Itinerario 11.09

11.09 Pian della Casa del Re - Rifugio Remondino

Pian della Casa del Re (1735 m) - Rifugio Remondino (2464 m)

+729 / -0

Dislivello [m]

2:05 - 2:20

Tempo [h:mm]

3793

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Ascesa alle pendici del massiccio dell'Argentera, lungo il Vallone dell'Assedras. Il sentiero, che si svolge in buona parte in ambiente detritico, risulta un po' faticoso per il fondo a tratti gradinato e le pendenze spesso sostenute. Il rifugio si trova in un ambiente severo, chiuso alle spalle da cime di oltre 3000 metri e con un bellissimo panorama sul Vallone della Valletta.

Carta schematica - Itinerario 11.09

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 11.09
A Da Pian della Casa del Re (1735 m) a: Dislivello [m]
(andata e ritorno)
Tempo [h:mm]
(andata e ritorno)
Distanza [m]
(andata e ritorno)
Difficoltà Segnavia
B Rifugio Remondino (2464 m) +729 / -0
(+729 / -729)
2:05 - 2:20
(3:30 - 3:55)
3793
(7586)
E = » N11

Chi non intende percorrere in auto il tratto di strada sterrata un poco sconnessa che dal Gias delle Mosche arriva a Pian della Casa del Re, è costretto a spostarsi a piedi.
Lasciata l'auto al posteggio di Gias delle Mosche (1592 m) si percorre ancora un breve tratto di asfalto. La strada diventa quindi sterrata e risale il Vallone della Valletta 2, dapprima tra larici ed abeti, quindi tra pascoli, pini e radi larici 1. In corrispondenza di un tratto di salita leggermente più ripido, il fondo diventa nuovamente asfaltato e tale rimane fin nei pressi di un alpeggio recentemente riattato, il Gias Nuovo della Casa. Trascurata la breve deviazione sulla destra che porta al gias, ci si mantiene sulla sterrata principale 78, fino all'imbocco di Pian della Casa del Re (Dislivello: +143/-0 m; Dislivello A/R: +143/-143 m; Tempo: 0:35-0:40 ore; Tempo A/R: 1:05-1:15 ore; Difficoltà: T; Distanza: 2063 m).

Nel 1931, nel suo "Nel regno della fantasia", Euclide Milano scriveva: «Gli abitanti di quel ramo della valle del Gesso che chiamasi la Valletta, celebre per le sue terme e pei colossi che le fanno da corona, videro un giorno comparire tra loro (e questo avveniva, dal più al meno, un cinquecento anni fa) un uomo poveramente vestito, con una gran barba e lunghi capelli brizzolati. Portava sulle ricurve spalle una cassetta rivestita di cuoio e lucente di innumerevoli borchie dorate».
Quell'uomo era un po' mago, un po' medico, un po' alchimista; sistematosi a Sant'Anna di Valdieri, seppe vincere la proverbiale diffidenza dei montanari, trovò l'amore ed ebbe dei figli.
La sua storia inizia quando, ancora giovane, viene rapito dai pirati saraceni. Schiavo nel lontano Oriente, studia arti magiche e astrologia, riacquistando grazie alla sua intelligenza la libertà perduta. Ritorna in patria e, ormai conosciuto come 'Mago Merlino' per le sue capacità, approda alla corte milanese di Galeazzo Sforza, ove soggiorna per parecchio tempo. La sua predizione dell'assassinio del Duca di Milano lo costringe a emigrare nuovamente, e a trovare riparo nella Valle Gesso, grazie ai buoni uffici di Amedeo IX di Savoia. Passa il resto della sua vita con la nuova compagna, mettendo le sue arti al servizio dei valligiani, conquistando la loro stima e riconoscenza. Alla sua morte, gli stessi valligiani lo adagiano in una bara di abete e lo seppelliscono vicino al torrente Gesso, coprendo poi la sua tomba con un masso talmente grande «che non sarebbesi potuto smuovere senza l'aiuto di demoni».
Due sono i luoghi di sepoltura ancor oggi menzionati in Valle Gesso. Molte fonti indicano un grosso masso, tagliato in due da una fenditura regolare, a destra della strada che dal Gias delle Mosche porta a Pian della Casa del Re; altre, fanno riferimento al ben noto masso che si trova all'imbocco del Pian del Valasco.
Quale sia il punto dell'esatta sepoltura, nessuno sarà mai in grado di verificarlo, se non chiedendo l'aiuto dei demoni per spostare i massi!

