11.24 San Giacomo di Entracque -
Rifugio Soria Ellena
San Giacomo di Entracque (1226 m) -
Piazzale dei Cannoni (1451 m) -
Piano del Praiet (1790 m) -
Rifugio Soria Ellena (1840 m)

4 - Il
Vallone della Barra nei pressi del
Gias Isterpis (2006)
Un'agevole salita, interamente su rotabile sterrata (con eventuali scorciatoie su sentiero)
all'ameno Piano del Praiet. Ai margini dell'ampia piana pascoliva si trova il Rifugio Soria Ellena,
base di partenza per numerose escursioni e traversate, molte delle quali si possono anche compiere
in giornata partendo da San Giacomo.
A |
Da San Giacomo di Entracque (1226 m) a: |
Dislivello [m] |
Dislivello A/R [m] |
Tempo [h:mm] |
Tempo A/R [h:mm] |
Distanza [m] |
Difficoltà |
Segnavia |
B |
• |
Rifugio Soria Ellena (1) (1840 m) |
+614 / -0 |
+614 / -614 |
2:15 - 2:30 |
3:55 - 4:25 |
6297 |
T/E |
M11 » = |
(1) Utilizzando le scorciatoie indicate nella descrizione la distanza percorsa
scende a 5742 m, ed il tempo di salita diventa di 2:05 - 2:25 ore.
Descrizione: Da
San Giacomo di Entracque
(1226 m),
poco oltre il rifugio escursionistico del Parco, la strada (segnavia M11) diventa sterrata
e inizia a risalire con qualche tornante il
Vallone della Barra
5
in un bel boschetto di faggi.
I faggi si diradano rapidamente
e il paesaggio assume l'aspetto di ricchi pascoli punteggiati da radi
arbusti.
La strada prosegue con pendenze assai modeste con un lungo mezzacosta
vicino al fondo idrico del vallone.
Lasciato a sinistra il
Gias Isterpis,
ristrutturato, si continua sulla comoda sterrata di fondovalle
4.
La reintroduzione del Gipeto
Il
Vallone della Barra
è stato scelto come sede di rilascio nel progetto
di reintroduzione del Gipeto barbuto sulle Alpi.
Sterminato (pare che l'ultima uccisione risalga
al 1913 in Valle d'Aosta) a causa della sua mole e dell'errata credenza
che lo voleva implacabile predatore di ovini, dal 1986 è di nuovo presente
sui cieli dell'arco alpino. Da quell'anno infatti ha preso inizio un
importante progetto di reintroduzione che coinvolge Austria, Francia, Svizzera ed
Italia. Oltre al Parco Nazionale dello Stelvio, in Italia è il territorio del
Parco Naturale delle Alpi Marittime la sede prescelta per i rilasci.
Dal 1994, con cadenza biennale (in alternanza con il confinante
parco francese del Mercantour), viene rilasciata una coppia di giovani
gipeti. I gipeti, non ancora in grado di volare, sono liberati in un nido
artificiale in tarda primavera. Il nido viene sorvegliato e rifornito di cibo
con discrezione (per non abituare i gipeti alla presenza umana) fino all'involo degli uccelli.
Questi i nomi dei gipeti rilasciati nel Parco delle Alpi Marittime a tutto il 2015:
Topolino e Mercantour (1994), Entracque e Valdieri (1996), Aisone e Vernante
(1998), Sereno e Ciabrì (2000), Alpidoc e Paolo Peila (2002), Blangiar e Palanfrè (2004), CuneoBirding
e MicheGabri (2006), Nonno Bob e Girasole (2008), Elena e Spelugue (2010), Schubert e Italia150 (2011),
Malizia e Junior Ranger (2012), Erculis e Roman (2015).
1
3
10.
[-]
Il Gipeto barbuto
Il Gipeto barbuto (
Gypaetus barbatus)
2,
anche noto come Avvoltoio degli agnelli,
è il più grosso uccello presente sulle Alpi. Ha un'apertura alare che può
raggiungere i 285cm. ed un peso che può superare i 6kg. Eccezionale veleggiatore,
in grado di sfruttare anche la minima corrente ascensionale, è un necrofago che
si nutre solamente di carcasse di animali, in prevalenza ungulati selvatici e
domestici. Divoratore di ossa, cartilagini e legamenti, trasporta
in volo le ossa più grandi per frantumarle lasciandole cadere sulle rocce
e potersene poi cibare. Monogamo e longevo (può arrivare a 20 anni di vita)
il gipeto è solito nidificare sulle pareti rocciose tra i 1000 e i 2000m di
quota.
[-]
Il traverso continua fino al cosiddetto
Piazzale dei Cannoni,
dove si trascura a sinistra la mulattiera inerbita che scende al
Gias della Siula
9.
Il Piazzale dei Cannoni
La denominazione di
Piazzale dei Cannoni,
o forse meglio
Piana dei Cannoni,
è verosimilmente dovuta alla presenza, nel secondo conflitto mondiale,
della 181° Batteria di mortai da 210/8. Le piazzole dei pezzi si trovano poco a sud
della strada sterrata, lungo il pendio, anche se non facilmente identificabili.
Sul lato opposto del vallone, oltre il torrente, si rinvengono i resti di
probabili locali logistici e perfino di una cucina all'aperto.
[Fortificazioni Valle Gesso, pp.91-92]
Al successivo tornante verso destra si presentano due alternative: la strada sale con un lungo
tornante, mentre un'evidente traccia che si stacca sulla sinistra consente di
accorciare di poco il percorso.
La sterrata alterna traversi a diversi tornanti;
intorno a q. 1650, ancora in corrispondenza di un tornante verso destra e alla base del
salto roccioso noto come
Passaggio di Peirastretta,
un altro sentierino sulla sinistra, abbastanza evidente ma non molto agevole,
evita alcune svolte della rotabile prima di ricongiungervisi definitivamente
8.
Il tratto più ripido è ormai quasi terminato: dopo aver trascurato a destra
il sentiero per il
Colle di Fenestrelle
(segnavia M10)
6,
ormai all'imbocco del
Piano del Praiet,
la sterrata guada il
Torrente Gesso della Barra.
A piedi invece si evita il guado, e si attraversa il torrente su una passerella in legno
posizionata a sinistra della strada, pochi metri prima del guado stesso.
Subito oltre la passerella si trova un bivio, ancora a sinistra, con il breve ma assai
ripido sentierino che sale direttamente al rifugio.
Il sentierino, quasi nascosto da invadente vegetazione nitrofila, punta il
Ricovero Praiet,
lo lascia a sinistra e incomincia una ripida rampa scalinata che rimonta il dosso roccioso
su cui si trova il
Rifugio Soria Ellena
(1840 m, 2:15 - 2:30 ore da
San Giacomo di Entracque)
7.
Accessi: Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle
Gesso in direzione Valdieri ed Entracque. Passato l'abitato di Valdieri,
si prende la deviazione a sinistra per Entracque e, poco oltre, una
successiva deviazione a destra per San Giacomo. Oltre la diga della Piastra,
un ultimo bivio a sinistra porta alla piccola borgata di San Giacomo di
Entracque (ampio posteggio, a pagamento nella stagione estiva).
Note: -
Cartografia: [Fra n.15] [AsF n.5] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8](i riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia).
Ultimo aggiornamento: Estate 2016

