Itinerario 11.19

11.19 San Bernardo di Desertetto - Colle dell'Arpione - San Bernardo di Desertetto

San Bernardo di Desertetto (1085 m) - Colle dell'Arpione (1721 m) - San Bernardo di Desertetto (1085 m)

+657 / -657

Dislivello [m]

3:35 - 4:05

Tempo [h:mm]

10471

Distanza [m]

T/E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Passeggiata di media durata verso il Colle dell'Arpione, agevole valico che collega le medie valli Gesso e Stura. L'itinerario, che segue per buona parte una strada sterrata, è consigliato nelle mezze stagioni per l'esposizione a mezzogiorno. E' possibile compiere un anello parziale sulla via del ritorno, purtroppo reso meno accattivante dall'apertura di una pista sterrata al servizio degli alpeggi.

Carta schematica - Itinerario 11.19

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 11.19
A Da San Bernardo di Desertetto (1085 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Colle dell'Arpione (1721 m) +642 / -6 2:00 - 2:15 4981 T/E N03
C San Bernardo di Desertetto (1085 m) +657 / -657 3:35 - 4:05 10471 T/E = » N03A » N03

Dalla borgata San Bernardo di Desertetto 5 (1085 m, fontana) , a fianco della chiesa si segue la strada asfaltata che, attraversando il paese, passa i Tetti soprani dei Blua 1, e, appena superate le ultime abitazioni, si trasforma in sterrata (segnavia N03). Si trascura quasi subito a sinistra la diramazione per Rivoire e Sant'Anna di Valdieri, e si prosegue diritti, in leggera salita, inoltrandosi nel Vallone di Desertetto, tra antichi terrazzamenti un tempo coltivati e boschetti misti di latifoglie.
Giunti in prossimità di alcune recenti baite, si lascia sulla destra il bivio per Tetti dei Fré e si continua fino ad incontrare sulla sinistra, in corrispondenza di un tornante verso destra della sterrata, una vecchia mulattiera ormai invasa dalla vegetazione.

La minuscola borgata di Tetti dei Fré, dove ora si trovano belle baite, è stata incendiata e distrutta nell'inverno 1943-44 da truppe tedesche, come ritorsione per l'ospitalità che gli abitanti del luogo avevano dato ad alcune famiglie ebree, in fuga dalla Francia dopo l'armistizio dell'8 settembre.

Conviene dunque mantenersi sullo sterrato principale che, con un secondo tornante, riprende la direzione nord-ovest e raggiunge in breve la località Borghignon. La strada in questo punto si biforca: a destra la vecchia carrareccia (chiusa da una sbarra) conduce alla vecchia cava di marmo, mentre a sinistra lo sterrato principale si dirige verso il Colle dell'Arpione (segnavia N03).

A destra della carrareccia sono ancora evidenti le colate di materiale detritico di scarto della cava. Con un pizzico di attenzione, è facile riconoscere alcuni blocchi di marmo sempre provenienti dalla cava soprastante, nonostante il tempo e gli agenti atmosferici li abbiano ricoperti di una patina grigiastra che nasconde alla vista il candido bianco della roccia presente al loro interno.

[-]

Un traverso ai piedi delle colate dei detriti di cava conduce ad una ulteriore biforcazione: a sinistra si ignora la recente pista sterrata al servizio degli alpeggi del Merqua e dell'Arpione e si continua innanzi. La sterrata, dal fondo ora più sconnesso, s'impenna decisamente 9 ai margini della faggeta e termina presso una piccola radura prativa.
Qui si ignora di fronte la vecchia pista sterrata per il Gias del Merqua e il Gias del Colle dell'Arpione e si imbocca a destra il sentiero che si dirige al Colle dell'Arpione. Puntando verso nord, con un ripido traverso a tratti in faggeta 2, il sentiero raggiunge un'ampia valletta pascoliva 6 caratterizzata da ampie doline.

Pochi metri a sinistra del sentiero, si ritrova la nuova pista sterrata per gli alpeggi del Merqua e dell'Arpione. Purtroppo, la nuova pista ha in larga parte cancellato il bel sentiero che scendeva dal Colle dell'Arpione: tuttavia, chi vuole comunque compiere un anello parziale, può seguire la pista fin qui durante il rientro.

La conca, situata su terreno di natura calcarea, per effetto di fenomeni erosivi dell'acqua, presenta alcuni caratteristici sprofondamenti del terreno, alcuni abbastanza ampi. Queste tipiche emergenze carsiche, originatesi per dissoluzione o crollo, convogliano acqua nel sottosuolo e prendono il nome di doline o inghiottitoi.

