07.06 Pian delle Gorre - Gias Fontana - Passo di Baban - Passo del Duca
Pian delle Gorre (1032 m) - Gias Fontana (1218 m) - Passo di Baban (1781 m) - Passo del Duca (1989 m)
+1065 / -108
Dislivello [m]
3:30 - 4:00
Tempo [h:mm]
7914
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Via d'accesso alla Conca delle Càrsene, questo itinerario
abbastanza faticoso attraversa zone poco battute dal turismo ed offre
begli scenari soprattutto nella zona tra il Passo di Baban e il Passo del
Duca. Dal Passo del Duca è possibile il rientro per il Vallone del Marguareis.
A
Pian delle Gorre
(1032 m)
12,
sul lato destro dell'omonimo
Rifugio Pian delle Gorre,
si imbocca la strada sterrata, in leggera discesa,
che passa a fianco dell'ex cimitero partigiano e si dirige
all'Osservatorio Faunistico delle Canavere
(segnavia H10).
Si continua in comune con
l'Itinerario 07.03.
fino al
Gias Fontana
(1218 m, 0:50 - 1:00 ore da
Pian delle Gorre)
13.
Qui si tralascia a destra il sentiero che scende alla vicina fontana,
e subito si incontra un bivio: dritti si prosegue in direzione del
Gias degli Arpi
e del
Pis del Pesio,
a destra per il
Gias Vaccarile e il
Passo di Baban
(segnavia H11).
Imboccata quest'ultima direzione, si attraversa in piano
la radura del gias e, entrati in un bosco misto di latifoglie, si scende
ad attraversare su ponte in legno il
Torrente Pesio,
proprio nei pressi della bella
Cascata di Gias Fontana23
(la breve deviazione per osservarla da vicino è raccomandata).
Oltre il ponte, il sentiero sale con ampie svolte nel fitto bosco
4. La salita si fa man mano più decisa e i tornanti
più stretti; lasciato a sinistra un altro bivio per il
Pis del Pesio,
si prosegue in direzione del
Gias Vaccarile.
Un mezzacosta verso destra (nord-ovest) porta all'interno della
Gorgia da Furnasa, dove si riprende l'erta ascesa a tornanti.
Giunti oltre il limite del bosco, ci si innalza su un assolato
pendio prativo punteggiato di arbusti
5
(sorbo montano, maggiociondolo, rosa,...) fino ad un bivio segnalato da una
indicazione su un masso (1622 m).
Lasciata la più evidente diramazione di destra per il
Gias Vaccarile
(segnavia H12), si segue la meno evidente traccia di sinistra per il
Passo di Baban
(segnavia H11).
Puntando a sud-est, la traccia taglia il pendio tra erba e arbusti, supera
alcuni massi accatastati, quindi traversa in salita
1011
fino alla base delle ripidi pareti del
Bric Bassa del Carbone.
Un aereo sentierino tra pini mughi ed altra vegetazione arbustiva
1415
sfila ai piedi delle pareti rocciose, poi s'innalza
con stretti tornanti, a tratti scalinati sulle rocce calcaree, a superare
un piccolo crinale; questa zona è nota come
Passo di Baban
(1781 m, 1:45 - 1:55 ore dal
Gias Fontana).
Il
Passo di Baban
non è un valico in senso stretto, piuttosto un 'passaggio' obbligato ai piedi
di pareti rocciose. Alcune guide o carte lo indicano come un passaggio impegnativo,
tuttavia, con il fondo in buone condizioni (senza pioggia o neve), il
piccolo sentierino risulta solo un poco aereo in alcuni punti, mentre
quasi sempre è protetto sul lato a valle una fitta vegetazione arbustiva.
Un pizzico di concentrazione in più nell'affrontare questo passaggio è
comunque raccomandata.
Oltre questo tratto un poco più impegnativo, il sentiero sale tra
fitta vegetazione erbacea ad un valico vero e proprio, che adduce
ad una piccola conca prativa. Costeggiandola sulla destra
16,
ci si immette sulla rotabile ex militare 194,
proprio in corrispondenza di un tornante della strada
617.
Ci si trova su un tratto della strada ex-militare 194,
che avrebbe dovuto collegare la
Certosa di Pesio
con il
Colle della Boaria.
Iniziata nel 1940, è tuttavia rimasta incompiuta in alcuni tratte,
in particolare proprio tra il
Colle del Carbone
e il
Passo del Duca.
