07.04 Pian delle Gorre - Laghetto del Marguareis - Rifugio Garelli - Pian delle Gorre
Pian delle Gorre (1032 m) -
Rifugio Sestrera sottano (1341 m) -
Gias soprano delMarguareis (1742 m) -
Laghetto del Marguareis (1924 m) -
Rifugio Garelli (1966 m) -
Gias soprano di Sestrera (1847 m) -
Rifugio Sestrera sottano (1341 m) -
Pian delle Gorre (1032 m)
Sicuramente uno dei più interessanti itinerari all'interno del
Parco, in ambienti estremamente vari: dalle abetine di inizio percorso,
alle impressionanti pareti calcaree del Massiccio del Marguareis, per
finire con gli arrotondati declivi pascolivi del Gias soprano di Sestrera.
In senso inverso, questo itinerario descrive la via di accesso
classica al Rifugio Garelli.
L'utilizzo delle tracce GPX è consentito SOLO PER USO PERSONALE,
non commerciale. Se vengono caricate su App o siti di terze parti, le tracce GPX NON DEVONO ESSERE ACCESSIBILI PUBBLICAMENTE.
Da
Pian delle Gorre
(1032 m, ove si trovano il
Rifugio Pian delle Gorre
e un'ottima fontana)
6
si prosegue in comune con
l'Itinerario 07.27
fino al
Rifugio Sestrera sottano
(già
Gias sottano di Sestrera,
1341 m, 0:55 - 1:05 ore da
Pian delle Gorre, fontana)
7.
Si lascia a sinistra il sentiero che sale al
Rifugio Garelli
per il
Vallone di Sestrera
(segnavia H08, via più breve ed utilizzata al ritorno)
e si prosegue diritti (segnavia H01) verso il
Vallone del Marguareis24.
Attraversata la radura, coperta da vegetazione nitrofila, si entra in un bel
bosco di faggio, costeggiando un ruscello fino ad attraversarlo su ponte in legno.
D'ora in avanti il sentiero si mantiene sul
versante sinistro orografico del vallone, attraversa una radura (ottima vista
sul Marguareis) prima di uscire definitivamente dal bosco. Si prosegue con
un lungo traverso in diagonale tra pascoli e grossi massi
8,
si trascura la traccia a sinistra che attraversa il rio e raggiunge il
Gias sottano del Marguareis,
e si continua in salita fino al bivio, sulla destra, per il
Colle del Prel
(segnavia H07), che si ignora.
Oltre la diramazione si deve affrontare la prima delle numerose impennate
del sentiero, che alterna frequentemente ripide salite a tratti in falsopiano
9.
Attraversata una macchia di pini montani, la pendenza diminuisce nei pressi del
Gias soprano del Marguareis,
ma aumenta subito dopo proponendo un secondo faticoso strappo.
Si guada un piccolo rio e si giunge al minuscolo pianoro prativo
che precede un'ultima faticosa rampa: in breve, con pochi stretti tornanti
tra macchie di rododendri e roccette affioranti si guadagna il piccolo
Laghetto del Marguareis
(1924 m, 1:40 - 1:50 ore dal
Rifugio Sestrera sottano)
10,
in parte ormai ridotto a torbiera. Poche decine di
metri ad ovest del lago si trova la stazione botanica dedicata a
Danilo Re.
Trascurando una traccia poco evidente che, proprio dal laghetto,
prosegue a destra in salita verso
Porta Marguareis,
ci si porta sul versante destro orografico del vallone utilizzando il basso
muretto in pietra e cemento che sbarra a valle il laghetto.
Dopo aver perso alcune decine di metri di quota
14,
il sentiero volge a nord-ovest e compie un percorso quasi a ritroso, a
mezzacosta e in leggera salita tra pendii prativi, pini montani e ginepri nani.
Passato agevolmente un costone, ci si porta nel
Vallone di Sestrera,
proprio all'altezza del
Pian del Lupo,
dove appare subito il
Rifugio Garelli
(1966 m, 0:20 ore dal
Laghetto del Marguareis)
131.
Poco oltre il rifugio (a nord nord-est) si trova una seconda, più grossa, stazione botanica.
Sandro Comino, tra i fautori della riscoperta alpinistica del Gruppo del Marguareis,
alla fine del secondo conflitto mondiale si fece promotore del progetto di realizzazione di
un rifugio che agevolasse le salite nel massiccio.
Coinvolgendo la sezione del CAI di Mondovì e un gruppo di amici fidati, il progetto prese piede
grazie ad alcune strutture metalliche recuperate tra i residuati bellici.
All'inizio di settembre del 1949, trasferito a dorso di muli il materiale fino al
Pian del Lupo,
sede scelta per il nuovo rifugio,
ebbero avvio i lavori. In una quindicina di giorni, il gruppo di volontari coadiuvati
da un unico muratore di
Prea,
portò a termine il nuovo rifugio. Fu inaugurato il 18 giugno 1950.
