07.07 Pian delle Gorre - Gias Madonna - Rifugio Garelli
Pian delle Gorre (1032 m) -
Pian del Creus (1279 m) -
Gias Madonna (1652 m) -
Gias soprano di Sestrera (1847 m) -
Rifugio Garelli (1966 m)
Non è la via più breve per il Rifugio Garelli, ma la traversata dal Vallone di Serpentera
al Vallone di Sestrera è molto varia ed interessante, e tocca numerosi Gias. Notevoli i paesaggi e i panorami,
incluso quello sulla parete Nord del Marguareis, che si alternano lungo il cammino.
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Da
Pian delle Gorre
(1032 m, ove si trovano il
Rifugio Pian delle Gorre
e un'ottima fontana)
2
si prende la sterrata chiusa al traffico
(segnavia H06) che si inoltra nel
Vallone del Saut
(o Vallone del Salto) in direzione sud-est, in un bosco
misto di latifoglie ed abeti bianchi.
Si lascia una prima traccia (non segnalata e non evidente) a sinistra per il
Pian del Creus,
poi si passa un ponte in muratura a fianco di una fragorosa cascatella,
si ignora una pista sterrata a destra
e infine si imbocca sulla sinistra il sentiero (segnalato) per il
Pian del Creus
e
Gias Madonna
(segnavia H06).
Il sentiero, quel che resta di un'ampia mulattiera, si inoltra nel
Vallone di Serpentera
salendo abbastanza ripido a stretti tornanti in uno splendido bosco di abete bianco
e qualche latifoglia
34.
Quando il sentiero finalmente spiana, si è ormai giunti in prossimità di
Pian del Creus.
Si percorre un breve tratto pianeggiante fino a lambire il rio che scende il
Vallone di Serpentera
e subito ci si trova ai margini dell'ampia radura di
Pian del Creus
(1279 m, 0:45 - 0:50 ore da
Pian delle Gorre)
67,
alla cui estremità meridionale si trova il
Rifugio Villa Soche5,
privato.
Appena entrati nella radura, si trascura il bivio a destra per il
Rifugio Sestrera sottano
(già Gias sottano di Sestrera)
e si prosegue diritti per il
Gias Madonna,
il
Gias soprano di Serpentera
ed il
Colletto Pellerina.
Si attraversa la radura sul lato nord
8,
a fianco del torrente che si attraversa
poco oltre su ponticello in legno.
Il sentiero prosegue sempre a fianco
del corso d'acqua, ora sulla sua destra idrografica
910.
Quando se ne allontana,
si incomincia una salita a tornanti, tra molteplici tracce e scorciatorie,
su un ripido crinale all'interno di un bel bosco misto
di faggio e abete bianco.
Sfiorata la
Fontana del Mentras,
dopo una radura e qualche altro tornante si esce fuori dal bosco,
proprio ai piedi si un dosso prativo.
Si risale il panoramico dosso a zig-zag sul versante settentrionale,
sulla cui sommità sorge il
Gias Madonna
(1652 m, 1:00 - 1:10 ore da
Pian del Creus)
1112.
Presso il gias il sentiero si biforca:
si trascura il ramo di sinistra per il
Colletto Pellerina
e la
Cima Cars
(segnavia H05)
e si prosegue sul ramo di destra, per il
Gias soprano di Sestrera
(segnavia H06).
Con poche svolte si discende il dosso prativo sul suo lato meridionale.
Passato un piccolo impluvio, si entra nuovamente nel bosco e si continua a
scendere fino al più ampio impluvio della
Comba Comune,
dove si guadano in successione tre ruscelli. Con un ripido traverso scalinato su
scoscesi pendii si riguadagna faticosamente la quota persa, per poi incominciare un
lungo mezzacosta
14
con vari saliscendi, spesso nel bosco, a tratti tra vegetazione erbacea un poco
invadente. Passato un rio, proprio ai margini di un rigoglioso arbusteto (che alterna
maggiociondolo a ontano verde) si doppia un panoramico costone prativo, quindi
si trascura sulla destra il sentiero che scende al
Giaset
e al sentiero per il
Rifugio Garelli.