[La Guida del Parco Alpi Marittime, p.166]

Piegando ora a sinistra (ovest sud-ovest), una traccia ben battuta tra i pascoli segue sostanzialmente il fondo della valletta fino alla base dell'erto pendio prativo che adduce al colle 3. Si risale il pendio dapprima con un tratto rettilineo assai ripido, quindi con pochi tornanti che portano fin quasi sul crinale; qui ci si dirige a destra, traversando in leggera salita pochi metri sotto l'ampia displuviale 87.
Giunti sul crinale non si è però ancora al valico: si lascia a sinistra la traccia per il Gias del Colle dell'Arpione e il Monte Bourel, si attraversa un piccolo boschetto di abeti e si sbuca sull'appartato Colle dell'Arpione (1721 m, 2:00 - 2:15 ore da San Bernardo di Desertetto) 4. Dal valico un sentiero scende in Valle Stura verso Bergemolo e Bergemoletto (segnavia P05), mentre una evidente traccia prosegue verso nord sul crinale in direzione della Cima Cialancia.
Per il rientro si segue a ritroso il sentiero fino ad oltrepassare nuovamente il boschetto di abeti, quindi, tagliando verso destra tra i prati per qualche decina di metri, ci si porta sulla già nominata pista sterrata per l'alpeggio dell'Arpione. Si segue la pista in discesa, verso sinistra, e si entra nel bosco di faggi poco distante. La pista serpeggia a lungo nel bosco (l'ambiente è bello, ma i lavori di scavo sono stati molto impattanti) e scende lentamente assecondando i valloni che si susseguono. Quando si immette su un'altra pista sterrata, si lascia a destra il ramo per il Gias de Merqua e si prende a sinistra.
Con due tornanti e un lungo traverso si torna nell'ampia valletta pascoliva già incontrata all'andata. Presso il tornante della carrareccia, si ritrova il sentiero a sinistra già utilizzato per la salita. Non resta ora che compiere il lungo percorso a ritroso che conduce a San Bernardo di Desertetto (1085 m, 1:35 - 1:50 ore dal Colle dell'Arpione).

Accessi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri ed Entracque. Passato l'abitato di Valdieri, alla rotatoria, si prosegue diritti in direzione di Sant'Anna di Valdieri fino alla borgata San Lorenzo. Qui si prende il bivio a destra per Desertetto. Al termine della strada asfaltata, presso la Chiesa di San Bernardo, si trova un ampio posteggio.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[Fra n.15] [AsF n.5] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Primavera 2022

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agnes80

venerdì 08 gennaio 2010

[ 83.103.*.*]

L'ho fatto il 6 Gennaio 2010 con la neve. E' un ottimo itinerario per racchette (io l'ho fatto ccon gli scarponi), abbastanza protetto con innevamento normale ma consultare comunque i bollettini ARPA. Per le valanghe dello scorso anno il bosco si è notevolmente ridotto. Il sole compare per quasi tutto il percorso, con passo deciso ho impiegato 1h e 30 min per raggiungere il colle. Complimenti per il sito, utile anche di inverno.

Vittorio

giovedì 04 febbraio 2016

[ 94.163.*.*]

Oggi giovedì 04 febbraio2016 salito al colle dell'Arpione. Veramente una bellissima escursione che 'calza' bene, i mesi invernali, ben esposta al sole, niente neve! Saluti!

Cinzia75

lunedì 29 gennaio 2018

[ 79.8.*.*]

Percorso intrapreso ieri con bella giornata di sole. Indicato anche per le famiglie con bambini/ragazzi, anche non allenati. Impegnativo solo ultimo tratto. Percorso fatto semplicemente con scarponi da montagna.

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7 - Il crinale prativo nei pressi del Colle dell'Arpione; sullo sfonda, la Cima Cialancia (2010)
7 - Il crinale prativo nei pressi del Colle dell'Arpione; sullo sfonda, la Cima Cialancia (2010)
6 - La valletta pascoliva che precede il Colle dell'Arpione, seminascosto dalla vegetazione al centro della foto (2010)
6 - La valletta pascoliva che precede il Colle dell'Arpione, seminascosto dalla vegetazione al centro della foto (2010)
8 - I festeggiamenti per il 30° anniversario della fondazione del Parco delle Alpi Marittime al Colle dell'Arpione (2010)
8 - I festeggiamenti per il 30° anniversario della fondazione del Parco delle Alpi Marittime al Colle dell'Arpione (2010)
1 - Un ultimo tetto in paglia resiste a Desertetto (2004)
1 - Un ultimo tetto in paglia resiste a Desertetto (2004)
5 - L'affresco sulla facciata della Chiesa di San Bernardo a Desertetto (2010)
5 - L'affresco sulla facciata della Chiesa di San Bernardo a Desertetto (2010)
2 - Il tratto di sentiero che attraversa la faggeta (2010)
2 - Il tratto di sentiero che attraversa la faggeta (2010)
4 - Al Colle dell'Arpione (2010)
4 - Al Colle dell'Arpione (2010)
3 - I pendii pascolivi nei pressi del Colle dell'Arpione (2010)
3 - I pendii pascolivi nei pressi del Colle dell'Arpione (2010)
9 - La strada sterrata che sale da Desertetto (2010)
9 - La strada sterrata che sale da Desertetto (2010)