Il Vallone della Meris (pr. Vallone della Merìs: l'accento va posto sulla 'i', diversamente dalla pronuncia comune) deve il suo nome alla favorevole esposizione, "a merìs" (a meriggio, ovvero a mezzogiorno), di cui gode.
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+1525 / -17
Dislivello [m]
4:35 - 5:15
Tempo [h:mm]
12487
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Periodo consigliato [mese]
Escursione impegnativa ma non difficoltosa, che offre il meglio dal Lago sottano della Sella al Colle della Valletta. Tre i laghi toccati, incluso il più esteso tra gli oltre cento presenti sul territorio del Parco. Chi non avesse intenzione di camminare a lungo, può comunque fermarsi al Rifugio Livio Bianco, in ottima posizione sulle sponde del Lago sottano.
Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA
A | Da Sant'Anna di Valdieri (980 m) a: | Dislivello [m] (andata e ritorno) |
Tempo [h:mm] (andata e ritorno) |
Distanza [m] (andata e ritorno) |
Difficoltà | Segnavia |
---|---|---|---|---|---|---|
B | Gias del Prato (1513 m) | +533 / -0 (+533 / -533) |
1:30 - 1:45 (2:40 - 3:00) |
3864 (7728) |
E | N04 |
C | Lago sottano della Sella (1881 m) | +901 / -0 (+901 / -901) |
2:40 - 3:00 (4:40 - 5:20) |
7198 (14396) |
E | N04 |
D | Rifugio Livio Bianco (1890 m) | +910 / -0 (+910 / -910) |
2:45 - 3:05 (4:50 - 5:25) |
7391 (14782) |
E | N04 |
E | Lago soprano della Sella (1) (2330 m) | +1364 / -14 (+1378 / -1378) |
4:05 - 4:40 (7:15 - 8:15) |
11137 (22274) |
E | N25 |
F | Colle della Valletta (1) (2488 m) | +1525 / -17 (+1542 / -1542) |
4:35 - 5:15 (8:05 - 9:15) |
12487 (24974) |
E | N25 |
(1) Incluso il passaggio al Rifugio Livio Bianco
Nella parte a monte del paese di Sant'Anna di Valdieri (980 m) si imbocca il viottolo asfaltato che sale ripido tra le abitazioni, passando a fianco della Locanda Alpina Balma Meris. Superate le ultime case, ci si inoltra nel bosco misto di latifoglie su una ripida mulattiera (segnavia N04). Lasciato a destra il bivio con il sentiero per Tetti Bariau (segnavia N31, Lo Viol di Tàit), la mulattiera piega per un breve tratto verso ovest diminuendo la pendenza; si passano i ruderi di Tetti Bìaìsa e si prosegue la salita dominando dall'alto il Rio della Meris, che qui forma limpide pozze.
Il Vallone della Meris (pr. Vallone della Merìs: l'accento va posto sulla 'i', diversamente dalla pronuncia comune) deve il suo nome alla favorevole esposizione, "a merìs" (a meriggio, ovvero a mezzogiorno), di cui gode.
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Pochi tornanti e lunghi traversi conducono in un fresco bosco di faggi 2 e ai pochi ruderi di Tetti Paladin. Ora con pendenze più lievi, si continua fino ad uscire dal bosco; a quota 1380 circa si tralasciano sulla sinistra una scorciatoia che si ricongiunge con la mulattiera poco oltre, e la ben poco evidente traccia a destra per il Monte Merqua (segnavia N32). La salita prosegue monotona con un lungo mezzacosta sul versante sinistro orografico della valle, fino a raggiungere l'ampio pianoro pascolivo sede dei ruderi del Gias del Prato (1513 m, 1:30 - 1:45 ore da Sant'Anna di Valdieri) e, alcune centinaia di metri più avanti, del Gias nuovo del Prato (1529 m, fontana). La mulattiera si allunga sul fondo del vallone, tra pascoli e detriti, affiancata pochi metri più in basso da un sentierino parallelo con il quale si ricongiungerà più avanti. Dopo un altro lungo tratto si giunge ad un restringimento della valle, ove il Rio della Meris ha inciso più profondamente il fondovalle. Trascurata a sinistra una mulattiera che scende a guadare il rio, si entra nel pianoro pascolivo del Gias del Chiot della Sella 3, sede anche di un casotto di sorveglianza del Parco.
Questa località, un tempo nota come Chiot de la Sela, deve il nome alla probabile presenza in passato di una "sella" (piccola costruzione in pietra con volta a botte, in genere parzialmente interrata, utilizzata per la conservazione degli alimenti). Al Chiot de la Sela sono stati costruiti alcuni casotti di caccia, utilizzati dai Savoia durante le battute nel Vallone della Meris.