Nel 1962, causa alcuni cedimenti strutturali, il rifugio venne consolidato ed ampliato,
aumentando la capienza originaria che era di 18 posti.
Tuttavia, la notevole frequentazione del rifugio rese evidente come, anche con
l'ampliamento appena effettuato, la capienza fosse sempre insufficiente.
Incominciò quindi ad emergere l'ipotesi di una totale ristrutturazione, che prevedeva
però, per desiderio del Comino, di conservare il vecchio rifugio inglobandolo in
quello nuovo.
Questa volta il materiale da costruzione giunse a
Pian del Lupo
grazie alla spola incessante di un elicottero.
Ben cinquanta volontari si adoperarono per la nuova struttura, 80 posti letto e tutti
i servizi necessari, che fu inaugurata il 22 settembre 1968.
La sorte tuttavia aveva in serbo un triste destino: un devastante incendio distrusse completamente
il rifugio nel 1987, a neanche vent'anni dall'inaugurazione.
Superato lo sgomento, e racimolate con fatica le necessarie risorse finanziarie,
venne costruito un nuovo moderno rifugio, dotato di ogni comfort e dalle linee
accattivanti, che richiamano il profilo del
Massiccio del Marguareis.
Il rifugio è stato inaugurato il 13 ottobre 1991.
Sin dalla prima costruzione, il rifugio fu dedicato alla figura di Piero Garelli, all'anagrafe
Pier Mario Garelli.
Avvocato, fu Presidente del CAI di Mondovì dal 1938 al 1943 e compagno di cordata di Sandro Comino.
Subito dopo l'Armistizio si rese utile alla Resistenza, mettendo a disposizione le sue conoscenze
alpinistiche per aiutare i Partigiani a raggiungere le loro nuove sedi. Si aggregò alla III
Divisione alpina operante in Val Casotto. Fu arrestato a Mondovì nella sua abitazione e fu
rinchiuso alle Carceri "Le Nuove" di Torino. Nel maggio 1944 fu trasferito nel Campo di
Concentramento di Fossoli-Carpi (Modena), quindi a Bolzano Gries fino ai primi di agosto, ed infine
fu deportato nel Lager di Mauthausen. Lavorò come tutti con lavoro schiavo alla Messerschmitt
per costruzione di aerei a Gusen e Gusen II, dove è stato visto fino alla fine di aprile 1945.
Forse morì nel Sottocampo di sterminio di Gusen II.
[CAI Mondovì, Rifugio Garelli]
[ANPI, Pier Mario Garelli]
[Maria Luisa Garelli, figlia di Piero]
Lungo questo itinerario sono state allestite due importanti stazioni botaniche alpine,
impostate come dei giardini-riserva della biodiversità; custodiscono e valorizzano
rari habitat alpini e dove sono collezionate molte entità vegetali, tra le più
significative delle Alpi Liguri e Marittime. In aiuole realizzate per riprodurre i
principali ambienti di montagna, sono osservabili più di 500 specie alpine, alcune
rarissime, considerate dagli appassionati veri gioielli botanici della flora delle Alpi.
Pannelli illustrativi che descrivono i vari ambienti
11,
e le specie botaniche facilmente
riconoscibili grazie alla denominazione scientifica riportata sulle targhette, offrono
un'opportunità unica sia agli appassionati che ai semplici curiosi.
La stazione a monte del
Laghetto del Marguareis,
distante circa 20 minuti dal
Rifugio Garelli,
era dedicata a
"Danilo Re",
guardiaparco deceduto in servizio e grande promotore
della ricerca botanica su queste montagne. Ubicata in un contesto paesaggistico
meraviglioso, la stazione si estendeva su circa 8.000 mq, in parte su rocce silicee
e in parte su rocce calcaree, consentendo di osservare molti habitat e specie. I pascoli
calcicoli che la contornano, per ricchezza di colori e biodiversità, possono essere
considerati tra i più interessanti del paesaggio alpino, mentre la notevole presenza di
rocce calcaree cosiddette "fratturate" evidenzia la presenza di un habitat considerato di
interesse comunitario prioritario dall'Unione Europea.
Molte le specie rare ed endemiche delle Alpi Liguri e Marittime ospitate, quali
Raponzolo delle Alpi Marittime (Phyteuma cordatum), Primula di Allioni (Primula
allionii), Eliantemo ligure (Helianthemum lunulatum), Iberide nana (Iberis aurosica
subsp. nana) e Berardia (Berardia subacaulis).
La difficoltà di manutenzione e la mancanza di fondi adeguati hanno purtroppo portato
al progressivo abbandono della stazione.
La stazione botanica
"Clarence Bicknell"
5,
situata nelle immediate vicinanze del
Rifugio Garelli,
omaggia nel nome un celebre esploratore botanico inglese, autore di importanti
studi condotti tra il 1800 e il 1900 sulla flora delle Alpi Liguri e Marittime; attivo
in Valle Pesio per circa trent'anni, è conosciuto anche come primo catalogatore delle
incisioni rupestri del Monte Bego nella Valle delle Meraviglie.
