Itinerario 07.01

07.01 Sentiero Naturalistico: Certosa di Pesio - Recinto faunistico delle Canavere - Rifugio Pian delle Gorre

Sentiero Naturalistico: Certosa di Pesio (843 m) - Casotto di Sorveglianza (914 m) - Recinto faunistico delle Canavere (1065 m) - Rifugio Pian delle Gorre (1032 m)

+314 / -125

Dislivello [m]

1:45 - 1:55

Tempo [h:mm]

6052

Distanza [m]

T 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Una rilassante passeggiata alla scoperta della natura della Valle Pesio: un sentiero autoguidato, illustrato da numerosi pannelli, conduce dalla Certosa di Santa Maria fino al Rifugio Pian delle Gorre, situato ai margini dell'omonima amena radura. Con una breve deviazione, durante il percorso, si raggiunge anche il Recinto faunistico delle Canavere, nel quale sono ospitati alcuni esemplari di cervi.

Carta schematica - Itinerario 07.01

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 07.01
A Da Certosa di Pesio (843 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Casotto di Sorveglianza (914 m) +84 / -13 0:25 - 0:30 1469 T H04
C Recinto faunistico delle Canavere (1065 m) +266 / -44 1:15 - 1:25 4315 T H04 » H04A » H10 » =
D Rifugio Pian delle Gorre (1032 m) +314 / -125 1:45 - 1:55 6052 T = » H10A

Dall'ingresso della Certosa di Pesio (843 m, fontana) si prosegue in direzione est, lasciandosi sulla destra la strada asfaltata che porta a Pian delle Gorre e imboccando la strada che fiancheggia le mura certosine.

Fondata nel 1173, la Certosa di Santa Maria, meglio nota come Certosa di Pesio, fu la terza costruita in Italia. In origine assai modesta 10, si è ingrandita nel corso degli anni, subendo gli ampliamenti maggiori tra il XVI e XVII secolo 112398. La certosa, che conobbe periodi di alterne fortune, subì un colpo definitivo nel 1802 con la soppressione degli ordini monastici da parte di Napoleone, quando venne spogliata di gran parte dei suoi beni e possedimenti. Negli anni successivi, i molti passaggi di mano videro la certosa trasformarsi anche in stabilimento idroterapico 6, fino a che, nel 1934, i Padri Missionari della Consolata ne iniziarono a curare la rinascita. Oggi la certosa è aperta e visitabile.

[La Guida del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, pp.123-134]

Quasi subito si svolta a destra sul ponte in legno che supera il rio che scende dal Vallone del Cavallo, seguendo le indicazioni per il "Sentiero Naturalistico" (segnavia H04).
Si percorrono pochi metri e, prima dei ruderi di un vecchio edificio in pietra, si imbocca a sinistra un sentiero in salita. Il sentiero costeggia per un breve tratto il rio appena attraversato poi piega verso sud, addentrandosi in un bosco misto a prevalenza di castagno, ma nel quale si possono incontrare carpini, faggi, aceri, ed altre latifoglie 4. Il sentiero incrocia la strada forestale del Vallone del Cavallo e prosegue nel bosco con percorso abbastanza pianeggiante; si costeggia per un tratto la sottostante strada asfaltata ed infine la si raggiunge all'altezza di un'area attezzata per pic-nic (fontana).
A fianco della fontana si lascia l'asfalto e si scende a destra in direzione del Torrente Pesio; si costeggia il torrente per breve tratto 5 e si oltrepassa la Fonte Dompè. Poco oltre la fonte il sentiero si biforca: si lascia il ramo che prosegue innanzi pianeggiante e si svolta a sinistra in salita, per ritornare sulla strada asfaltata per Pian delle Gorre. Si raggiunge la strada proprio in corrispondenza del Casotto di Sorveglianza del Parco (914 m, 0:25 - 0:30 ore dalla Certosa di Pesio) e di un'altra area attrezzata per pic-nic (fontana).
Ci si sposta ora a monte della strada asfaltata, dove il sentiero prosegue in un bosco a prevalenza di abeti bianchi e faggi, costeggiando l'area in passato utilizzata per l'acclimatamento dei caprioli durante il programma di reintroduzione.

