AM.07 Refuge de Nice - Baisse du Basto - Refuge de Valmasque
Refuge de Nice (2232 m) -
Lac Niré (2353 m) -
Baisse du Basto (2693 m) -
Lac du Basto (2341 m) -
Lac Noir (2278 m) -
Lac Vert (2221 m) -
Refuge de Valmasque (2233 m)
Una bellezza fuori dal comune: c'è poco altro da aggiungere per questa traversata che
si snoda al cospetto di numerosissimi laghi alpini. Prima nello splendido e selvaggio
Vallon du Mont Chamineye, in un susseguirsi di balze e laghetti, poi i tre grandi
laghi glaciali nell'alta Valmasque. La salita alla Baisse du Basto si presenta
decisamente ripida nel suo tratto terminale e può richiedere l'uso di piccozza e
ramponi in presenza di neve (possibile anche ad inizio estate).
La discesa in Valmasque, seppur si svolga per lunghi tratti in pietraia anche senza
sentiero, non comporta particolari problemi se il fondo non è innevato. Splendida la
terrazza panoramica del Refuge de Valmasque, affacciata direttamente sul Lac Vert.
Si consiglia la percorrenza con tempo stabile e buona visibilità.
L'utilizzo delle tracce GPX è consentito SOLO PER USO PERSONALE,
non commerciale. Se vengono caricate su App o siti di terze parti, le tracce GPX NON DEVONO ESSERE ACCESSIBILI PUBBLICAMENTE.
A
Da Refuge de Nice(2232 m) a:
Dislivello [m]
Tempo [h:mm]
Distanza [m]
Difficoltà
Segnavia
B
Lac Niré(2353 m)
+146 / -25
0:30 - 0:35
1184
E
Via Alpina R146 | GR52
C
Baisse du Basto(2693 m)
+495 / -34
1:30 - 1:45
3088
EE
Via Alpina R146 | GR52
D
Lac du Basto(2341 m)
+507 / -398
2:20 - 2:40
5691
EE (1)
Via Alpina R146 | GR52 » Via Alpina R146
E
Lac Noir(2278 m)
+544 / -498
2:45 - 3:10
7372
EE (1)
Via Alpina R146
F
Lac Vert(2221 m)
+578 / -589
3:05 - 3:30
8416
EE
Via Alpina R146
G
Refuge de Valmasque(2233 m)
+596 / -595
3:10 - 3:35
8559
EE
Via Alpina R146
(1) La difficoltà torna E dal Lac du Basto fino al bivio per il Refuge de Valmasque.
Dal
Refuge de Nice
(2232 m)
3
si sale per roccette in direzione nord-est (segnavia Via Alpina, GR52): si entra nel
Vallon de la Fous
e si sbuca su un pianoro prativo punteggiato da rocce affioranti.
Dopo una leggera discesa il sentiero si porta sul pianoro acquitrinoso del
Clot de Roquebillière,
attraversa un rio su passerella in legno e piega verso sud, entrando nel
Vallon du Mont Chamineye.
Il cammino prosegue in direzione sud-est tra rocce montonate, in un susseguirsi di
brevi salite e ripiani:
dopo una breve ascesa per superare una balza rocciosa
4,
una seconda balza conduce al pianoro prativo sede del
Lac Niré
(2353 m, 0:30 - 0:35 ore dal
Refuge de Nice)
5.
Si tiene il lago sulla destra e, saliti al soprastante ripiano, si incontrano
altri due laghetti che si lasciano ancora sulla destra
678,
contornandone le sponde settentrionali.
La successiva balza conduce ad un terzo laghetto, che si tiene questa volta a sinistra.
Inizia ora la parte più complessa dell'itinerario: ci si innalza lungo un costone di roccia
superando, senza eccessive difficoltà, un breve passaggio di un paio di metri che richiede l'uso
delle mani. Si prosegue con un tratto abbastanza ripido tra massi e detriti per poi serpeggiare, ora in
pietraia ora su labili tracce di sentiero, fino alla piccola conca detritica posta alla base
dell'erta salita finale. Tra sfasciumi e detriti fini, si sale infine ripidissimi fino alla
Baisse du Basto
(2693 m, 1:00 - 1:10 ore dal
Lac Niré)
910,
panoramico valico che mette in comunicazione il
Vallon de la Gordolasque
con il
Vallon de Valmasque.
