Itinerario 11.04

11.04 Rifugio Soria Ellena - Colle di Fenestrelle - Rifugio Genova Figari

Rifugio Soria Ellena (1840 m) - Colle di Fenestrelle (2462 m) - Rifugio Genova Figari (2009 m)

+739 / -570

Dislivello [m]

3:10 - 3:35

Tempo [h:mm]

8160

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Breve traversata su buoni sentieri che tuttavia offre magnifici scenari. In particolare la discesa dal Colle di Fenestrelle avviene al cospetto del Massiccio dell'Argentera ai piedi del quale segue sono sempre ben visibili il grande Bacino artificiale del Chiotas ed il vicino Lago Brocan. La zona di valico è spesso frequentata da branchi di stambecchi.

Carta schematica - Itinerario 11.04

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 11.04
A Da Rifugio Soria Ellena (1840 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Colle di Fenestrelle (2462 m) +674 / -52 2:00 - 2:15 4573 E = » M11 » M10
C Rifugio Genova Figari (2009 m) +739 / -570 3:10 - 3:35 8160 E M10 » M08

Dal Rifugio Soria Ellena (1840 m) 17 si discende sul ripido sentierino che porta al Piano del Praiet e alla rotabile ex militare. La si percorre per un centinaio di metri verso destra, in direzione di San Giacomo di Entracque, fino a trovare il bivio sulla sinistra per il Colle di Fenestrelle 16 (segnavia M10, GTA).
Qui parte un evidente sentiero che segue fedelmente il tracciato di una vecchia mulattiera ormai quasi del tutto scomparsa e risale l'intero Vallone di Fenestrelle. Mantenendo incredibilmente la stessa pendenza lungo tutta la salita, il sentiero, tra ampi pascoli in basso e praterie alpine in quota, supera dapprima i ruderi del Gias Alvè prima, del Gias Balmetta poi.
L'ascesa prosegue senza eccessiva fatica con numerosi tornanti, talvolta tagliati da scorciatoie, mantenendosi sul versante sinistro orografico del vallone. Volgendo brevemente a ovest il sentiero si porta su una amena selletta prativa, poi riprende il suo tortuoso incedere verso nord. Poco prima del colle si raggiungono il minuscolo Lagarot di Fenestrelle e quindi, con qualche ulteriore tornante tra magra erba e pietrame, i ruderi di un ricovero ottocentesco su un panoramico poggio erboso.

I ruderi appartengono al Ricovero Fenestrelle, intitolato al Tenente Angelo Bertolotti. Costruito nel 1888 ed utilizzato fino al secondo conflitto mondiale, era in grado di ospitare un presidio di 10 uomini paglia a terra. I coniugi Boggia, nella loro guida "La Valle Gesso", indicano invece il ricovero come intitolato «alla memoria di Angelo Bortolo, del 1° Rgt. Alpini, caduto sull'Ortigara nel corso della Prima Guerra Mondiale».

[Fortificazioni Valle Gesso, pp.92-93]

Una breve discesa precede l'ultima risalita, tra pietrame, che conduce al Colle di Fenestrelle (2462 m, 2:00 - 2:15 ore dal Rifugio Soria Ellena). Splendido il panorama che si gode dal colle: alle spalle il Monte Gelas e gli omonimi ghiacciai 3; di fronte, scendendo un poco oltre il valico il Massiccio dell'Argentera ed in basso il Bacino del Chiotas 11.

Il Colle di Fenestrelle, così come la zona circostante, è assai frequentato dallo Stambecco, specialmente nel periodo invernale.
Lo Stambecco delle Alpi (Capra ibex) 1 è, nell'immaginario collettivo, il frequentatore per eccellenza delle vette alpine. In effetti frequenta praterie alpine e pareti rocciose anche oltre i 3000m, scendendo di poco in inverno e spingendosi fin nei fondovalle (purché non boscati) solo ad inizio primavera, per potersi rifocillare dopo il lungo inverno. Il maschio adulto pesa in media 100kg, la femmina circa 65kg. Sia maschi che femmine sono dotati di corna, ad accrescimento annuale, ma di dimensione decisamente maggiore nei maschi. Il mantello, beige chiaro in estate, scurisce in inverno fino a bruno scuro. Pascolatore, si nutre essenzialmente di erba, integrata da muschi, licheni e foglie di arbusti montani in particolare nel periodo invernale. Animale gregario, forma gruppi separati di maschi e gruppi di minori dimensioni di femmine con i piccoli, gruppi che si riuniscono solo nel periodo degli amori.

