11.20 Entracque, Chiesa di Sant'Antonio - Gorge della Reina - Colletto della Lausa - Entracque, Chiesa di Sant'Antonio
Entracque, Chiesa di Sant'Antonio (922 m) - Tetti Violin (1042 m) - Gorge della Reina (1190 m) - Tetti Stramondin (1228 m) - Colletto della Lausa (1305 m) - Entracque, Chiesa di Sant'Antonio (922 m)
+503 / -503
Dislivello [m]
2:40 - 3:00
Tempo [h:mm]
7585
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Semplice anello adatto alle mezze stagioni per la buona esposizione al sole dei
versanti. Di indubbio fascino la stretta gola delle Gorge della Reina, la cui visita,
da effettuare con un pizzico di prudenza, è invece consigliabile in autunno, quando la neve
che ivi si accumula si è completamente sciolta e le temperature lungo il percorso
non sono torride. Degna di nota anche la piacevolissima discesa nel bosco di conifere
dal Colletto della Lausa.
Dalla
Chiesa di Sant'Antonio
a
Entracque
(922 m) si percorre la strada asfaltata in direzione di
Valdieri
per una cinquantina di metri, poi si imbocca sulla destra una stradina sterrata
(segnavia M30).
La stradina si trasforma subito in mulattiera selciata e s'innalza nel bosco con
un paio di svolte. La mulattiera taglia in costa il pendio, alta sulla
forra scavata dal
Rio Costabella,
poi lo scavalca su un ponticello in pietra.
Subito oltre il ponte si ignora il sentiero a sinistra che si inoltra nel
Vallone di Costabella
(utilizzato per chiudere un anello più breve come indicato nel seguito)
e si prosegue verso est in falsopiano, tra vecchi terrazzamenti ricolonizzati dal bosco
7.
Si tralascia una diramazione a sinistra (non segnalata, ancora per il succitato
vallone) e si prosegue in piano fino a una poco evidente biforcazione:
trascurando il sentiero in piano a sinistra, ci si tiene sulla mulattiera che scende
verso destra.
Si supera su un ponte in legno il torrente che scende dal
Vallone delle Balme di Gherra
e si risale brevemente, fino ad immettersi poco oltre su una pista sterrata.
Si compie qui una prima deviazione dal percorso ad anello di questo itinerario:
si segue la pista verso destra, raggiungendo in qualche minuto la graziosa borgata di
Tetti Violin
(1042 m, 0:30 - 0:35 ore da
Entracque,
fontana),
con le case disposte in fila a massimizzare l'esposizione al sole.
Tornati sui propri passi fino all'ultimo bivio, si tiene la destra proseguendo lungo la
pista sterrata.
Quando questa si biforca, si lascia il ramo di sinistra e si sale a destra su un'ampia
mulattiera, allargata per lavori di captazione idrica.
Lungo la salita, sul versante opposto del vallone, alle pendici di
Punta Stramondin,
si possono osservare i resti di una caratteristica balma,
Tetto Couset4,
costruita interamente in una cavità della parete rocciosa.
La mulattiera sale tra bosco e piccole radure
2,
a tratti delimitata da muretti a secco, e giunge all'ennesimo bivio,
dove termina dividendosi in due sentieri.
Si lascia a destra il ramo diretto al
Pian dei Funs
e ci si tiene a sinistra.
Si attraversa un breve tratto tra ginepri e si entra in un bel bosco di faggio
8;
con percorso pianeggiante il sentiero taglia ripidi pendii e sbuca ai piedi di
imponenti pareti calcaree alla testata del vallone.
Volgendo a sinistra si attraversa un piccolo rio, si trascura una traccia che
scende a sinistra e si riprende a salire lungo
i fianchi della
Punta Balmarossa.
Si percorrono però solo pochi metri
3,
fino ad un altro bivio, dove incomincia la
seconda deviazione di questo itinerario: si segue il sentiero a destra,
salendo ripidi verso l'imbocco della stretta, profonda e spettacolare gola delle
Gorge della Reina
(1190 m, 0:30 - 0:35 ore da
Tetti Violin)
1516.