7 - Il
Rifugio Soria Ellena (2007)

8 - Il
Piano del Praiet e l'alto
Vallone della Barra si aprono a monte del
Passaggio di Peirastretta (2007)

5 - Il
Torrente Gesso della Barra poco a monte di
San Giacomo di Entracque (2006)

3 - Pronti per il trasporto al nido: a destra, Michelangelo e Gabriella, volontari dai quali un gipeto ha preso il nome (2006)

6 - Il bivio per il
Colle di Fenestrelle; sullo sfondo, l'intaglio del
Colle di Finestra (2007)

2 - Particolare del becco adunco del gipeto (
Gypaetus barbatus) (2006)

10 - Il gipeto (
Gypaetus barbatus) 'Elena' (2010)

9 - Il
Vallone della Barra nei pressi del
Gias della Siula (2007)

1 - Il gipeto (
Gypaetus barbatus) 'CuneoBirding' (2006)
Klaud76
giovedì 25 agosto 2011
[ 213.215.*.*]
24-08-2011 Sentiero abbastanza semplice, con qualche tratto in pietraia nella parte finale. Direi adatto ad una prima uscita per "farsi" un po' le gambe!
rosalba
giovedì 01 agosto 2013
[ 151.18.*.*]
Escursione effettuata oggi in una splendida giornata di sole. Il percorso é agevole e molto ben segnalato. Si alternano sterrato e strada pietrosa. Sul percorso abbiamo incontrato alcuni camosci di cui 2 a distanza davvero ravvicinata. I tempi di percorrenza sono quelli indicati e le scorciatoie (ne abbiamo percorsi 2 tratti) sono fattibili. Il panorama dal rifugio è maestoso.
fede97
giovedì 01 giugno 2017
[ 93.39.*.*]
Camminata effettuata il 30/05/2017. Confermo quanto detto nei commenti precedenti sulla splendida vista dal rifugio. Siamo riusciti a vedere diversi camosci e pure un piccolo stambecco proprio a pochi metri dal rifugio, senza dubbio grazie al fatto che è ancora chiuso durante la settimana. Per chi fosse interessato, quando manca circa una ventina di minuti al rifugio c'è una deviazione sulla destra (segnalata) per il rifugio Genova (3 ore).
Cinzia77
lunedì 14 agosto 2017
[ 88.87.*.*]
Escursione fatta ieri 13 agosto 2017 percorso facile mai noioso abbiamo incontrato tante mucche e due simpatici asinelli tante famiglie con bambini grazie per le vostre descrizioni precise ci date tanti spunti interessanti
anonimo
lunedì 21 agosto 2017
[ 89.97.*.*]
percorso facile, appena più impegnativo nell'ultimo tratto fino al rifugio. per me che vengo dal mare fare queste escursioni è sempre una bella avventura!
Luca Andrea e Silvio
mercoledì 23 agosto 2017
[ 213.45.*.*]
Ottima escursione con cielo stupendo abbiamo visto molte marmotte prossima volta si arriva al colle delle fenestrelle