La discesa, inizialmente ripida, ha comunque pendenze decisamente più accessibili. Dapprima
tra ciuffi d'erba e detriti si perde quota su un discreto sentiero
11,
poi si traversa tra pietraie
15
in leggero saliscendi tenendo la destra orografica del vallone.
Si giunge ad un pittoresco laghetto, che si lascia sulla sinistra passando ai piedi delle pareti
rocciose, quindi ci si cala lungo un canale, ripido ma non difficoltoso.
Traversando verso destra (sud-est), dopo qualche saliscendi, si tagliano in moderata discesa
le pendici detritiche della
Tête du Basto
con splendide vedute sul sottostante
Lac du Basto.
La traccia conduce infine alla mulattiera che collega il
Refuge de Valmasque
(a sinistra, segnavia Via Alpina)
con il
Refuge des Merveilles
attraverso la
Baisse de Valmasque
(a destra, segnavia GR52).
Svoltando a sinistra (nord nord-est), la discesa continua sulla comoda mulattiera con fondo
in gran parte selciato: si lascia a destra la diramazione per la
Baisse de Fontanalba
(segnavia GR52) e, tenendosi a sinistra (segnavia Via Alpina), si raggiunge il
Lac du Basto
(2341 m, 0:50 - 0:55 ore dalla
Baisse du Basto)
1213.
Con i suoi 900 metri di lunghezza per 300 di larghezza il
Lac du Basto
è il secondo specchio d'acqua per superficie nelle Alpi Marittime,
dietro il
Lac de Rabuons
nella Vallée de la Tinée.
Sembra che i pastori locali chiamassero tutti e tre gli specchi d'acqua
Laghi del Basto,
inferiore, mediano e superiore.
[Alpi Marittime I, p.87]
Con alcuni saliscendi, se ne costeggia a lungo la sponda orientale
fino alla piccola diga che lo chiude da valle.
Si scende a destra della diga, raggiungendo in breve il sottostante
Lac Noir
(2278 m, 0:25 - 0:30 ore dal
Lac du Basto)
14.
L'ampia mulattiera, a tratti scavata nella viva roccia, segue in saliscendi
la sponda orientale del lago, quindi una discesa appena più marcata porta nei pressi del
Lac Vert,
che si costeggia dall'alto.
Qui bisogna compiere una breve ripida risalita per raggiungere un bivio presso una selletta:
a sinistra una traccia riservata ad escursionisti esperti punta direttamente al
Refuge de Valmasque,
mentre a destra la mulattiera prosegue verso il
Refuge de Valmasque
(accesso escursionistico) e
Casterino.
Come descritto in dettaglio nella tappa successiva, esiste la possibilità di
raggiungere il centro abitato di
Casterino,
ad esempio per suddividere il trekking a metà. Chi sceglie questa opzione,
tenendo la destra a questo bivio può risparmiare qualche centinaio di metri di strada
e proseguire direttamente per
Casterino,
senza pernottare o passare per il
Refuge de Valmasque.
La mulattiera compie una ripida discesa con parecchie strette svolte
raggiunge in breve ad un bivio a sinistra con il sentiero proveniente dal
Refuge de Valmasque.
Questa soluzione può anche essere adottata per raggiungere il
Refuge de Valmasque
attraverso l'accesso escursionistico.
Si imbocca dunque a sinistra la traccia verso il rifugio che, tagliando in
diagonale rocce montonate un poco esposte, in pochi minuti porta
alla piccola diga che sbarra il
Lac Vert
(2221 m, 0:20 ore dal
Lac Noir)
1.
Qui si incontra il normale sentiero principale di accesso al rifugio: seguendolo verso
sinistra si scende ai piedi della diga (l'attraversamento del coronamento della diga è
vietato) e si risale in breve sul dosso roccioso che ospita il
Refuge de Valmasque
(2233 m, 0:05 ore dal
Lac Vert)
2.
Il rifugio fu costruito dalla sezione Alpi Marittime del CAI di Imperia nel 1928.
In seguito venne dedicato alla memoria del Barone Guglielmo Kleudgen, morto sui Torrioni
Saragat nel 1929.
Nel 1948, dopo il passaggio di parte della Val Roya alla Francia, il rifugio
venne acquistato dal CAF di Nizza, ricostruito nel 1951, e successivamente ampliato.
[Alpi Marittime I, p.87]
Questa tappa del trekking tocca un'area del Parc National du Mercantour
famosa in tutta Europa. Ci troviamo al cospetto del secondo maggior sito preistorico presente
sull'arco alpino.