[Nel regno della fantasia]
[Piemonte Parchi, Alla ricerca della tomba di Mago Merlino]

All'imbocco del Pian della Casa del Re (1735 m, noto più semplicemente come Pian della Casa) 5910, si trascura il sentiero sulla destra per il Colle di Ciriegia (segnavia N15), il Colle di Fremamorta ed i Laghi di Fremamorta. Tenendosi sulla sterrata, si costeggia il margine nord orientale dell'ampio pianoro, fino ad incontrare sulla sinistra, l'evidente sentiero per il Rifugio Remondino (segnavia N11) ed il Colle del Mercantour.

La salita a Pian della Casa si svolge su una vecchia rotabile ex militare, o quel che ne resta dopo i lavori di asfaltatura e manutenzione. La mulattiera che risaliva il Vallone della Valletta venne modificata in carrareccia per scopi bellici già alla fine dell'Ottocento. Nel 1914 fu ulteriormente migliorata e nel 1929 venne appaltata la trasformazione in "strada a semplice transito" fino al Gias della Casa. Nel 1937, con materiale e manodopera militari, la strada fu prolungata fino a Pian della Casa, per un totale di 7 km complessivi. La strada era al servizio delle opere difensive della zona, che prevedevano diversi centri di fuoco lungo lo spartiacque (non tutti realizzati), ricoveri, casermette e almeno una batteria.

[Fortificazioni Valle Gesso, p.125]

Il sentiero si mantiene inizialmente vicino al fondo del pianoro, tra ginepri e radi larici, 1514 quasi parallelo alla rotabile ex militare poi, lasciata a destra una traccia (che punta il rio che scende dal Vallone di Balma Ghiliè), piega a sinistra (est) e segue il corso del torrente. Si incomincia ora una ripida risalita a stretti tornanti lungo un costone roccioso; faticosi tratti scalinati conducono alla passerella che attraversa il torrente proveniente dal Vallone dell'Assedras. Ancora alcuni tornanti e si raggiunge il bivio, sulla destra, per il Colle del Mercantour (segnavia N12).
Trascurata la diramazione, con una svolta decisa verso nord il sentiero porta a riattraversare il rio 4, quindi prosegue a lungo l'ascesa con numerosi tornanti 13 tra rocce, erba e radi larici. Un traverso verso sud-est conduce al canale subito a valle del rifugio, risalito con svariati ripidi tornantini. Si supera, alla base di alcune rocce, un avvallamento detritico, poi si percorre l'ultima ripida salita a gradoni; si lasciano a sinistra la traccia per la traversata al Rifugio Bozano (segnavia N14) e, poco oltre sempre a sinistra, la traccia per il Passo dei Detriti (segnavia N13). Pochi metri dopo l'ultimo bivio si arriva al Rifugio Remondino (2464 m, 2:05 - 2:20 ore da Pian della Casa del Re), in posizione dominante su un mammellone roccioso 111236.

Il rifugio è intitolato a Franco Remondino, sottotenente degli Alpini e giovane promessa dell'alpinismo cuneese, scomparso solo ventunenne nel 1931, durante la salita alla Rocca Gialeo con il compagno tenente Erasmo Vivarelli. In sua memoria venne eretto un bivacco a semibotte da 12 posti, inaugurato il 30 settembre 1934. Deliberata la costruzione di un vero e proprio rifugio in muratura, di maggiori dimensioni, venne costruito anche grazie al determinante contributo fornito dagli alpini del Btg. Saluzzo, della Compagnia Genio della Div. Taurinense e della 1° Bgt. Aerea, e inaugurato nel 1965. Ulteriori ristrutturazioni ed ampliamenti, inclusa l'aggiunta dell'alta torre affiancata al corpo preesistente, sono stati portati a termine nel 2000, conferendo la rifugio la forma attuale.

[Sentieri e meraviglie delle Alpi Marittime, p.19]
[Alpi Marittime II, p.49]

Accessi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri ed Entracque. Passato l'abitato di Valdieri, alla rotatoria, si prosegue diritti per Sant'Anna di Valdieri ed infine per Terme di Valdieri. Non si entra in paese ma si sale sulla sinistra lungo il Vallone della Valletta, su una strada in buona parte asfaltata (solo alcuni brevi tratti sono sterrati a causa di alcune frane) fino al Gias delle Mosche, dove si trova un posteggio per diverse auto. La strada, con fondo a tratti asfaltato e a tratti sterrato moderatamente sconnesso, prosegue poi fino a Pian della Casa del Re, dove si trovano ampi spazi per posteggiare.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[Fra n.15] [AsF n.5] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2015

[Ultimo aggiornamento scheda: Estate 2022]

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QR Code - Itinerario 11.09

fure78

lunedì 17 maggio 2010

[ 93.150.*.*]

Bellissima la salita, ma dura. Facemmo l'errore di farlo come prima uscita. Se si dorme al rifugio, si può salire l'indomani al Lago di Nasta. 1 ora circa. Se avete la fortuna che ho avuto io, lo trovate completamente ghiacciato con dei veri e propri iceberg di ghiaccio. Succede molto raramente, circa ogni 20 - 25 anni. Credo che quest'anno (2010) sia possibile perché ha nevicato tanto e il freddo si sta protraendo abbastanza.