Nel Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (allora si chiamava così), la reintroduzione è iniziata nel 1985, ed è proseguita per tre anni. Adattatosi ottimamente, il capriolo ha presto colonizzato anche la Valle Ellero ad est e la Valle Vermenagna a ovest, fermato nella sua espansione verso sud solo dalle pareti rocciose del Massiccio del Marguareis. I censimenti effettuati indicano una presenza di 150 capi nel 1991, un picco di oltre 400 nel 1995 e una discesa costante fino ai 170/180 capi del 2000, discesa probabilmente dovuta al ritorno ed alle conseguenti predazioni del lupo.

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Il capriolo (Capreolus capreolus), schivo ungulato diffuso prevalentemente a quote comprese tra gli 800 e i 1600m, frequenta aree boscate ricche di sottobosco ed inframezzate da prati o pascoli. I maschi hanno un peso medio di circa 30kg, le femmine di circa 25kg; l'altezza al garrese varia tra i 60 e gli 80cm. Il mantello è rossiccio in estate e grigio-bruno in inverno. I maschi formano il palco nel periodo invernale/primaverile e lo perdono in autunno. Erbivoro, predilige consumare vegetali poveri in fibre come foglie e germogli causando, ove la sua presenza è massiccia, danni al rinnovamento spontaneo del bosco. Il capriolo ha un comportamento territoriale: nel periodo degli amori il maschio difende il proprio territorio da altri maschi, mentre la femmina adotta analogo comportamento nel periodo precedente e seguente il parto. Solo in inverno è possibile osservare piccoli gruppi di caprioli spostarsi assieme.

[I Selvatici delle Alpi Piemontesi]

Si continua in leggera salita, si lascia a sinistra il bivio per il Gias del Pari e il Casino del Cars (segnavia H04) e si ritorna (segnavia H04A), con breve discesa, sulla strada asfaltata. Si segue l'asfalto in salita per qualche decina di metri, poi lo si abbandona ancora e si svolta a destra, su una ripida pista forestale che scende ad attraversare il Torrente Pesio su un ampio ponte in legno, nei pressi del casotto della Riserva di Pesca.
Qui ci si immette sulla strada sterrata proveniente dal Villaggio d'Ardua e la si segue verso sinistra (sud, segnavia H10). La sterrata guadagna quota lentamente nel fitto bosco e raggiunge un bivio: a destra la sterrata prosegue per l'osservatorio faunistico, a sinistra un'ampia pista forestale si dirige verso Pian delle Gorre (segnavia H10A).

Chi vuole dirigersi direttamente a Pian delle Gorre si tiene a sinistra a questo bivio. Chi visita il recinto faunistico, dovrà tornare a questo bivio per poter poi raggiungere Pian delle Gorre.

Salendo verso destra, la strada sterrata compie un ampia curva a destra, a metà della quale si stacca a sinistra il sentiero per il Recinto faunistico delle Canavere (segnavia H10).

ATTENZIONE: a causa dell'alluvione dell'ottobre 2020, il sentiero a sinistra per il recinto risulta interrotto per un lungo tratto e non è percorribile. Per arrivare al recinto occorre salire sulla strada sterrata e ridiscendere sulla stessa.

Rimanendo sulla sterrata, si compiono due tornanti e un traverso nel bosco, si lascia a destra una pista forestale ed infine si arriva presso il Recinto faunistico delle Canavere (1065 m, 0:50 - 0:55 ore dal Casotto di Sorveglianza) 13, costruito nei pressi del Gias sottano delle Canavere.

Sulla destra, un'alta torretta agevola l'osservazione degli animali presenti nel recinto.

Dopo la sosta obbligata ad osservare i cervi, si ripercorre a ritroso la strada di accesso al recinto fino a tornare al bivio già incontrato, ora sulla destra, per Pian delle Gorre.
Si svolta dunque a destra sulla pista sterrata (segnavia H10A) e si trascura, poco dopo, il sentiero a destra per il Gias Fontana e il Pis del Pesio.
La pista entra nel Vallone del Saut, stacca a sinistra una traccia non segnalata per Pian delle Gorre, volge a sud-est (destra) e riprende quota con brevi ripide rampe 12. Giunti all'impluvio del vallone si incontra un bivio: la pista prosegue a destra, mentre andando a sinistra si passa il torrente su un ponte carrabile in legno. Una comoda mulattiera pianeggiante punta ora a nord e giunge in breve a Pian delle Gorre 1, sede dell'omonimo Rifugio Pian delle Gorre (1032 m, 0:30 ore dal Recinto faunistico delle Canavere) 7.