Lo stretto intaglio roccioso 9
è percorso alla base da un piccolo rio,
mentre dalle verticali pareti spesso gocciola acqua. Il fondo delle gorge è cosparso di
detriti, tronchi e ramaglie. La neve può rimanervi fino a primavera inoltrata, nonostante la
quota relativamente bassa. C'è il rischio che dall'alto delle pareti possano cadere sassi o
altri detriti.
Ciò premesso, quando sgombro da neve, il fondo delle gorge è percorribile su una
traccia di sentiero, che per brevi tratti attraversa o percorre il piccolo corso d'acqua
(un minimo di attenzione alle pietre rese scivolose).
Al termine della stretta forra le pareti rocciose si aprono a formare una sorta di
enorme marmitta, dalla forma quasi circolare, dove scende una esile ma abbastanza alta
cascatella.
Nel primo pomeriggio il sole riesce a penetrare nelle gorge, rendendo questo forse
l'orario migliore per la visita. Il periodo consigliato è invece l'autunno, anche inoltrato,
quando il fondo è sgombro di neve e l'ottima esposizione del sentiero permette di godere
ancora di climi assai miti.
Il percorso di andata e ritorno prevede circa mezz'ora (difficoltà E).
Il toponimo
Gorge della Reina
fa riferimento alla
Regina Giovanna d'Angiò,
salita al trono del Regno di Napoli nel 1343 alla morte dello zio Roberto,
a soli 16 anni. La sua vita non eccessivamente fortunata (di quattro matrimoni,
tutti terminarono con la morte del consorte) la portò solo sporadicamente
a rifugiarsi in cerca di riposo e tranquillità nelle terre del cuneese,
ma tanto bastò a farla entrare in miti e leggende con l'appellativo, decisamente
più popolare, di
"Rèino Jano".
In questo caso specifico, tradizione vuole che la Regina Giovanna abbia rifiutato
di prendere in sposo il figlio del Re di Francia. Questi, adirato per il rifiuto,
le mosse incontro con il suo esercito. La Regina si rifugiò allora a
Roaschia,
in attesa degli eventi. Le truppe del figlio del Re di Francia, schieratesi
sulla cima del monte per guadagnare una posizione dominante prima di sferrare
l'attacco, furono però fatte sprofondare dall'ira divina nell'abisso delle
gorge, apertosi sotto di esse.
[Piemonte Parchi n.176, pp.46-47]
[La Guida del Parco Alpi Marittime, p.157]
[I sentieri della Storia, pp.282-283]
Ridiscesi sul sentiero principale e svoltando a destra, si continua la ripida
salita
10
alle pendici della
Punta Balmarossa,
poi si traversa in piano
56,
si supera un modesto impluvio e infine si giunge
al colletto prativo ove si trovano i pochi ruderi di
Tetti Stramondin
(1228 m, 0:20 ore dall'imbocco delle
Gorge della Reina).
Scendendo sul versante opposto, si incontra quasi subito un bivio: il sentiero di destra
punta al
Colletto della Lausa,
mentre continuando diritti la discesa si ritorna a
Entracque,
chiudendo un anello più breve.
Seguendo il sentiero per
Entracque,
si discende il
Vallone di Costabella,
con qualche tornante in un bel bosco misto di latifoglie.
Dopo un lungo traverso in discesa, un paio di svolte conducono ad una radura.
Qui si ignora una diramazione a sinistra, pianeggiante, e ci si tiene a destra, andando ad
intercettare, pochi metri più a valle, una vecchia mulattiera.
Si segue verso sinistra la mulattiera e si scende a fianco del
Rio Costabella,
sulla sinistra idrografica, fino a tornare sul ponticello in pietra
incontrato durante la salita
(Dislivello: +0/-213 m; Tempo: 0:30 - 0:35 ore; Difficoltà: E; Distanza: 1454 m).
Con percorso a ritroso di alcuni minuti si rientra quindi a
Entracque.
Si svolta a destra, seguendo il bel sentiero (segnavia M30) che scende
lentamente a mezzacosta nel bosco, supera un piccolo impluvio e torna a salire.