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Oltre il gias, la mulattiera riprende a salire più decisa: passato un ruscelletto si è ormai in vista della bella cascata 4 formata dall'emissario del Lago sottano della Sella. Giunti al Gias del Lago si incontra un bivio: si abbandona la mulattiera che prosegue a destra per il Lago soprano della Sella (segnavia N25), e si attraversa il Rio della Meris su ponte in legno 5. Un buon sentiero (segnavia N04) costeggia il Lago sottano della Sella (1881 m, 1:10 - 1:15 ore dal Gias del Prato) 6129, ed in pochi minuti conduce al Rifugio Livio Bianco (1890 m, 0:05 ore dal Lago sottano della Sella) 13, affacciato in splendida posizione sullo specchio d'acqua 1.
Il rifugio viene inaugurato domenica 7 Luglio 1963, nel decimo anniversario
della morte di
Dante Livio Bianco;
figura sicuramente eccezionale, fu forte alpinista, apprezzato giurista e, non da ultimo,
valoroso comandante partigiano.
Circa 500 i partecipanti intervenuti per l'occasione: partigiani di "Giustizia e Libertà"
con i loro comandanti, amici alpinisti ed estimatori di Livio; tra loro,
anche i fautori dell'idea di costruire un rifugio che potesse ricordare la sua figura.
Per consentire un agevole accesso al rifugio, non riservato solo a montanari esperti,
venne scelta come ubicazione il
Lago sottano della Sella,
nel
Vallone della Meris.
Molti anni più tardi, nel 1982, le mutate esigenze
e l'incremento della frequentazione turistica, portarono la sezione di Cuneo del CAI,
proprietaria della struttura, ad attuare rilevanti lavori di ampliamento.
Il nuovo rifugio, terminato nell'estate 1983, fu inaugurato il 18 settembre dello stesso
anno, a trent'anni dalla scomparsa di
Livio Bianco
e a vent'anni dalla costruzione
del primo rifugio.
Dante Livio Bianco
nasce a Cannes nel 1909 da genitori italiani, di Valdieri (Cuneo), traferitisi
in Francia per lavoro. Si laurea a Torino in Giurisprudenza, diventando un brillante
avvocato civilista.
Rientrato a Cuneo subito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, fonda assieme all'amico
Duccio Galimberti
e ad 10 altri antifascisti la banda partigiana Italia Libera,
nucleo originario delle formazioni "Giustizia e Libertà" nel Cuneese.
La banda opera a
Madonna del Colletto,
tra le Valli Gesso e Stura, a
Paraloup
in Valle Stura e a
San Matteo,
in Valle Grana.
Dopo l'assassinio del Galimberti alla fine del 1944, si trasferisce
a Torino per assumere l'incarico di comandante regionale delle formazioni "Giustizia e Libertà".
In questo ruolo fu a capo delle ultime operazioni militari partigiane e dell'insurrezione
vittoriosa dell'aprile del 1945; i fatti gli valsero due medaglie d'argento al Valor Militare.
Muore improvvisamente durante una ascensione alla
Cima Saint-Robert,
nella "sua" Valle Gesso, il 12 luglio 1953.
[www.rifugioliviobianco.com]
[www.treccani.it/enciclopedia/dante-livio-bianco_%28Dizionario-Biografico%29/]
Tornati al bivio presso il
Gias del Lago,
si sale a sinistra (segnavia N25) tagliando in diagonale il pendio
detritico inerbito. Il sentiero raggiunge la base di una grande bastionata di rocce montonate
e la supera sulla destra, con numerosi tornanti, molti dei quali percorrendo i resti della vecchia
mulattiera che qui ricompare. Giunti al ripiano ove sorge il
Gias Gros
si può scorgere sulla sinistra il
Lago mediano della Sella
7.
Attraversato il pianoro erboso, si riprende a salire
a tornanti tra detriti; la mulattiera quindi, con percorso tortuoso, supera un'altra
bastionata di imponenti rocce montonate, raggiunge un'imposta di caccia e perviene
ad un bivio proprio ai piedi della cascatella formata dall'emissario del lago soprano
8.
Il ramo di sinistra (segnavia N17), da ignorare, attraversa l'emissario e sale al
Colle di Valmiana;
seguendo il ramo di destra (sempre segnavia N25),
invece, si raggiunge in breve il bellissimo
Lago soprano della Sella
(2330 m, 1:20 - 1:35 ore dal
Rifugio Livio Bianco)
11,
che con i suoi 123.000mq è il più esteso del Parco.
