero, in questo tratto più ripido, sono tagliati da numerose scorciatoie, tanto da rendere difficile seguire la traccia principale; tutte le alternative conducono a Porta Biecai, ma si raccomanda ancora una volta di (provare a) tenersi sul sentiero segnalato.

Siamo in presenza di quello che viene definito un lago carsico, o effimero. In presenza di rocce carbonatiche e fenomeni carsici, l'acqua tende a filtrare nel sottosuolo ove da luogo a vere e proprie reti idrografiche sotterranee. Nella stagione primaverile, in concomitanza con lo scioglimento dei nevai, è possibile che l'acqua in eccesso riesca a riempire alcune conche prima di venire lentamente assorbita dal terreno. E' questo il caso del Lago Biecai, in genere asciutto in estate ma che può contenere acqua in primavera.

[ALP Alpi Liguri, p.32]

Si aggira la conca dall'alto, verso destra, mantenendosi a mezzacosta 2. Si trascura una traccia a sinistra per il lago e, poco oltre, anche il bivio a destra con la traccia per il Lago delle Moie, (segnavia G05B). Scesi brevemente ad attraversare un rio, si esce dall'ampia conca pascoliva del Lago Biecai con una decisa salita in diagonale su pendio prativo.
Si attraversa una piccola gola e, giunti ad un ripiano erboso probabile sede in tempi passati di un altro laghetto, si incontra un bivio (attenzione: il bivio non è per nulla evidente): sul ramo di sinistra si prosegue in direzione del Colle del Pas, mentre la diramazione di destra, più marcata e tracciata anche con paletti segnavia, punta verso Porta Sestrera (segnavia G06). Al bivio si svolta a sinistra, si attraversa un piccolo rivolo e si sale quindi verso sud, passando alla base di un mammellone roccioso sagomato dall'azione dei ghiacciai.

In tutta la zona, senza grosso sforzo, è possibile rintracciare gli evidenti segni dei fenomeni carsici. Tra questi, riconoscibili anche dagli occhi meno esperti, vi sono i 'campi solcati' o 'campi carreggiati' 144, così comunemente chiamati perché ricordano vagamente i segni lasciati dalle ruote dei carri nel terreno fangoso. Si tratta di rocce calcaree letteralmente corrose dalle acque meteoriche di ruscellamento, che i geologi chiamano 'karren'. Le acque meteoriche, leggermente acide, sono in grado di attivare quei processi chimici tipici del carsismo in grado di sciogliere particolari tipi di rocce, dando luogo, tra le molteplici altre, anche a queste spettacolari conformazioni 3.

[Marguareis per viaggiatori, pp.22-23]

Maggiore impegno è necessario per osservare le tracce lasciate dal passaggio dei ghiacciai. Oltre alle rocce montonate (pareti rocciose levigate e leggermente incise) ancora rintracciabili, è possibile incontrare anche i 'massi erratici' 6. Si tratta di massi di varie dimensioni, staccatisi in era glaciale dalle pareti rocciose. I massi, trasportati dai ghiacciai durante il loro lento movimento verso valle, sono stati successivamente depositati in luoghi spesso assai distanti dal punto in cui si erano staccati.
Un masso erratico si può riconoscere se la posizione in cui si trova oggi risulta difficilmente spiegabile con il semplice rotolamento dalle pareti rocciose circostanti, se la roccia costituente il masso non è presente sulle pareti rocciose circostanti, o se si riscontrano entrambe le condizioni.

[-]

Da qui al Lago Rataira il sentiero diventa meno evidente e sale tra prati, rododendri e rocce affioranti più o meno in direzione del colle.

In senso inverso può essere utile tenere come riferimento il mammellone roccioso, alla base del quale, sulla sinistra, si ritrova il sentiero evidente (un pizzico di attenzione va prestata in questo tratto in caso di scarsa visibilità).

Si passano i ruderi di un gias addossato ad un masso, quindi si continua a serpeggiare affidandosi alle rade tacche segnavia. La traccia giunge ad immettersi su un sentiero un poco più evidente: si trascura il ramo di destra che sale verso Porta Sestrera (segnavia G06B) e si tiene la sinistra, sbucando in pochi metri sulle sponde del pittoresco Lago Rataira (2204 m, 0:45 - 0:55 ore dalla Porta Biecai) 7, ai margini del quale si trova un singolare menhir.

Il piccolo lago è anche noto come Lago Ratavuloira, singolare denominazione che deriva dal termine dialettale che indica il pipistrello, ratto che vola. Il toponimo Lago Rataira (o Lago Ratoira), dovrebbe indicare invece una sorta di trappola per i topi.
Sulle sponde del lago è infisso un singolare menhir 8. Una delle possibili spiegazioni rimanda ad usanze celtiche. Menhir di questo tipo venivano posizionati dai Celti lungo le vie ai pascoli d'altura e lungo le principali vie di comunicazione (chiamate Leys), vie spesso riprese come vie del sale fino all'Età Moderna; i menhir erano posizionati a vista l'uno dall'altro (con lo stesso principio degli "ometti" in pietra), ad indicare il percorso da seguire. Si può ipotizzare che il menhir in questione conducesse al valico del Colle del Pas o ai pascoli dell'alta Val Ellero.

[-]

Oltre il lago si ignora una poco evidente traccia a sinistra per il Colle del Pas, quindi ci si porta ai piedi del pendio terminale e lo si rimonta con un traverso abbastanza ripido che conduce al Colle del Pas (2349 m, 0:25 ore dal Lago Rataira) 13.