Sempre a mezzacosta, ora su aperti pendii prativi, si passa un ulteriore rio e si
giunge al panoramico
Gias della Costa13.
Si traversa in salita, superando altri due rii poco dopo il gias.
Con qualche tornante si sale l'ampia displuviale che separa il
Vallone di Serpentera
dal
Vallone di Sestrera
e, con un semicerchio pianeggiante, si superano gli ennesimi due
ruscelletti prima di arrivare all'ampio pianoro pascolivo sede del
Gias soprano di Sestrera
(1847 m, 1:15 - 1:20 ore dal
Gias Madonna)
1.
Qui ci si immette sul più frequentato sentiero diretto proveniente da
Pian delle Gorre,
e si svolta a sinistra.
Tra pascoli e bassa vegetazione arbustiva, anche con alcune svolte, si supera infine
il centinaio di metri di dislivello che separa il gias dal soprastante
Rifugio Garelli
(1966 m, 0:15 - 0:25 ore dal
Gias soprano di Sestrera)
15.
Sandro Comino, tra i fautori della riscoperta alpinistica del Gruppo del Marguareis,
alla fine del secondo conflitto mondiale si fece promotore del progetto di realizzazione di
un rifugio che agevolasse le salite nel massiccio.
Coinvolgendo la sezione del CAI di Mondovì e un gruppo di amici fidati, il progetto prese piede
grazie ad alcune strutture metalliche recuperate tra i residuati bellici.
All'inizio di settembre del 1949, trasferito a dorso di muli il materiale fino al
Pian del Lupo,
sede scelta per il nuovo rifugio,
ebbero avvio i lavori. In una quindicina di giorni, il gruppo di volontari coadiuvati
da un unico muratore di
Prea,
portò a termine il nuovo rifugio. Fu inaugurato il 18 giugno 1950.
Nel 1962, causa alcuni cedimenti strutturali, il rifugio venne consolidato ed ampliato,
aumentando la capienza originaria che era di 18 posti.
Tuttavia, la notevole frequentazione del rifugio rese evidente come, anche con
l'ampliamento appena effettuato, la capienza fosse sempre insufficiente.
Incominciò quindi ad emergere l'ipotesi di una totale ristrutturazione, che prevedeva
però, per desiderio del Comino, di conservare il vecchio rifugio inglobandolo in
quello nuovo.
Questa volta il materiale da costruzione giunse a
Pian del Lupo
grazie alla spola incessante di un elicottero.
Ben cinquanta volontari si adoperarono per la nuova struttura, 80 posti letto e tutti
i servizi necessari, che fu inaugurata il 22 settembre 1968.
La sorte tuttavia aveva in serbo un triste destino: un devastante incendio distrusse completamente
il rifugio nel 1987, a neanche vent'anni dall'inaugurazione.
Superato lo sgomento, e racimolate con fatica le necessarie risorse finanziarie,
venne costruito un nuovo moderno rifugio, dotato di ogni comfort e dalle linee
accattivanti, che richiamano il profilo del
Massiccio del Marguareis.
Il rifugio è stato inaugurato il 13 ottobre 1991.
Sin dalla prima costruzione, il rifugio fu dedicato alla figura di Piero Garelli, all'anagrafe
Pier Mario Garelli.
Avvocato, fu Presidente del CAI di Mondovì dal 1938 al 1943 e compagno di cordata di Sandro Comino.
Subito dopo l'Armistizio si rese utile alla Resistenza, mettendo a disposizione le sue conoscenze
alpinistiche per aiutare i Partigiani a raggiungere le loro nuove sedi. Si aggregò alla III
Divisione alpina operante in Val Casotto. Fu arrestato a Mondovì nella sua abitazione e fu
rinchiuso alle Carceri "Le Nuove" di Torino. Nel maggio 1944 fu trasferito nel Campo di
Concentramento di Fossoli-Carpi (Modena), quindi a Bolzano Gries fino ai primi di agosto, ed infine
fu deportato nel Lager di Mauthausen. Lavorò come tutti con lavoro schiavo alla Messerschmitt
per costruzione di aerei a Gusen e Gusen II, dove è stato visto fino alla fine di aprile 1945.
