Itinerario 11.07

11.07 Terme di Valdieri - [Lagarot di Lourousa] - Rifugio Morelli Buzzi - Colle del Chiapous

Terme di Valdieri (1353 m) - [Lagarot di Lourousa (1971 m)] - Rifugio Morelli Buzzi (2351 m) - Colle del Chiapous (2538 m)

+1209 / -29

Dislivello [m]

3:40 - 4:10

Tempo [h:mm]

9349

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Una lunga salita, prima per boschi di faggi e conifere fino al pittoresco Lagarot di Lourousa, poi in ambiente quantomai selvaggio, tra distese di detriti e macereti, fino al Rifugio Morelli Buzzi. Anche se molto ridottosi negli anni, è sempre impressionante osservare da vicino il Gelàs di Lourousa, sottile lingua di ghiaccio lunga poco meno di un chilometro che resiste all'ombra dell'Argentera.

Carta schematica - Itinerario 11.07

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 11.07
A Da Terme di Valdieri (1358 m) a: Dislivello [m]
(andata e ritorno)
Tempo [h:mm]
(andata e ritorno)
Distanza [m]
(andata e ritorno)
Difficoltà Segnavia
[Lagarot di Lourousa] (1971 m) +624 / -11
(+635 / -635)
1:50 - 2:05
(3:15 - 3:45)
5061
(10122)
E N08 | Via Alpina R142 | GTA
B Rifugio Morelli Buzzi (1) (2351 m) +1011 / -18
(+1029 / -1029)
3:00 - 3:25
(5:15 - 5:55)
7741
(15482)
E N08 | Via Alpina R142 | GTA
C Colle del Chiapous (1) (2538 m) +1209 / -29
(+1238 / -1238)
3:40 - 4:10
(6:25 - 7:15)
9349
(18698)
E N08 | Via Alpina R142 | GTA

(1) Esclusa la digressione al Lagarot di Lourousa.

Di fronte al cancello d'ingresso carrabile dell'Hotel Royal a Terme di Valdieri (1358 m circa) una breve discesa asfaltata scende ad un ampio posteggio sterrato. Lungo la discesa di accesso al posteggio, sulla destra, ha inizio il sentiero per il Rifugio Morelli Buzzi (segnavia N08, Via Alpina, GTA). Con un breve tratto nel bosco, il sentiero si porta all'imbocco del Vallone di Lourousa, e attraversa il torrente su una lunga e stretta passerella in legno. Oltrepassato il corso d'acqua, ci si trova subito su un'ampia e comoda mulattiera che risale il versante destro orografico del vallone, all'interno di una fresca faggeta mista ad altre latifoglie.
Con una infinita serie di tornanti, ma con pendenze mai faticose, la mulattiera guadagna lentamente quota; quando la faggeta lascia il posto a larici e abeti bianchi, il panorama si apre d'improvviso: alle spalle il Monte Matto, a destra il Vallone del Valasco, di fronte il Corno Stella con il Canalone di Lourousa.
Con un lungo traverso in direzione sud-est ci si porta nella piccola conca sede del Gias Lagarot 3, che si lascia a sinistra. I larici si fanno qui decisamente più radi; attraversato il pianoro, si sale una balza con qualche altro tornante e, lasciata una evidente diramazione sulla destra, si raggiunge l'amena conca sede del Lagarot di Lourousa (1971 m, 1:50 - 2:05 ore da Terme di Valdieri) 54. Le belle pozze non sono direttamente visibili dal sentiero, ma si raggiungono in pochi minuti scendendo verso destra.

La traccia che si stacca sulla destra, in prossimità di un grosso larice presso un tornante verso sinistra del sentiero, è il vecchio tracciato che transita proprio lungo le sponde del soprastante Lagarot di Lourousa. Il percorso è ancora agibile, ma si raccomanda di seguire il sentiero principale per ridurre i fenomeni di erosione del suolo. Su un grosso masso a fianco del vecchio tracciato sono poste le troppe lapidi ed una croce in ricordo delle persone decedute sul Canalone di Lourousa.