Qui infatti si alternano cosiddette 'opere d'arte' (muri a secco per i tornanti,
ponticelli, ecc.) a tratti in cui il tracciato risulta solo abbozzato.
Da alcuni ritenuta di dubbia utilità strategica, se non addirittura in grado
di agevolare una eventuale invasione da parte francese, da altri è
invece ritenuta una strada realizzata allo scopo di aprire una direttrice di
invasione italiana verso la Francia. A sostegno di questa ipotesi vi è la
totale mancanza di opere fortificate difensive lungo la Valle Pesio, cosa
abbastanza anomala se si considerano le decine di opere fortificate del
Vallo Alpino realizzate in tutte le vallate confinanti con la Francia.
[Le strade dei cannoni, pp.219-224]
A sinistra si prosegue per il
Passo del Duca
(segnavia H10), a destra per il
Colle del Carbone
e la
Colla Piana di Malaberga
(sede della
Capanna Morgantini,
ad uso speleologico).
A poche decine di metri, nascosto da un dosso, si trova il
Gias dell'Ortica7,
ristrutturato, ed utilizzato in parte dal
margaro che alpeggia in zona, in parte dal personale del Parco.
Seguendo dunque la strada verso sinistra, si scende sul fondo dell'ampia conca
18
che ospita il
Gias dell'Ortica,
per risalirne il fianco orientale con qualche svolta.
La vecchia carrareccia, che scompare a tratti sostituita da un sentiero
9,
prosegue a lungo verso est con alcuni saliscendi tra dossi erbosi e radi pini
8,
e si porta ai piedi del pendio che adduce al
Passo del Duca.
In corrispondenza dell'unico tornante verso sinistra, si ignora a destra la
traccia per il
Passo Scarason
e si traversa in non faticosa salita fino al
Passo del Duca
(0:55 - 1:05 ore dal
Passo di Baban)
1,
stretto intaglio roccioso che dà accesso alla Valle Pesio.
Negli anni recenti è stata realizzata
'Ciclovia del Duca',
che collega
Pian delle Gorre
alla
Colla Piana di Malaberga
e alla cosiddetta
'Via del Sale'.
Seppur la ciclovia ricalchi in larga parte il percorso escursionistico originale
(a sua volta innestato sull'incompiuta rotabile ex militare), tra il
Gias dell'Ortica
e il
Passo del Duca
sono stati aperti nuovi brevi tratti ciclabili che intersecano il sentiero.
A parte l'aver reso più complicata la descrizione e la percorrenza di
questa parte di itinerario, anche seguendo per intero la pista ciclabile
si arriva al comunque
Passo del Duca,
impiegando solo qualche minuto in più.
Dall'alba del 9 aprile 1944, i 170 uomini della brigata partigiana
della Valle Pesio affrontarono un prolungato scontro a fuoco
sulla strada tra la
Certosa di Pesio e
Pian delle Gorre.
Approfittando della valanga del Bruseis, che impediva il passaggio dei
mezzi corazzati, i partigiani resistettero fino a sera, quando
i tedeschi raggiunsero
Pian delle Gorre
e distrussero il casotto sede del comando partigiano.
Nel tentativo di accerchiamento delle formazioni partigiane
un reparto tedesco che intendeva scendere in valle attraverso il
Passo del Duca,
incappò in una mina a strappo ivi collocata e desistette.
La battaglia di Pasqua del 1944 si concluse con l'abbandono temporaneo
della valle da parte dei partigiani, che pur lamentando 12 caduti,
3 feriti e 1 prigioniero, riuscirono a sganciarsi dalle preponderanti forze
dagli assalitori e a disperdersi verso
Upega
e la
Bisalta.
[La Guida del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, pp.143-144]
Accessi
Da Chiusa Pesio si risale la Valle Pesio fino alla Certosa,
da dove si prosegue sulla stretta strada asfaltata che raggiunge Pian delle Gorre.
In estate, nei giorni di maggior affluenza, la strada per
Pian delle Gorre viene progressivamente chiusa con il riempirsi dei posteggi,
fino alla Certosa. I posteggi sono a pagamento.
Note
Il Passo di Baban è attraversato con un sentierino a tratti esile
ed un poco aereo; si sconsiglia la percorrenza con maltempo, scarsa visibilità
o fono bagnato o innevato.
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.114] [IGC n.8] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Primavera 2022
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