[Progetto Stambecco Alpi Cuneesi] [I Selvatici delle Alpi Piemontesi]

Poco oltre il colle, prima di incominciare la discesa nel Vallone di Fenestrelle, si incontrano altri due piccoli ma spettacolari laghetti 4121314. La discesa prosegue su un terreno meno agevole, a tornanti lungo un pendio detritico. Con una breve risalita, sempre a tornanti, ci si sposta sul versante destro orografico del vallone, riprendendo poi a scendere tra rocce montonate, detriti e magra erba 2 con tratti a mezzacosta alternati a tornanti. Superata un'ultima breve risalita, la discesa riprende più decisa fino a raggiungere, con una discreta serie di serpentine, un sottostante pianoro erboso ed a tratti acquitrinoso 10.
Attraversato il pianoro, ci si immette sulla strada sterrata che sale al Rifugio Genova Figari. La si segue verso sinistra ed in breve, costeggiando il Bacino del Chiotas 7815 (pr. Bacino del Chiotàs) con qualche saliscendi, si raggiunge il Rifugio Genova Figari (2009 m, 1:10 - 1:20 ore dal Colle di Fenestrelle) 95.

Il Bacino del Chiotas è chiuso dalle due dighe del Chiotas e di Colle Laura. La Diga del Chiotas, ad arco-gravità 6, è alta 130 metri ed ha un coronamento di 230 metri. Il suo spessore varia tra i 37,5 metri alla base e i 5 metri alla cima. La Diga di Colle Laura, più piccola, è a gravità massiccia con andamento rettilineo. Ha un'altezza massima di 30 metri, con una lunghezza al coronamento di 70 metri.
Il Bacino del Chiotas è asservito alla centrale idroelettrica Luigi Einaudi. Intitolata nel 1999 al primo presidente eletto della repubblica italiana, è il maggior impianto idroelettrico italiano. Costruita tra il 1969 e il 1982, scavata interamente nella roccia, all'epoca della sua ultimazione risultava essere il maggior impianto del genere in Europa. Sfrutta di tre invasi, due totalmente artificiali (il già citato Chiotas e l'invaso della Piastra) ed uno ricavato con minori opere sul preesistente Lago della Rovina.

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Già nel 1896 il Congresso Nazionale del CAI riconobbe la necessità di valorizzare le Alpi Marittime, allora quasi sconosciute e prive di rifugi. La sezione Ligure, incaricata di colmare questa lacuna, dopo numerosi sopralluoghi decise di edificare un rifugio presso il Gias del Monighet soprano, nel Vallone della Rovina, a quota 1914, con lo scopo di valorizzare le vie di salita sul Massiccio dell'Argentera. I lavori, eseguiti a tempo di record, iniziarono il 22 luglio 1897 e terminarono il 10 settembre. Il Rifugio Genova, così venne battezzato, fu inaugurato il 15 agosto dell'anno seguente. Assieme al Rifugio Pagarì, le due "Opere di Montagna", presentate in scala all'esposizione internazionale di Torino del 1911, valsero alla sezione il "Gran diploma d'Onore". La sorte del glorioso Rifugio Genova, primo assoluto delle Alpi Marittime, fu segnata definitivamente nel 1968 quando iniziarono i lavori per la costruzione della Diga del Chiotas, il cui invaso avrebbe sommerso per sempre l'intera area del Gias del Monighet. Il nuovo rifugio, che mantenne la vecchia denominazione affiancata a quella di Bartolomeo Figari, fu realizzato dall'ENEL sulle sponde del Lago Brocan e terminato nel 1975; l'inaugurazione potè avvenire però solo il 14 agosto 1981, causa il protrarsi dei lavori alla diga.
Il rifugio è dedicato ad una figura storica dei primi del Novecento, Bartolomeo Figari, pioniere dell'alpinismo e dello scialpinismo di inizio secolo. Nel 1906 fu coinvolto nell'incidente che costò la vita ad Emilio Questa, riportando una menomazione ad un arto inferiore. Più volte Presidente della sezione Ligure del CAI, nel dopoguerra si adoperò moltissimo per la ricostruzione dei rifugi danneggiati durante il conflitto. Fu Presidente Generale del CAI dal 1947 al 1956, contribuendo alla realizzazione di due eventi che segnarono per sempre la storia del sodalizio: la nascita del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, cui lasciò alla sua morte nel 1965 tutti i suoi averi, e la conquista italiana del K2, avvenuta il 31 luglio 1954.