Anche se l'interpretazione più immediata farebbe pensare a "Colle del Passo", rimandando ad una evidente tautologia, l'origine del toponimo dovrebbe essere assai diversa. Cola der Pa, ovvero Colla del Palo, potrebbe essere l'interpretazione corretta: il palo, usato a guisa di segnavia, per facilitare l'individuazione di un tracciato con terreno innevato, o per segnare il confine tra due territori, era sovente posizionato sui punti di valico.
E chissà che il palo cui si riferisce il toponimo non sia proprio il menhir eretto nei pressi del Lago Rataira...

[Vaii, gias e vastere, p.22]

Al valico si ignorano sia la traccia a sinistra che discende a ritroso verso il Lago Rataira, sia quella che divalla verso la Conca di Piaggiabella 9, famosa per le numerose grotte che in essa si aprono e sede della Capanna Sociale Saracco Volante.

Per variare leggermente la discesa, sulla via del ritorno è possibile seguire la traccia citata che si stacca pochi metri sotto al colle. Con un paio di svolte e percorso meno ripido, seppur non sempre evidente, la traccia torna al Lago Rataira dove si riprende il sentiero seguito in salita.

Si imbocca invece a sinistra (est) l'evidente sentierino che segue perfettamente il crinale, ma scompare non appena lo stretto spartiacque si allarga con decisione. Una serie di pietre infisse nel terreno, intramezzate da radi paletti segnavia con tacche gialle ormai scolorite, guidano tuttavia senza problemi lungo l'ampia dorsale 11: tra rocce scistose e magra erba si sale dapprima decisi, poi con minori pendenze, tenendosi appena a sinistra del crinale. Giunti ad una sorta di colletto, dove la dorsale si biforca, si piega a destra seguendo sempre lo spartiacque 11 fino alla piatta sommità della Cima Pian Ballaur (2603 m, 0:45 - 0:50 ore dal Colle del Pas), dove la vista spazia grandiosa in tutte le direzioni 12.

Accessi

Da Villanova Mondovì si risale la Valle Ellero fino a Roccaforte Mondovì. Si prosegue quindi a sinistra per Rastello, dove si imbocca la "strada forestale Pian Marchisio". La strada sale asfaltata fino al Ponte Murato, oltre il quale prosegue per più di 4 km, alternando tratti asfaltati a tratti sterrati con fondo moderatamente sconnesso (se ne consiglia la percorrenza con mezzi 4x4). Giunti alla Porta di Pian Marchisio, dove la strada è chiusa al traffico privato, è possibile lasciare l'auto in due ampi piazzali sterrati. L'accesso alla strada può essere a pagamento nei fine settimana estivi.

Note

Sebbene la salita alla cima non presenti difficoltà alcuna, la totale mancanza di punti di riferimento sconsiglia l'ascesa in caso di scarsa visibilità.

Pernottamento

--

Cartografia

[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2016

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QR Code - Itinerario 06.03

anberthejoker75

lunedì 20 agosto 2012

[ 146.133.*.*]

itinerario seguito alla lettera in data 17/08/2012 con ulteriore discesa al Saracco Volante. escursione accompagnata da ampi panorami, piacevoli pianori, scorci curiosi e numerosa fauna. il percorso è ben segnalato fino al bivio per Porta Sestrera, poi dopo è comunque intuitivo fino al lago Ratoira, da qui al colle la segnaletica è fresca fresca. grazie alla descrizione e alle foto ho scoperto una vallata davvero interessante. complimenti per il sito da cui prenderò certamente spunto in futuro

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12 - Punta Marguareis dalla Cima Pian Ballaur (2013)
12 - Punta Marguareis dalla Cima Pian Ballaur (2013)
6 - Un masso erratico (2008)
6 - Un masso erratico (2008)
8 - Il menhir che si trova sulle sponde del Lago Rataira; sullo sfondo, ben evidente, il Colle del Pas (2008)
8 - Il menhir che si trova sulle sponde del Lago Rataira; sullo sfondo, ben evidente, il Colle del Pas (2008)
1 - La valletta del Rio Ciappa e lo spartiacque verso la Valle Pesio (1990)
1 - La valletta del Rio Ciappa e lo spartiacque verso la Valle Pesio (1990)
2 - Il sentiero poco a monte di Porta Biecai (2008)
2 - Il sentiero poco a monte di Porta Biecai (2008)
4 - I 'campi carreggiati', fenomeni erosivi su rocce calcaree (2008)
4 - I 'campi carreggiati', fenomeni erosivi su rocce calcaree (2008)
13 - Al Colle del Pas (2013)
13 - Al Colle del Pas (2013)
10 - L'ampia dorsale che si risale verso Cima Pian Ballaur (2013)
10 - L'ampia dorsale che si risale verso Cima Pian Ballaur (2013)
9 - La Conca di Piaggiabella (2008)
9 - La Conca di Piaggiabella (2008)
5 - La conca del Lago Biecai, ormai interrato e in secca quasi tutto l'anno (2008)
5 - La conca del Lago Biecai, ormai interrato e in secca quasi tutto l'anno (2008)
14 - Un esempio di 'campi carreggiati' (o campi solcati) (2017)
14 - Un esempio di 'campi carreggiati' (o campi solcati) (2017)
3 - Fenomeni erosivi su rocce calcaree (2008)
3 - Fenomeni erosivi su rocce calcaree (2008)
11 - Cima della Saline dai pressi di Cima Pian Ballaur (2013)
11 - Cima della Saline dai pressi di Cima Pian Ballaur (2013)
7 - Lago Rataira (2008)
7 - Lago Rataira (2008)