Forse morì nel Sottocampo di sterminio di Gusen II.
[CAI Mondovì, Rifugio Garelli]
[ANPI, Pier Mario Garelli]
[Maria Luisa Garelli, figlia di Piero]
Tra il 2013 e il 2014 è stato realizzato al
Rifugio Garelli
un fitodepuratore per il trattamento delle acque reflue.
Il progetto, finanziato grazie al
Programma Europeo ALCOTRA, aveva come obiettivo la messa a norma della
depurazione delle acque reflue di due strutture ricettive localizzate in ambienti
di grande valore naturale e paesaggistico.
La sperimentazione mirava a sviluppare tecniche di fitodepurazione
in alta quota in grado di riprodurre artificialmente i naturali processi
autodepurativi di zone umide come stagni, laghi e habitat ripariali dei
corsi d'acqua.
Il Parco del Marguareis ha scelto come beneficiario della sperimentazione il
Rifugio Garelli,
con la costruzione di 5 vasche di decantazione delle acque del rifugio al cui
interno sono state messe a dimora alcune specie di piante autoctone, selezionate dopo una
preliminare attività di ricerca e di sperimentazione per valutarne l'efficacia di
depurazione.
L'azione delle piante, infatti, insieme a quella dei microrganismi presenti sulle radici e
nel suolo, favorisce il naturale riciclo della sostanza organica e la depurazione
dell'acqua proveniente dagli scarichi umani del rifugio.
Nel corso dell'estate 2014 il sistema è stato sottoposto a un attento monitoraggio,
sia nel suo funzionamento tecnico che negli effetti depurativi sulle acque,
mediante una serie di puntuali analisi batteriologiche.
Il risultato è stato all'altezza delle aspettative: le piante messe a dimora
prima dell'inverno si sono mantenute e sviluppate come da programma,
e gli scarichi del rifugio - delle cucine così come dei servizi igienici - sono
stati depurati in modo naturale e riconsegnati alla terra nella migliore della
loro condizione.
Un sistema che il Parco del Marguareis mette al servizio anche di altri progetti di
intervento su insediamenti umani non serviti da reti fognarie, perché sostenibile, a basso
costo di realizzazione e funzionamento, a consumo energetico praticamente nullo e capace
di garantire la rinaturazione e il recupero di zone umide in aree di pregio biologico e
paesaggistico.
Per gli amanti delle statistiche, il primato di fitodepuratore più alto d'Europa se lo
aggiudicherà l'impianto di Plan des Fontainettes, località turistica a 2.093 metri,
presso il Lac du Mont Cénis, in Francia, realizzato nell'ambito dello stesso progetto.
[Parco del Marguareis, Fitodepurazione in alta quota]
Accessi
Da Chiusa di Pesio si risale la Valle Pesio fino alla Certosa,
da dove si prosegue sulla stretta strada asfaltata
che raggiunge Pian delle Gorre.
In estate, nei giorni di maggior affluenza,
la strada per Pian delle Gorre viene progressivamente chiusa con il riempirsi dei posteggi,
fino alla Certosa. Posteggi a pagamento in alta stagione.
Note
Visti i numerosi sentieri che raggiungono il Rifugio
Garelli, la discesa può essere effettuata sia lungo il Vallone di Sestrera (via più breve)
che per il Vallone del Marguareis.
Pernottamento
Le opportunità di pernottamento non sono indicate nelle
escursioni giornaliere ma solo nelle tappe dei trekking.
Cartografia
[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia.
Inquadra il QR code con il tuo smartphone per essere
indirizzato a questa pagina web.
anna74
lunedì 18 giugno 2012
[ 94.163.*.*]
Itinerario per il rifugio Garelli veramente bello, un po' faticoso visto anche il caldo ma che merita. Dal rifugio Garelli ho proseguito per il laghetto del Marguareis, sono scesa al Gias soprano del Marguareis, Gias sottano di Sestrera e in fine al Pian delle Gorre, il giro fatto così si può fare in meno di sei ore comode. Ringrazio per la descrizione sempre dettagliata e per chi cura il sito. P.S. nota negativa le tante mosche e zanzare, veramente troppe!