La mulattiera si addentra ora in uno stretto valloncello laterale, attraversa un
antico ponte in pietra sull'immissario del lago, costeggia un laghetto e supera,
con qualche tornante, un dosso roccioso.
Il valloncello quindi si apre lasciando vedere la depressione del colle. Con un traverso
tra erba e detriti e pochi ultimi tornanti, la mulattiera raggiunge un enorme ometto in
pietra, visibile già da lontano, posizionato pochi metri prima del
Colle della Valletta
(2488 m, 0:30 - 0:35 ore dal
Lago soprano della Sella)
10.
Dal colle si gode di ampio panorama, sia sul versante della Valle Stura con il sottostante
Lago soprano della Valletta,
che sul versante della Valle Gesso, con l'imponente mole del
Monte Matto.
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione di Valdieri, proseguendo poi per Sant'Anna di Valdieri, dove si lascia l'auto.
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[AsF n.5] [Fra n.15] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo sopralluogo: Estate 2021
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RP
giovedì 04 settembre 2008
[ 91.80.*.*]
Il tratto di sentiero da Sant'Anna di Valdieri al bivio per Tetti Bariau è stato ripulito. Adesso il fondo si presenta in ottimo stato e non più acciottolato.
anonimo
martedì 01 giugno 2010
[ 83.103.*.*]
L'ho fatto il 23 Maggio 2010. Sentiero già in ottime condizioni, con appena due minuscole lingue di neve.
rosalba
lunedì 14 luglio 2014
[ 79.4.*.*]
Percorso fatto ieri, 14.07.2014. Ci siamo però fermate al rifugio Livio Bianco senza proseguire oltre. L'escursione è discretamente impegnativa: più ripida all'inizio si addolcisce da metà in poi. Come prima uscita stagionale potrebbe risultare un po' pesante. Bellissima la vista del lago sottano della sella.
ago57
lunedì 04 agosto 2014
[ 151.88.*.*]
1 agosto 2014: con mia figlia Monica fino al rifugio. bella escursione, anche il sentiero nel bosco molto bello. meglio all'aperto con le marmotte che ti guardano da pochi passi. ottima polenta al rifugio. complimenti al gestore ed al personale. ne vale la pena.
Max&Bà
lunedì 20 luglio 2015
[ 151.16.*.*]
Fatto solo fino al Livio con mia moglie ed amici. Sentiero perfetto e pulito (è pur sempre un sentiero di montagna!) e bellissima gita. Menzione di riguardo al rifugio e al personale: assolutamente cordialissimi e polenta forse la migliore della mia vita!
anonimo
sabato 21 novembre 2015
[ 151.60.*.*]
Escursione fatta il 14 novembre. Giornata decisamente calda per la stagione e cielo limpidissimo. Bel sentiero fino al rifugio e laghi stupendi. Bella vista dal Colle della Valletta, con il Matto in 'super spolvero'... Un po' di fatica dato il dislivello, ma ne è valsa decisamente la pena!
AM
mercoledì 16 ottobre 2019
[ 192.118.*.*]
Partially made this trail on 12.10.19. Stopped on the first lake. What is the story of the turned ground on both sides of the trail on the flat stretch just above the tree line?
Ago57
giovedì 06 agosto 2020
[ 95.248.*.*]
Oggi 6 agosto 2020 Escursione al lago superiore. Una bella sfaticata ma ne è valsa la pena. Una ottima pasta asciutta al rifugio. Che altro dire, complimenti e grazie. Un arrivederci al 2021.
lidiaca
domenica 14 agosto 2022
[ 93.39.*.*]
Tutto vero! Escursione davvero impegnativa per la lunghezza, che con le condizioni meteo della settimana scorsa sarebbe stata letale. Per fortuna tutto il primo tratto fino al Livio Bianco è stato con condizioni di sole coperto, e dopo, fino al Colle, con il sole ma a temperatura ideale. Come sempre la descrizione è ineccepibile. Al prossimo giro mi divertirò con la traccia GPS. :)
Guido61
domenica 11 settembre 2022
[ 79.21.*.*]
Ritornato dopo 10 anni per la terza volta in questo magico rifugio. Sentiero fattibile con un minimo di allenamento. Sconsiglio nei mesi estivi se non si ha opportuno abbigliamento per il sole in quanto un lungo tratto, dopo il bosco, è privo di ombreggiatura.
Commenta l'itinerario 11.17