Itinerario 12.13

12.13 Prati del Vallone - Rifugio Talarico - Rifugio della Lausa - Passo della Lausa

Prati del Vallone (1707 m) - Rifugio Talarico (1720 m) - Rifugio della Lausa (2400 m) - Bivacco Vigna (2880 m) - Passo della Lausa (2880 m)

+1173 / -0

Dislivello [m]

3:55

Tempo [h:mm]

-

Distanza [m]

E/EE 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Una buona mulattiera sale con pendenze costanti fino al Rifugio della Lausa, antica casermetta difensiva in parte riattata. La prosecuzione verso il Passo della Lausa si svolge in ambiente marcatamente detritico ed il valico si raggiunge solo risalendo un ampio canale di sfasciumi.

Carta schematica - Itinerario 12.13

Mappa su base CTR Piemonte

A Da Prati del Vallone (1707 m) a: Dislivello [m]
(andata e ritorno)
Tempo [h:mm]
(andata e ritorno)
Distanza [m]
(andata e ritorno)
Difficoltà Segnavia
B Rifugio Talarico (1720 m) +13 / -0
(+13 / -13)
0:05
(0:10)
-
(-)
T -
C Rifugio della Lausa (2400 m) +693 / -0
(+693 / -693)
2:20
(4:00)
-
(-)
E -
D Bivacco Vigna (2880 m) +1173 / -0
(+1173 / -1173)
3:55
(7:00)
-
(-)
E/EE (1) -
E Passo della Lausa (2880 m) +1173 / -0
(+1173 / -1173)
3:55
(7:00)
-
(-)
E/EE (1) -

(1) EE il tratto sulla conoide di sfasciumi che sale al Passo della Lausa.

Dal posteggio ai Prati del Vallone (1707 m), proprio ai piedi del Rifugio Talarico (1720 m) 1, si segue la strada sterrata che si allunga in piano verso sud (segnavia P66).

Contrariamente a quanto si può pensare, il Rifugio Talarico, risalente al 1939 e coevo delle vicine casermette oggi trasformate in rifugio gestito, fu costruito dal CAI nell'ambito del 'Piano Quadriennale Lavori Alpini Alpi Occidentali' e occupato da reparti militari durante il conflitto mondiale.

[Rifugi e Bivacchi della Sezione Ligure del CAI, pp.22-23]

Si sfila a fianco del Rifugio Prati del Vallone (1709 m circa) e della recinzione che ospita il giardino botanico "Regina delle Alpi" 14.

Ai Prati del Vallone era stato realizzato un insediamento militare significativo, le Casermette di Prati del Vallone, con numerosi edifici racchiusi attorno ad un cortile centrale. Il complesso includeva dormitori, scuderie, cucine, servizi e la Cappella della Madonna della Guardia, patrona della G.a.F, oltre alla stazione a valle della teleferica "Prati del Vallone - Colle di Stau".
Le opere militari sono state recuperate a partire dagli anni '60 del secolo scorso, grazie all'impegno di un parroco di San Giuseppe di Sommariva Perno, noto ai più come "Zio John", che le trasformò in colonia estiva gestita della parrocchia. Allo Zio John va il merito anche della realizzazione di un orto botanico, la stazione "Regina delle Alpi", per la coltivazione di erbe alpine: quindicimila metri quadrati di fiori, serbatoio di erbe dove rifioriscono il genepì, l'aquilegia, il timo, le stelle alpine e il sedum. Un orto botanico dai mille segreti, messo insieme in dodici anni di speranze e lavoro. Si coltivano erbe e fiori per qualche bottiglia di liquore, ma anche per la ricerca scientifica: i clienti sono le Facoltà di farmacia e botanica di Torino, ma anche le Università di Milano, Padova, e fino in America.
Con la scomparsa del parroco, nel 2004, gli edifici hanno subito una ulteriore trasformazione e costituiscono oggi l'accogliente Rifugio Prati del Vallone, mentre del giardino botanico restano tracce ben più sbiadite... Resiste però ostinatamente un ciuffo di Regina delle Alpi 16, splendido fiore ormai praticamente scomparso in natura sulla nostra parte dell'arco alpino.

[Valle Stura Fortificata, pp.160-161]
[GTA, Provincia di Cuneo, pp.150-151]
[Gazzetta d'Alba, Un prete dal cuore generoso]

Si lascia subito a sinistra il bivio (segnavia P30) per il Passo sottano delle Scolettas e il Rifugio Zanotti. Attraversato un piccolo rio, al fondo del pianoro di Prati del Vallone si inizia a salire su una pista sterrata, con ampi tornanti tagliati da ripide scorciatoie. Raggiunto il bivio a sinistra per il Rifugio della Lausa si abbandona la sterrata, che invece si dirige verso il Colle di Stau (segnavia P33) e il Colle Panieris (segnavia P32). Si prosegue su mulattiera (segnavia P31), salendo con comodi tornanti in un rado lariceto 15, fino a sbucare su pendii di magri pascoli punteggiati da detriti 34. Con altri tornanti si raggiunge una conca detritica, all'ingresso della quale si trascurano le due tracce che si staccano sulla sinistra in direzione del Passo del Vallone. Si fiancheggia la conca sulla sua sinistra orografica, salendo dapprima con vari tornanti, quindi con un lungo traverso che porta ai piedi del Rifugio della Lausa, già visibile dal basso. Qui un sentierino che si stacca sulla destra raggiunge in breve il rifugio 256.

Il Rifugio della Lausa, parzialmente riattato, era la Casermetta difensiva della Lausa, relizzata prima del secondo conflitto mondiale ed in grado di ospitare circa 40 uomini.