Klaud76

venerdì 03 luglio 2015

[ 213.215.*.*]

Escursione fatta in data 02/07/2015. Bello il rifugio e la vista che si può godere. La salita è davvero tosta come pendenze, assolutamente sconsigliata come prima/seconda uscita!

anonimo

giovedì 16 luglio 2015

[ 93.147.*.*]

15/7/2015 Salita impegnativa, sinceramente anche se non era la mia prima uscita dell'anno ho faticato. Vista meravigliosa, emozionante. Incontrato due signore che salivano....87 anni l'una! Complimenti

zonzandoquielà

lunedì 03 agosto 2015

[ 95.254.*.*]

salita effettuata il 2 agosto 2015. Sesta uscita stagionale e dunque già con un po' di allenamento. Impegnativa la salita, ma prendendo fiato ogni tanto con qualche fermata per ammirare lo stupendo e maestoso paesaggio è del tutto fattibile. Vale la pena arrivare sino al rifugio. Attenzione ai 'gradoni' di roccia che potrebbero risultare a volte un tantino alti (..gambette corte le mie!!). Sentieri ben visibili. Da rifare sicuramente.

RP

mercoledì 23 settembre 2015

[ 87.13.*.*]

Il sentiero è stato interamente risistemato nel 2015 e la salita risulta decisamente più agevole.

anonimo

martedì 16 agosto 2016

[ 94.163.*.*]

Lo sconsiglio vivamente a coloro che non sono particolarmente allenati!a parte il fatto che arrivare al parcheggio indicato sulla strada sterrata in macchina è abbastanza difficoltoso...cmq era la nostra prima escursione dell'anno ed è stato davvero tosto arrivare in cima! Le salite sono ripidissime e non ci sono tratti che permettono di recuperare;per di più se non si prenota pranzo al rifugio remondino finisce come per noi che non avevano nemmeno più un piatto di polenta da offrirci!

michecn

lunedì 29 agosto 2016

[ 151.68.*.*]

Torno qui dopo 40 anni.Salita impegnativa, ma fattibilissima anche mia non più giovane età. L'argentera, purtroppo, la lascio ai giovani. Paesaggio stupendo e cordialità dei gestori.

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12 - Il Rifugio Remondino (2015)
12 - Il Rifugio Remondino (2015)
2 - Il Vallone della Valletta dalla sterrata ex-miltare 447 che sale a Pian della Casa del Re (1994)
2 - Il Vallone della Valletta dalla sterrata ex-miltare 447 che sale a Pian della Casa del Re (1994)
6 - La dorsale Bresses-Fremamorta dal Rifugio Remondino (2004)
6 - La dorsale Bresses-Fremamorta dal Rifugio Remondino (2004)
7 - Larici nel Vallone della Valletta (2005)
7 - Larici nel Vallone della Valletta (2005)
11 - La Cima di Nasta dal Rifugio Remondino (2015)
11 - La Cima di Nasta dal Rifugio Remondino (2015)
14 - Nel Vallone dell'Assedras (2015)
14 - Nel Vallone dell'Assedras (2015)
10 - Pian della Casa del Re; sullo sfondo, la Cima di Ciriegia e, alla sua destra, il Colle di Ciriegia (2005)
10 - Pian della Casa del Re; sullo sfondo, la Cima di Ciriegia e, alla sua destra, il Colle di Ciriegia (2005)
9 - Il Monte Matto da Pian della Casa del Re (2005)
9 - Il Monte Matto da Pian della Casa del Re (2005)
5 - Pian della Casa del Re (2004)
5 - Pian della Casa del Re (2004)
8 - Il Vallone della Valletta (2005)
8 - Il Vallone della Valletta (2005)
15 - Il tratto di sentiero che si stacca da Pian della Casa del Re (2015)
15 - Il tratto di sentiero che si stacca da Pian della Casa del Re (2015)
13 - La Cima di Nasta. Sulla destra, ben visibile anche dal basso, il Rifugio Remondino (2015)
13 - La Cima di Nasta. Sulla destra, ben visibile anche dal basso, il Rifugio Remondino (2015)
1 - Larici nel Vallone della Valletta, lungo la sterrata ex-militare che sale al Pian della Casa del Re (1994)
1 - Larici nel Vallone della Valletta, lungo la sterrata ex-militare che sale al Pian della Casa del Re (1994)
4 - Il rio che scende nel Vallone dell'Assedras (2001)
4 - Il rio che scende nel Vallone dell'Assedras (2001)
3 - Il Rifugio Remondino (2001)
3 - Il Rifugio Remondino (2001)