[Rifugi e Bivacchi della Sezione Ligure del CAI, pp.8-9]

Accessi

Il Rifugio Soria Ellena è raggiungibile con l'Itinerario 11.24.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[Fra n.15] [AsF n.5] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2016

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ago57

lunedì 05 agosto 2013

[ 151.88.*.*]

2 agosto 2013 con mia figlia Monica da San Giacomo al colle di Fenestrelle 5 ore (soste comprese) itinerari 11.04 e 11.24 molto ben descritti,la vista che si ha salendo per l' itinerario 11.04 ripaga della fatica e del sudore. mangiare a bordo del nevaio il 2 agosto pensando al caldo della pianura, invece è impagabile. escursione da provare. e poi lontano dai rumori e dall' inciviltà delle nostre città .......... cosa chiedere di più.

anto1956

giovedì 13 agosto 2015

[ 151.51.*.*]

traversata bella e facile, non troppo faticosa e molto panoramica

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2 - Camoscio (<i>Rupicapra rupicapra</i>) nel Vallone di Fenestrelle (2003)
2 - Camoscio (Rupicapra rupicapra) nel Vallone di Fenestrelle (2003)
12 - I due laghetti che si incontrano nei pressi del Colle di Fenestrelle (2005)
12 - I due laghetti che si incontrano nei pressi del Colle di Fenestrelle (2005)
13 - La Cima dell'Oriol spunta tra le nuvole (2005)
13 - La Cima dell'Oriol spunta tra le nuvole (2005)
4 - Uno dei due laghetti che si incontrano nei pressi del Colle di Fenestrelle (2003)
4 - Uno dei due laghetti che si incontrano nei pressi del Colle di Fenestrelle (2003)
14 - Uno dei due piccoli ma spettacolari laghetti nei pressi del Colle di Fenestrelle (2005)
14 - Uno dei due piccoli ma spettacolari laghetti nei pressi del Colle di Fenestrelle (2005)
16 - Il bivio per il Colle di Fenestrelle (2007)
16 - Il bivio per il Colle di Fenestrelle (2007)
1 - Stambecco (<i>Capra ibex</i>) maschio (esemplare fotografato nell'alto Vallone di Moncolomb) (1990)
1 - Stambecco (Capra ibex) maschio (esemplare fotografato nell'alto Vallone di Moncolomb) (1990)
3 - Il Monte Gelas e il Ghiacciaio del Gelas dal Colle di Fenestrelle (2003)
3 - Il Monte Gelas e il Ghiacciaio del Gelas dal Colle di Fenestrelle (2003)
7 - Il bacino artificiale del Chiotas, chiuso dalla Diga del Chiotas e dalla Diga di Colle Laura (2005)
7 - Il bacino artificiale del Chiotas, chiuso dalla Diga del Chiotas e dalla Diga di Colle Laura (2005)
8 - Il Bacino del Chiotas (2005)
8 - Il Bacino del Chiotas (2005)
17 - Il Rifugio Soria Ellena (2007)
17 - Il Rifugio Soria Ellena (2007)
5 - Una marmotta (<i>Marmota marmota</i>) cena nei pressi del Rifugio Genova Figari (2003)
5 - Una marmotta (Marmota marmota) cena nei pressi del Rifugio Genova Figari (2003)
15 - Raggi di sole sul Bacino del Chiotas (2005)
15 - Raggi di sole sul Bacino del Chiotas (2005)
10 - Il pianoro prativo che si incontra prima della sterrata per il Rifugio Genova Figari; sullo sfondo, Cima del Baus (2005)
10 - Il pianoro prativo che si incontra prima della sterrata per il Rifugio Genova Figari; sullo sfondo, Cima del Baus (2005)
9 - Il Rifugio Genova Figari (2005)
9 - Il Rifugio Genova Figari (2005)
6 - La Diga del Chiotas, ad arco-gravità, alta 130m (2005)
6 - La Diga del Chiotas, ad arco-gravità, alta 130m (2005)
11 - Il Bacino del Chiotas dal Colle di Fenestrelle con il Massiccio dell'Argentera sullo sfondo. All'estrema destra è evidente il Colle del Chiapous, attraversato dall'itinerario 11.06 (2005)
11 - Il Bacino del Chiotas dal Colle di Fenestrelle con il Massiccio dell'Argentera sullo sfondo. All'estrema destra è evidente il Colle del Chiapous, attraversato dall'itinerario 11.06 (2005)