Il toponimo Pian delle Gorre potrebbe far riferimento alla presenza, nella radura, di piante di salice: gura (o gora) è infatti il nome dialettale di queste piante. In uno studio linguistico, Sirianni evidenzia che 'gorre' o anche 'gorín' è un ternine che si riferisce specificatamente ai suoi lunghi rami flessibili utilizzati per intessere canestri e ceste.

[-] [La terminologia relativa a Salice]

Chi non vuole rientrare alla certosa seguendo il percorso di andata ha a disposizione alcune alternative. Si può seguire per intero la strada asfaltata che riporta alla Certosa di Pesio (via più breve).
Si può seguire l'asfalto fino al bivio che porta al capanno della Riserva di Pesca; oltre il ponte si scende a destra sulla sterrata che conduce al Villaggio d'Ardua e da qui, su asfalto, si rientra alla Certosa di Pesio (ottimo compromesso).
I meno camminatori possono lasciare preventivamente una vettura a Pian delle Gorre e rientrare in auto.

Accessi

Da Chiusa Pesio si risale la Valle Pesio fino alla Certosa, dove è presente un ampio posteggio per le auto.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2021

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Piacione

lunedì 05 novembre 2012

[ 95.74.*.*]

luglio - ottobre 2012: stupendo e facile sentiero che termina in un rifugio magnifico. Consigliato anche ai bambini.

Renafabry

venerdì 10 novembre 2017

[ 109.115.*.*]

Bellissima gita dopo una gran nevicata precocemente arrivata in questo autunno anomalo,giunti al pian delle Gorre dopo un'oretta di cammino in mezzo alla neve,un bellissimo colpo d'occhio sul rifugio innevato. Incamminati verso il recinto dei cervi siamo arrivati dopo una trentina di minuti in 40 cm. di neve fresca. BELLISSIMO incontro con una femmina di cervo che ci viene a \"salutare\" al nostro arrivo, ritorno per la strada sterrata innevata che porta al villaggio d'Ardua. Bella gita per tutti

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11 - La Certosa di Pesio (2013)
11 - La Certosa di Pesio (2013)
7 - Pian delle Gorre e il Rifugio Pian delle Gorre (2006)
7 - Pian delle Gorre e il Rifugio Pian delle Gorre (2006)
9 - Affresco all'interno della Certosa di Pesio (2012)
9 - Affresco all'interno della Certosa di Pesio (2012)
2 - La Cappella della Certosa di Pesio (2004)
2 - La Cappella della Certosa di Pesio (2004)
4 - Un tratto del sentiero naturalistico nel bosco misto di latifoglie (2004)
4 - Un tratto del sentiero naturalistico nel bosco misto di latifoglie (2004)
13 - Cervo maschio (<i>Cervus elaphus</i>) al Recinto faunistico delle Canavere (2014)
13 - Cervo maschio (Cervus elaphus) al Recinto faunistico delle Canavere (2014)
10 - L'antica cappella della Certosa di Pesio (2012)
10 - L'antica cappella della Certosa di Pesio (2012)
12 - Un tratto del Torrente Pesio nei pressi di Pian delle Gorre (2013)
12 - Un tratto del Torrente Pesio nei pressi di Pian delle Gorre (2013)
5 - Il tratto del sentiero naturalistico che costeggia il Torrente Pesio (2004)
5 - Il tratto del sentiero naturalistico che costeggia il Torrente Pesio (2004)
6 - Il manifesto dell'inaugurazione dello Stabilimento Idroterapico (2004)
6 - Il manifesto dell'inaugurazione dello Stabilimento Idroterapico (2004)
3 - Il portale d'ingresso della Certosa di Pesio (2004)
3 - Il portale d'ingresso della Certosa di Pesio (2004)
1 - La radura di Pian delle Gorre (1994)
1 - La radura di Pian delle Gorre (1994)
8 - Il chiostro della Certosa di Pesio (2012)
8 - Il chiostro della Certosa di Pesio (2012)