Circondata da pascoli e
arbusteti a Rododendro (Rhododendron ferrugineum) e Ginepro (Juniperus communis), la
stazione si estende su oltre 10.000 mq e ospita una torbiera naturale, habitat rarissimo
in Europa, che custodisce specie insettivore come Drosera (Drosera rotundifolia) e
Pinguicola (Pinguicula vulgaris). Al suo interno anche alcune tra le specie più
importanti della flora delle Alpi Liguri e Marittime, come la Testa di drago austriaca
(Dracocephalum austriacum), rarissima in Italia, ed altre specie endemiche di questo
settore alpino, come Silene a foglie cuoriformi (Silene cordifolia) o Potentilla di
Valdieri (Potentilla valderia).
[testo cortesia di I. Pace e B. Gallino, Parco naturale del Marguareis]
A est del rifugio si trascura la traccia che si dirige verso
Porta Sestrera
(segnavia H08) e si imbocca il sentiero che scende in
direzione ovest nord-ovest (sempre segnavia H08) tra pascoli e bassa vegetazione
arbustiva.
Giunti al sottostante e ben visibile
Gias soprano di Sestrera
(1847 m, 0:10 - 0:15 ore dal
Rifugio Garelli,
fontana), si lascia la traccia sulla destra (segnavia H06)
che punta verso nord e che porta, con un percorso in quota, al
Gias Madonna
nel
Vallone di Serpentera.
Si prosegue invece in discesa (ottima vista sul
Vallone di Sestrera
da poco sotto il gias
3),
inizialmente con stretti tornanti dal fondo acciottolato,
tra ontani verdi ed altri arbusti.
Quando si raggiunge il bel bosco di abete bianco, i tornanti
si allungano leggermente ma mantengono sempre una notevole pendenza.
Lasciato a destra il sentierino per il
Gias della Costa,
un traverso in discesa consente di perdere ancora quota.
L'abete bianco inizia qui a mischiarsi con latifoglie
(faggio, acero di monte, sorbo degli uccellatori ed altre essenze).
Il sentiero scende ripido, sempre nel bosco
12
e sempre a tornanti fino a sbucare nella radura del
Rifugio Sestrera sottano
(1341 m, 0:50 - 1:00 ore dal
Gias soprano di Sestrera),
già toccata durante la salita e dalla quale si ritorna a
Pian delle Gorre
(1032 m, 0:40 - 0:45 ore dal
Rifugio Sestrera sottano)
seguendo a ritroso il percorso dell'andata.
Accessi
Da Chiusa di Pesio si risale la Valle
Pesio fino alla Certosa, da dove si prosegue sulla stretta strada asfaltata
che raggiunge Pian delle Gorre.
In estate, nei giorni di maggior affluenza, la strada per
Pian delle Gorre viene progressivamente chiusa con il riempirsi dei posteggi,
fino alla Certosa. I posteggi sono a pagamento.
Note
Le due stazioni botaniche che si incontrano
lungo il percorso sono visitabili dal 1 Giugno al 15 Settembre.
Pernottamento
Le opportunità di pernottamento non sono indicate nelle
escursioni giornaliere ma solo nelle tappe dei trekking.
Cartografia
[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia.
12 - Il bosco di abete bianco che si attraversa scendendo nel Vallone di Sestrera (2002)8 - Nel Vallone del Marguareis (2011)13 - Il Rifugio Garelli (2016)5 - Farfalla Cedronella (Gonepteryx sp.) su Lychnis flos-jovis, fotografati alla stazione botanica Clarence Bicknell (2005)3 - Il Vallone di Sestrera e la Valle Pesio viste dal Gias soprano di Sestrera (1994)14 - La parete nord del Massiccio del Marguareis, dai pressi del Laghetto del Marguareis (2024)10 - Il Laghetto del Marguareis (2011)4 - Il Vallone del Marguareis in veste autunnale (1994)7 - Il Rifugio Sestrera sottano (2015)9 - Il Vallone del Marguareis; sullo sfondo, l'evidente sentiero per il Passo del Duca (2011)11 - La stazione botanica dedicata a Clarence Bicknell (2011)1 - L'inaugurazione del Rifugio Garelli (1990)2 - La spettacolare colorazione autunnale del Vallone del Marguareis (1994)6 - Pian delle Gorre e il Rifugio Pian delle Gorre (2006)
Un'escursione guidata non serve a farti trovare il sentiero, ma a farti
osservare quello che si incontra lungo il cammino.
Se vuoi provare, consulta il
Calendario delle escursioni,
iscriviti alla
Newsletter oppure
Contattami.
rogo1055
mercoledì 29 giugno 2011
[ 95.244.*.*]
Ottimo itinerario, ben descritto.
EmilioP
domenica 15 ottobre 2023
[ 109.53.*.*]
Fatta stamattina sabato 14 ottobre 2023. Camminata stupenda.