Una risorgiva, tra prati e larici, forma in questa conca numerose limpide pozze 6 e svariati ruscelli; l'acqua assume ora colorazioni turchesi, ora lattiginose, ora perfettamente trasparenti, rendendo questa località particolarmente suggestiva e ottimo luogo di sosta durante la salita. Il Canalone di Lourousa, chiuso tra il Monte Stella ed il Corno Stella, e solcato dal Gelas di Lourousa, fa da quinta all'ameno pianoro, mentre basta voltarsi all'indietro per ammirare l'imponente sagoma del Monte Matto.

[Alpi Marittime II, pp.53-54]

Il Gelas di Lourousa 1 è una impressionante lingua di ghiaccio di circa 900 metri, con pendenze che variano dai 45° ai 50°. Salito in parte dal Reverendo Coolidge durante la prima ascensione dell'Argentera, è ancor oggi ambita meta alpinistica, seppur abbastanza pericolosa. Il suo toponimo deriva da una storpiatura di "lou rouse", che significa per l'appunto il ghiacciaio. Il Bivacco Varrone, posto proprio ai piedi del canale, e ben visibile dai pressi del Lagarot per la sua colorazione arancione, è base di appoggio per le salite. Anche il Gelas di Lourousa ha subito negli ultimi anni, come buona parte dei ghiacciai alpini, un certa contrazione e di frequente, in estate, la lingua di ghiaccio si presenta decisamente più corta che nei secoli passati.

[Alpi Marittime II, pp.187-188]
[Sentieri e Meraviglie delle Alpi Marittime, p.37]

Attraversando l'ampia conca prativa il sentiero spiana e lascia a destra prima il bivio con il vecchio tracciato (vedi nota sopra) quindi, poco oltre, la diramazione sempre a destra con il sentiero per il Bivacco Varrone (segnavia N09). Con due traversi, il primo verso destra, si supera una balza morenica, entrando in un ambiente marcatamente detritico, dove solo sparuti larici riescono a vegetare nei pochi angoli più riparati. Il sentiero prosegue in mezzo a macereti 7, ora su brevi tratti lastricati, ora su fondo acciottolato; supera un'ultima balza con diversi stretti tornanti quindi serpeggia tra grossi massi fino ai piedi del rifugio. Lasciato momentaneamente innanzi il sentiero per il Colle del Chiapous, si percorrono a sinistra le poche decine di metri che conducono al Rifugio Morelli Buzzi (2351 m, 1:10 - 1:20 ore dal Lagarot di Lourousa) 8.

È il più vecchio rifugio della sezione di Cuneo del CAI. Fu costruito nel 1931, restaurato nel 1968 ed una seconda volta nel 2000.
È dedicato a Giuseppe Costanzo Morelli, morto il 6 gennaio 1928 sul Monviso durante una violenta bufera di neve; in quella circostanza si prodigò fino all'ultimo per assistere il compagno di cordata, Guido Raballo, anch'egli deceduto per assideramento. In seguito, a Morelli venne associato il nome di Alvaro Buzzi, comandante dell'aeroporto militare di Torino Caselle, promotore della ristrutturazione del rifugio, deceduto prematuramente prima di poter assistere all'inaugurazione.

[Alpi Marittime II, pp.53-54]

Tornati sul sentiero principale, lo si segue verso sinistra (sud sud-est). Il sentiero s'innalza con parecchie svolte, dapprima su fondo detritico ma in buone condizioni poi, decisamente più malagevole, tra grossi blocchi e macereti (possibili in questo tratto passaggi tra massi franati). Giunto nei pressi del valico il sentiero attraversa una piccola conchetta tenendosi sulla destra orografica ed infine raggiunge il Colle del Chiapous (2533 m, 0:40 - 0:45 ore dal Rifugio Morelli Buzzi) 2910.

In tutto il tratto che precede il valico è possibile la presenza di neve anche a inizio estate.