Rocce chiare, ma ricoperte da una patina di ossidazione rossastra, levigate dai ghiacciai:
su queste sterminate "lavagne" naturali i primi frequentatori dei ricchi pascoli attorno al
Mont Bego
hanno lasciato le loro testimonianze.
Migliaia di incisioni rupestri, ottenute rimuovendo la patina rossastra per far risaltare
il grigio chiaro della roccia sottostante, sono state realizzate già a partire dalla fine
del IV millennio a.C., nel tardo Neolitico. Il processo è proseguito durante l'età del Rame
ed è terminato intorno al 1700 a.C., alla fine dell'età del Bronzo Antico.
Dopo questa prima fase di incisioni, durata millenni, ne sono seguite altre meno rilevanti,
in successivi e ben più brevi periodi storici, fin quasi ai giorni nostri.
Decisamente curiose le interpretazioni che, nei secoli passati, sono state date alle incisioni:
da raffigurazioni demoniache dalle quali ci si doveva tenere a distanza, a raffigurazioni destinate
a suscitare "meraviglia" nei visitatori (quando, d'altra parte, in periodi di forte antropizzazione
alpina, non ci si poteva più permettere il lusso di non sfruttare i pascoli della zona...).
Delle circa 40.000 incisioni censite ad oggi, si rinvengono in maggioranza figure corniformi;
altre macro-categorie nelle quali le raffigurazioni sono state suddivise comprendono
figure reticolate o geometriche, armi e utensili, ed infine figure antropomorfe.
Queste ultime costituiscono una percentuale irrisoria del totale, eppure per le loro forme
singolari e misteriose, sono di gran lunga le incisioni più note: ad esse sono stati
attribuiti nomi evocativi quali il Capo Tribù, la Danzatrice, il Mago (o Stregone), il Cristo,
l'Uomo con le braccia a zig-zag.
Per preservarle, l'accesso alle aree contenenti le incisioni è regolamentato e consentito solo
in presenza di una guida ufficiale. Si ricorda che in queste aree non si possono
abbandonare i sentieri escursionistici segnalati e che sono in vigore norme di comportamento
particolari (ad esempio, anche l'utilizzo dei bastoncini da trekking è regolamentato).
Sono tuttavia disponibili itinerari di scoperta, dotati di pannelli informativi,
che possono essere percorsi anche senza guida ufficiale per ammirare da vicino
alcune di queste importantissime testimonianze preistoriche.
[I Sentieri della Storia, pp.23-24]
Accessi
Da Nice si risale la Vallée du Var in direzione di Saint-Martin du Var. Appena
oltrepassato Plan-du-Var si svolta a destra nella Vallée de la Vésubie in direzione di
Saint-Martin-Vesubie.
Presso Roquebillière si imbocca a destra il bivio per la
Vallée de la Gordolasque, che si risale fino a Saint-Grat e al Pont du Countet (1690 m).
Il Refuge de Nice è raggiungibile dal Pont du Countet (1690 m) su sentiero (1:45 - 2:15 ore, difficoltà E).
Note
Accertarsi presso i gestori dei rifugi della presenza o meno di neve alla Baisse du Basto
onde effettuare la traversata con l'opportuna attrezzatura.
1 - Il Lac Vert e il Refuge de Valmasque (2013)13 - Camoscio (Rupicapra rupicapra) nei pressi del Lac du Basto (2014)5 - Il Lac Niré (2014)4 - L'ingresso nel Vallon du Mont Chamineye (2014)6 - Il primo dei tre laghetti che si incontrano nel Vallon du Mont Chamineye (2014)15 - Un tratto in pietraia nella discesa verso il Lac du Basto (2014, foto R. Safiullina)14 - Il Lac Noir (2014)9 - L'arrivo alla Baisse du Basto (2014)3 - Il Refuge de Nice (2014)10 - Panorama verso il Vallon de Valmasque dalla Baisse du Basto (2014)12 - Il Lac du Basto (2014)11 - La discesa verso il Lac du Basto (2014)2 - Il Refuge de Valmasque (2013)8 - Il secondo dei tre laghetti che si incontrano nel Vallon du Mont Chamineye (2014)7 - Il secondo dei tre laghetti che si incontrano nel Vallon du Mont Chamineye (2014)
Un'escursione guidata non serve a farti trovare il sentiero, ma a farti
osservare quello che si incontra lungo il cammino.
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