10.05 Percorso natura:Palanfré - Bosco bandito di Palanfré - Palanfré
Palanfré (1352 m) -
Bosco bandito di Palanfré (1531 m) -
Palanfré (1352 m)
Un breve giro ad anello che conduce ai margini di uno dei più bei boschi di
faggio della regione.
Il bosco, bandito al taglio da secoli per la sua funzione di protezione dalle
valanghe del sottostante abitato di Palanfré, conserva numerose piante plurisecolari.
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Dal posteggio a valle dell'abitato di
Palanfré
(1352 m),
sul lato nord-ovest ha inizio una breve pista sterrata.
La si percorre per un centinaio di metri attraverso vecchi terrazzamenti e coltivi,
ora utilizzati come pascolo per le mandrie bovine
2.
Al termine della sterrata, un poco sulla destra vicino ad un abbeveratoio,
ha inizio il sentiero del
Percorso natura
vero e proprio.
Il sentiero, che stacca subito a destra il bivio per
La Via di Téit
e
Vernante,
attraversa dapprima un rado arbusteto di nocciolo e maggiociondolo a fianco di un rio,
poi sale su pendii pascolivi tra noccioli e ginepri.
Sulla destra in alto, lungo le pendici del
Monte Croce,
si notano curiose strutture rocciose costituite da conglomerati
8,
maggiormente resistenti all'erosione ed emersi dalle rocce circostanti.
Interessante notare anche l'intricata vegetazione (nocciolo, salice,
sambuco rosso, maggiociondolo) che ha invaso le sponde del rio a fianco del
quale sale il sentiero.
Un tratto di salita più ripido porta ad attraversare
il piccolo rio, passando sulla sua destra orografica, e a raggiungere i ricchi pascoli di
Pianard39.
Quando il sentiero spiana, piega verso sinistra e, con percorso quasi a ritroso, si addentra
in un boschetto di latifoglie, a prevalenza di faggio.
Il faggio (Fagus sylvatica), splendido albero dalla corteccia
grigia e liscia,
e dalle foglie ovali di colore verde intenso
1,
è spesso presente nella narrativa
popolare quale albero magico abitato da gnomi. Predilige versanti ombrosi, fino a 1800m
di quota, e può vivere oltre 300 anni. Produce un ottimo legno, usato per
fabbricare botti, manici di attrezzi e come combustibile. I frutti, le faggiole,
sono usate come foraggio per i suini; in passato, da esse si ricavava olio commestibile
e, tostate, erano usate come surrogato del caffè.
[Alberi, Funghi e Frutti, pp.16-18]
[Alberi e arbusti, pp.70-73]
[Alberi d'Europa, pp.146-147]
Si attraversa un ruscello (secco nelle stagioni siccitose)
e si prosegue nel bosco con andamento pianeggiante a mezzacosta
4.
Dopo aver attraversato la piccola conca dei
Pascoli della Valletta
ed essere rientrato nel bosco per un breve tratto,
il sentiero tocca un punto panoramico e incrocia una strada sterrata ad uso agro-pastorale
(1540 m circa).
Si attraversa la sterrata e si imbocca il sentiero sulla destra, trascurando la
traccia che si stacca sulla sinistra nello stesso punto.
Una breve risalita ai margini di una seconda e più ampia conca pascoliva
10
conduce nel tratto di
Bosco bandito di Palanfré
(1535 m, 0:50 - 0:55 ore dal posteggio di
Palanfré)
5.
L'abitato di
Palanfré
(o
Pallanfrè
come riportato su vecchie carte),
si trova ai piedi dei ripidi pendii pascolivi della
Costa Pianard,
in posizione assai rischiosa per la caduta di valanghe. A protezione dell'abitato,
sin dai primi anni del '700 ma probabilmente anche in data antecedente,
era stato bandito il taglio del bosco di faggio a monte delle case.
I "Bandi Campestri" custoditi negli archivi del comune di Vernante, datati 1741,
sono la prima testimonianza scritta dello stato di protezione ("Bosco Bandito")
cui era sottoposto il bosco. Così preservata, la bellissima faggeta ha prima
fatto parte, dal 1979, della Riserva Naturale Bosco e Laghi di Palanfré per poi essere
accorpata, nel 1995, al Parco Naturale dell'Argentera, dando vita al
Parco Naturale delle Alpi Marittime.
Il bosco, con una estensione di oltre 20 ettari, è toccato solo marginalmente dal
sentiero. Nonostante questo è possibile notare la maestosità di alcuni
esemplari di faggio che lo compongono.
[Boschi del Piemonte, pp.42-45]
Si scende ora abbastanza ripidi ai margini della splendida faggeta,
passando a fianco di faggi secolari, almeno uno dei quali supera i 350 anni
67.
Il sentiero si immette su una mulattiera, che si segue in discesa
verso destra. Poco oltre la mulattiera si immette su una strada sterrata
(segnavia L06) e anche in questo caso la si segue verso destra.
Si ignora dopo pochi metri la mulattiera che si stacca a sinistra e si perde quota
con un paio di tornanti.
Al terzo tornante si lascia a destra la mulattiera per il
Lago degli Alberghi
e il
Lago inferiore del Frisson
e si prosegue a sinistra
(segnavia L07).
La sterrata si immette a sua volta su una stradina asfaltata che
costeggia dal basso la bella borgata di
Palanfré
(1370 m, 0:25 - 0:30 ore dal
Bosco bandito di Palanfré),
quindi conduce alla piccola cappella del paese e, da lì,
al posteggio punto di partenza dell'itinerario
11.
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle
Vermenagna in direzione di Limone Piemonte fino all'abitato di Vernante.
A Vernante si svolta a destra per Palanfré. A valle della borgata si trova un
ampio posteggio per lasciare l'auto.
Note
--
Pernottamento
Le opportunità di pernottamento non sono indicate nelle
escursioni giornaliere ma solo nelle tappe dei trekking.
Cartografia
[Fra n.16] [AsF n.4] [Blu n.1] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia.
10 - L'alternanza di pascoli e boschi caratterizza tutto il percorso (2007)1 - Foglia di faggio (Fagus sylvatica) (2003)2 - I pascoli a valle dell'abitato di Palanfré (2004)7 - Il bosco bandito di faggio (2005)4 - Il bosco di latifoglie a prevalenza di faggio (2004)11 - Palanfré (2007)3 - I pascoli di Pianard ancora coperti di neve. Sullo sfondo, il Bec d'Orel (2004)6 - Uno dei più vecchi esemplari di faggio del bosco bandito: si stima un'età di circa 350 anni (2005)8 - Gli affioramenti di rocce conglomerate lungo le pendici del Monte Croce (2007)9 - I pascoli di Pianard, dominati dal Bec d'Orel (2007)5 - Il bosco bandito di faggio (2005)
Un'escursione guidata non serve a farti trovare il sentiero, ma a farti
osservare quello che si incontra lungo il cammino.
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