[Valle Stura Fortificata]

Sul lato S del rifugio 9 si trova una traccia un poco scomoda che, senza perdere quota, traversa in pietraia e si ricongiunge al sentiero principale; in alternativa, sempre dal lato S si può scendere fino al sentiero principale e salire poi a tornanti lungo una china detritica inerbita. In entrambi i casi si raggiunge in breve la conca detritica terminale del Vallone di Pontebernardo 1213, all'ingresso della quale si nota la croce in memoria di un alpinista. Con percorso zigzagante si prosegue sul fondo della conca fino a incontrare, sulla sinistra, il bivio per il Passo della Lausa 11. Lasciato dunque il sentiero principale per il Passo di Vens, ci si sposta sul versante destro orografico lungo una traccia in pietraia 10 (ramo secondario del segnavia P31); ritrovata la mulattiera per un breve tratto, ci si porta ai piedi della conoide di detriti che adduce al Passo della Lausa. Ormai su semplice traccia tra sfasciumi si risale la conoide fino al Passo della Lausa 7 ove, defilato sulla sinistra ed al riparo di una roccia, si trova il Bivacco Vigna 8.

Anche il Bivacco Vigna, risistemato dal CAI e forse meglio definibile come ricovero di emergenza, ha origini militari ed era identificato come Bivacco della Lausa.

[Valle Stura Fortificata]

Accessi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Stura fino a Pietraporzio e quindi Pontebernardo. Qui si imbocca il bivio sulla sinistra per il Rifugio Talarico e i Prati del Vallone. La stretta strada asfaltata diventa sterrata all'imbocco dei pianoro di Prati del Vallone e raggiunge un ampio posteggio proprio sotto il Rifugio Talarico, dove si lascia l'auto.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

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Ultimo aggiornamento

Attenzione! L'ultimo sopralluogo effettuato risale a molti anni fa. Il sentiero può aver subito variazioni, risultare danneggiato o anche non più percorribile!

Ultimo sopralluogo: Estate 2005

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QR Code - Itinerario 12.13

Agnes80

sabato 03 settembre 2011

[ 79.41.*.*]

Attenzione al punto di partenza dell'itinerario. Al primo cartello andando dritto sulla mulattiera si segue l'itinerario qui descritto. Sulla sinistra il sentiero si perde e si vede solo dopo 20m circa che porta al Passo Scolettas. Io volendo fare quest'ultimo ho seguito dritto e cambiato destinazione andando al Rifugio Lausa. Bella escursione comunque. il cartello in loco è per me fuorviante. In quel punto sembra di scegliere tra andare dritto o svoltare a destra dove non esiste nessun sent.

grylluscampestris

lunedì 12 agosto 2013

[ 151.18.*.*]

Bellissimo itinerario nell'alto Vallone di Pontebernardo...a completamento del commento precedente, di recente è stato posizionato un 'cartello' indicativo ed una passerella in legno per raggiungere più facilmente l'imbocco del sentiero per il Passo delle Scolettas sottano.

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1 - Il Rifugio Talarico (2013)
1 - Il Rifugio Talarico (2013)
14 - Il pianoro di Prati del Vallone, con al centro il Rifugio Prati del Vallone immerso nella vegetazione (2005)
14 - Il pianoro di Prati del Vallone, con al centro il Rifugio Prati del Vallone immerso nella vegetazione (2005)
12 - La mulattiera che sale nell'alto Vallone di Pontebernardo; sullo sfondo, le Cime di Vens (2005)
12 - La mulattiera che sale nell'alto Vallone di Pontebernardo; sullo sfondo, le Cime di Vens (2005)
15 - Un bel tratto della mulattiera che risale il Vallone di Pontebernardo (2005)
15 - Un bel tratto della mulattiera che risale il Vallone di Pontebernardo (2005)
8 - Il Bivacco Vigna (1997)
8 - Il Bivacco Vigna (1997)
5 - L'alba dal Rifugio della Lausa (1997)
5 - L'alba dal Rifugio della Lausa (1997)
2 - Il Rifugio della Lausa (1992)
2 - Il Rifugio della Lausa (1992)
7 - I Lacs de Tenibre dal Passo della Lausa (1997)
7 - I Lacs de Tenibre dal Passo della Lausa (1997)
3 - Fioritura di Bistorta (<i>Polygonum bistorta</i>) nel Vallone superiore di Pontebernardo (1997)
3 - Fioritura di Bistorta (Polygonum bistorta) nel Vallone superiore di Pontebernardo (1997)
10 - L'alto Vallone di Pontebernardo (2005)
10 - L'alto Vallone di Pontebernardo (2005)
13 - Il Vallone di Pontebernardo dai pressi della conca terminale (2005)
13 - Il Vallone di Pontebernardo dai pressi della conca terminale (2005)
16 - La Regina delle Alpi (<i>Eryngium alpinum</i>) (2019)
16 - La Regina delle Alpi (Eryngium alpinum) (2019)
9 - 'La GAF crepa ma non molla', iscrizione a fianco della Casermetta difensiva della Lausa (2005)
9 - 'La GAF crepa ma non molla', iscrizione a fianco della Casermetta difensiva della Lausa (2005)
6 - Il Vallone di Pontebernardo dal Rifugio della Lausa (1997)
6 - Il Vallone di Pontebernardo dal Rifugio della Lausa (1997)
4 - Fioritura di Semprevivo (<i>Sempervivum montanum</i>) (1997)
4 - Fioritura di Semprevivo (Sempervivum montanum) (1997)
11 - Il bivio per il Passo della Lausa; sullo sfondo, tra le due cime, la conoide detritica che porta al Passo della Lausa (2005)
11 - Il bivio per il Passo della Lausa; sullo sfondo, tra le due cime, la conoide detritica che porta al Passo della Lausa (2005)