Passato un secondo impluvio, su terreno più aperto
111,
quando il sentiero si biforca si tiene la sinistra (il ramo di
destra non è altro che una scorciatoia di qualche metro); una salita un poco più ripida,
con pochi ampi tornati, conduce infine al
Colletto della Lausa
(1305 m circa, 0:25 - 0:30 ore da
Tetti Stramondin)
12.
Sul modesto valico si trascura il sentiero di destra per il
Passo di Costabella
e il
Passo del Van
(segnavia N30),
e si tiene invece la sinistra
(ancora segnavia N30).
Il comodissimo sentiero scende a stretti tornanti regolari in un fitto bosco di larici e
abeti
13
(qualche bello scorcio sulle pareti della
Cima della Lausa).
Solo dopo aver perso quasi 150 metri di quota i tornanti si fanno più lunghi: il sentiero
passa il letto di un piccolo rio, piega a sud e inizia un traverso in leggera discesa.
Ormai fuori dal bosco, il sentiero passa un ulteriore rio, si trasforma in mulattiera
inerbita e si allunga alle spalle delle case di
Entracque14.
Con un ultimo tornante la mulattiera si immette su una pista sterrata, che si segue verso
sinistra. Solo pochi metri e si raggiunge una stradina asfaltata, via Caduti in Guerra.
Si scende lungo la stradina (si ignorano le diramazioni sterrate a destra) e si arriva
in Corso Francia. Si svolta a sinistra e si sale in Corso Francia fino a tornare alla
Chiesa di Sant'Antonio
(922 m, 0:55 - 1:00 ore dal
Colletto della Lausa).
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri.
Passato l'abitato di Valdieri, alla rotatoria, si svolta a sinistra per Entracque.
All'ingresso di Entracque si seguono le indicazioni a sinistra per Trinità
e si arriva in Corso Francia, che si percorre fino alla Chiesa di Sant'Antonio.
Disponibile un posteggio per diverse auto.
Note
--
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.15] [AsF n.4] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Primavera 2024
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Deny78
domenica 21 ottobre 2012
[ 84.222.*.*]
Abbiamo percorso il sentiero oggi, senza però arrivare alle Gorge, e l'abbiamo trovato interessante e bello. Il parcheggio è comodo, buona parte del sentiero era al sole, anche noi che non siamo esperti abbiamo trovato facilmente le indicazioni. Saluti, Denise
AM
mercoledì 16 ottobre 2019
[ 192.118.*.*]
We did this trail on 10.10.19. Was excellent. Thank you!
Barbara
lunedì 19 settembre 2022
[ 84.240.*.*]
Abbiamo percorso il sentiero ieri, 18-9-2022, e ci è piaciuto molto. E' un'escursione facile e poco faticosa ma interessante per la varietà di ambienti che si attraversano e il panorama spettacolare. Non ci siamo addentrati nelle Gorge perché un po' troppo impervie per noi che avevamo dei bambini piccoli. Il sentiero è ben segnalato e i tempi di percorrenza corretti. Se percorsa nel senso opposto alla descrizione credo che risulti un po' faticosa e monotona la salita nel bosco.
Deny78
domenica 21 ottobre 2012
[ 84.222.*.*]
Abbiamo percorso il sentiero oggi, senza però arrivare alle Gorge, e l'abbiamo trovato interessante e bello. Il parcheggio è comodo, buona parte del sentiero era al sole, anche noi che non siamo esperti abbiamo trovato facilmente le indicazioni. Saluti, Denise
AM
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We did this trail on 10.10.19. Was excellent. Thank you!
Barbara
lunedì 19 settembre 2022
[ 84.240.*.*]
Abbiamo percorso il sentiero ieri, 18-9-2022, e ci è piaciuto molto. E' un'escursione facile e poco faticosa ma interessante per la varietà di ambienti che si attraversano e il panorama spettacolare. Non ci siamo addentrati nelle Gorge perché un po' troppo impervie per noi che avevamo dei bambini piccoli. Il sentiero è ben segnalato e i tempi di percorrenza corretti. Se percorsa nel senso opposto alla descrizione credo che risulti un po' faticosa e monotona la salita nel bosco.
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