Giac
domenica 14 luglio 2013
[ 87.8.*.*]
Dopo il Gias della Madonna, attraversato il bosco e giunto nell'arbusteto il sentiero si perde e non sono riuscito a raggiungere il Gias della Costa, dove ho sbagliato?
AlpiCuneesi.it
domenica 14 luglio 2013
[ 80.104.*.*]
Caro Giac, difficile dirti dove hai perso il sentiero! Di solito il punto meno evidente è presso il Gias Madonna, ma se da lì hai imboccato il sentiero giusto, per arrivare al Gias della Costa bisogna praticamente tenersi in quota, con un mezzacosta in leggera salita, che arriva dritto al gias.
Guido61
giovedì 14 luglio 2022
[ 95.237.*.*]
Dopo alcuni anni ripercorso in discesa in quanto provenivo dal rifugio Mondovì. Molto bello e panoramico. Bellissimo il bosco che ci accompagna sino alla carrreccia.
7 - La radura di Pian del Creus; sullo sfondo, a destra, Punta Labiaia Mirauda (2006)11 - Panorama sulla Valle Pesio dal Vallone di Serpentera (2006)6 - Punta Bartivolera domina la radura di Pian del Creus (2006)9 - Il torrente che scende lungo il Vallone di Serpentera (2006)5 - Il Rifugio Villa Soche (2006)14 - Il pianoro ove sorge il Gias soprano di Sestrera dal sentiero per il Gias della Costa; sullo sfondo, la parete N del Massiccio del Marguareis (2006)15 - Il Rifugio Garelli (2016)8 - Ai margini della radura di Pian del Creus (2006)10 - Il tratto di sentiero che sale da Pian del Creus a Gias Madonna (2006)12 - Gias Madonna (2006)4 - L'abetina, mista a latifoglie, che si attraversa salendo a Pian del Creus (2006)2 - Pian delle Gorre e il Rifugio Pian delle Gorre (2006)1 - Il Vallone di Sestrera e la Valle Pesio viste dal Gias soprano di Sestrera (1994)13 - Gias della Costa (2006)3 - Il fitto bosco di abete bianco (2006)
Un'escursione guidata non serve a farti trovare il sentiero, ma a farti
osservare quello che si incontra lungo il cammino.
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anna74
lunedì 18 giugno 2012
[ 94.163.*.*]
Itinerario per il rifugio Garelli veramente bello, un po' faticoso visto anche il caldo ma che merita. Dal rifugio Garelli ho proseguito per il laghetto del Marguareis, sono scesa al Gias soprano del Marguareis, Gias sottano di Sestrera e in fine al Pian delle Gorre, il giro fatto così si può fare in meno di sei ore comode. Ringrazio per la descrizione sempre dettagliata e per chi cura il sito. P.S. nota negativa le tante mosche e zanzare, veramente troppe!
Giac
domenica 14 luglio 2013
[ 87.8.*.*]
Dopo il Gias della Madonna, attraversato il bosco e giunto nell'arbusteto il sentiero si perde e non sono riuscito a raggiungere il Gias della Costa, dove ho sbagliato?
AlpiCuneesi.it
domenica 14 luglio 2013
[ 80.104.*.*]
Caro Giac, difficile dirti dove hai perso il sentiero! Di solito il punto meno evidente è presso il Gias Madonna, ma se da lì hai imboccato il sentiero giusto, per arrivare al Gias della Costa bisogna praticamente tenersi in quota, con un mezzacosta in leggera salita, che arriva dritto al gias.
Guido61
giovedì 14 luglio 2022
[ 95.237.*.*]
Dopo alcuni anni ripercorso in discesa in quanto provenivo dal rifugio Mondovì. Molto bello e panoramico. Bellissimo il bosco che ci accompagna sino alla carrreccia.