Accessi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri ed Entracque. Passato l'abitato di Valdieri, alla rotatoria, si prosegue diritti per Sant'Anna di Valdieri ed infine per Terme di Valdieri. Proprio di fronte al cancello d'ingresso dell'Hotel Royal una breve discesa asfaltata conduce ad un posteggio sterrato (a pagamento in alta stagione). Lungo la discesa di accesso al posteggio, sulla destra, ha inizio il sentiero.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[AsF n.5] [Fra n.15] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2018

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fure78

lunedì 17 maggio 2010

[ 93.150.*.*]

L'ho fatto a inizio settembre 2009. In salita si alternano pineta e paesaggio 'lunare' di soli ciotoli. Non lo consiglio come prima uscita.

Klaud76

lunedì 12 settembre 2011

[ 213.215.*.*]

Percorso fatto il 9 settembre, interessante e non troppo duro (ma bisogna avere un po' di allenamento). Io ho continuato fino al colle del Chiapous, dal quale si gode un'ottima vista sul bacino del Chiotas sottostante.

Pier

lunedì 08 luglio 2013

[ 88.60.*.*]

Percorso fatto il 6 Luglio. Ancora qualche tratto su neve ma niente di difficile. Non particolarmente difficile ma lungo. Il parcheggio è diventato a pagamento. Quelli del parco sono impazziti!!! Un giorno di parcheggio: 5€, mi sembra esagerato!!! L'unico effetto che può sortire è quello di non attirare gente. Capisco pagare il parcheggio ma 5€ è un furto! Il rifugio è stupendo e si mangia divinamente!!!

olivone62

domenica 24 agosto 2014

[ 93.36.*.*]

Percorso fatto in agosto nel 2012 e 2013. molto bello anche se il pezzo dal Lagarot sembra sempre interminabile. Si vedono spesso animali e nella zona del Lagarot visto anche l'ermellino in tenuta estiva. Confermo che si mangia bene

anonimo

sabato 25 giugno 2016

[ 5.90.*.*]

La camminata è davvero bella. La salita non è mai troppo ripida, anche se l'ultimo tratto risulta più impegnativo. Il primo tratto si sviluppa tra un bosco molto fitto, una benedizione in giornate estive e troppo soleggiate. Il rifugio poi è molto carino, e gestito da due giovani ragazzi davvero simpatici. Non è forse una meta da scegliere come prima uscita se non si è un pochino allenati, ma non è nulla di impossibile se armati di un po' di pazienza.

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6 - Il Lagarot di Lourousa e, sullo sfondo, il Monte Matto (2011)
6 - Il Lagarot di Lourousa e, sullo sfondo, il Monte Matto (2011)
7 - I macereti attraversati dal sentiero nell'alto Vallone di Lourousa (2011)
7 - I macereti attraversati dal sentiero nell'alto Vallone di Lourousa (2011)
2 - Panorama verso il Vallone della Rovina dal Colle del Chiapous (2010)
2 - Panorama verso il Vallone della Rovina dal Colle del Chiapous (2010)
8 - Il Rifugio Morelli Buzzi (2011)
8 - Il Rifugio Morelli Buzzi (2011)
5 - Il Lagarot di Lourousa con il Monte Matto sullo sfondo (2011)
5 - Il Lagarot di Lourousa con il Monte Matto sullo sfondo (2011)
1 - Una vecchia foto del Gelas di Lourousa (1989)
1 - Una vecchia foto del Gelas di Lourousa (1989)
3 - La conca sede del Gias Lagarot (2011)
3 - La conca sede del Gias Lagarot (2011)
9 - Panorama sul Vallone di Lourousa dal Colle del Chiapous; a sinistra, sullo sfondo, il Monte Matto (2011)
9 - Panorama sul Vallone di Lourousa dal Colle del Chiapous; a sinistra, sullo sfondo, il Monte Matto (2011)
10 - Una femmina di stambecco (<i>Capra ibex</i>) nei presi del Colle del Chiapous (2011)
10 - Una femmina di stambecco (Capra ibex) nei presi del Colle del Chiapous (2011)
4 - Panorama dai pressi del Lagarot di Lourousa; sullo sfondo al centro il Corno Stella e, poco a sinistra, il Canalone di Lourousa (2011)
4 - Panorama dai pressi del Lagarot di Lourousa; sullo sfondo al centro il Corno Stella e, poco a sinistra, il Canalone di Lourousa (2011)