+238 / -238
Dislivello [m]
+238 / -238
Dislivello [m]
2:10 - 2:25
Tempo [h:mm]
7874
Distanza [m]
T •
Difficoltà
↺
Tipologia
Come godersi paesaggi di alta quota senza eccessivo sforzo: questo percorso ad anello, che si sviluppa sempre lungo vecchie rotabili ex militari e comode mulattiere permette di ammirare magnifici panorami e di curiosare tra vecchie fortificazioni che testimoniano ancor oggi l'importanza strategica dell'Altopiano della Bandia.
Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA
A | Da Colle Valcavera (2417 m) a: | Dislivello [m] | Tempo [h:mm] | Distanza [m] | Difficoltà | Segnavia |
---|---|---|---|---|---|---|
B | Colle della Bandia (2408 m) | +39 / -44 | 0:30 - 0:35 | 1982 | T • | - |
C | Colle d'Ancoccia (2534 m) | +169 / -48 | 0:55 - 1:00 | 2960 | T • | - |
[Becco Nero] (2629 m) | +264 / -48 | 1:10 - 1:15 | 3296 | E • | - | |
D | Colle Margherina (1) (2407 m) | +174 / -180 | 1:15 - 1:25 | 4200 | T • | - |
E | Colle della Bandia (1) (2408 m) | +195 / -200 | 1:40 - 1:50 | 5892 | T • | - |
F | Colle Valcavera (1) (2417 m) | +238 / -238 | 2:10 - 2:25 | 7874 | T • | - |
(1) Esclusa la salita al Becco Nero.
Dal
Colle Valcavera
(2417 m) si imbocca a ovest il breve tratto asfaltato che immette sulla
vecchia rotabile ex militare per il
Colle della Bandia
(pr. Colle della Bandìa).
Lasciato a sinistra sinistra il sentiero per il
Passo d'Eguiette
e il
Colle Serour
(segnavia P46,
"Lou viol d'es fiour"),
si scende a destra il breve sentiero su terreno eroso che taglia un
tornante della rotabile.
Quando il sentiero torna sulla strada, ora sterrata, la si segue verso destra; si ignora
quasi subito la traccia che scende a sinistra per prati (segnalata nel tratto
iniziale solo da ometti in pietra) verso il
Gias Ciaffrea
(anche indicato
Gias Chiaffrea
su alcune carte), il
Rifugio Martini
e
Sambuco.
Dopo circa un chilometro quasi pianeggiante sulla rotabile ex militare
15,
si lascia a destra una pista che taglia in direzione del
Colle d'Ancoccia
e si prosegue ancora per alcune centinaia di metri fino ad una evidente
biforcazione, poco oltre il vecchio
Deposito esplosivi della Bandia
(piccoli edifici circondati da un
ampio muro di cinta). Si trascura la diramazione di destra per il
Colle del Mulo
e il
Colle d'Ancoccia,
continuando diritti in piano.
La strada supera, tenendolo a destra, il recente altare dedicato alla
Madonna della Bandia
14
(fonte sulla destra poco prima della costruzione) e, in corrispondenza dei
primi ruderi di vecchi edifici militari,
stacca a sinistra la diramazione sterrata che conduce nuovamente verso il
Gias Ciaffrea
e
Sambuco.
Subito dopo si arriva all'amplissima e piatta depressione del
Colle della Bandia
(2408 m, 0:30 - 0:35 ore dal
Colle Valcavera),
sede di numerosi ruderi di edifici e trune ex militari noti come
Baraccamenti della Bandia
1013.
Il grosso complesso militare ottocentesco, intitolato al Colonnello Filippo Armand, era costituito da 8 edifici principali comprendenti la palazzina comando e la palazzina ufficiali, infermeria, cucine, cantine, scuderie, fucina e macello. Il tutto era completato da quattro gruppi di trune per un presidio che poteva contare fino a 330 uomini. Compito della guarnigione era impedire l'aggiramento dello sbarramento fortificato di Vinadio mediante una discesa su Demonte lungo il Vallone dell'Arma.
[Strade e sentieri del Vallo Alpino, p.73]
[Valle Stura fortificata, pp.68-70]
Tra i ruderi delle caserme si trovano le lapidi dedicate a Renato e Vincenzo Stasi, Marco Barge ed il margaro della Bandia Pietro Beltrando, uccisi il 21 agosto 1944 durante una operazione di rastrellamento e rappresaglia nazista.
[-]
Tra i grossi ruderi la rotabile ex militare si biforca nuovamente:
il ramo di sinistra scende verso il
Gias Bandia,
Moriglione
e
Sambuco,
quello di fronte si dirige al
Colle Margherina.
Si continua diritti per poche decine di metri: appena oltre il maggiore
dei vecchi edifici militari, s'imbocca sulla destra una poco
evidente traccia che si trasforma immediatamente in comoda mulattiera con
fondo inerbito.
Salendo tra i pascoli
12,
la mulattiera supera ancora i ruderi di un piccolo edificio
e i resti di numerose trune. Dopo aver lasciato a destra, poco distante,
un piccolo laghetto non nominato
17,
la mulattiera si immette sulla rotabile ex militare
1
che sale al
Colle d'Ancoccia dal
Deposito esplosivi della Bandia.
Sia seguendo la scorciatoia che prosegue oltre la rotabile, sia tenendosi a
sinistra sulla strada che compie due brevi tornanti,
si raggiunge in pochi minuti il
Colle d'Ancoccia
(2534 m, 0:25 ore dal
Colle della Bandia)
2,
dal quale si apre un magnifico panorama sull'affilata sagoma di
Rocca la Meja
19.
In questo tratto l'itinerario descritto segue il bel percorso ad anello del Tour di Rocca la Meja (segnavia TRM), anche denominato Sentiero Gino Gertosio. Il percorso, ben segnalato, inizia nel Vallone di Preit a Grange Selvest. Dopo aver toccato le Grange Culausa, attraversa nell'ordine il Colle Margherina, il Colle d'Ancoccia, il Colle del Mulo, e il Passo della Valletta prima di rientrare via Vallone della Valletta alle Grange Selvest. Una variante più breve ma più impegnativa collega il Colle d'Ancoccia direttamente al Vallone della Valletta attraverso il Colletto della Meja.
[-]
Il Colle d'Ancoccia era difeso, nel secondo conflitto mondiale, da due opere del Vallo Alpino, supportate dall'Osservatorio del Becco Nero, sull'omonima vetta, tutte appartenenti al 25° Caposaldo Bandia - Servagno. Sulla sinistra del colle, per chi proviene dal versante della Valle Stura, si trova l'Opera 312 4, di tipo "200", armata con una mitragliatrice ed un pezzo anticarro alloggiati in due distinti blocchi d'armi; sulla destra si trova invece l'Opera 311 65, armata con due mitragliatrici in un unico malloppo. Entrambe le opere disponevano di un presidio di 10 uomini.
[Strade e sentieri del Vallo Alpino, p.73]
[Valle Stura fortificata, p.66]
Dal
Colle d'Ancoccia
un esile sentierino
(il "Sentiero Rosella")
sale in direzione sud-ovest lungo il crinale
detritico, passando a monte dei due malloppi
dell'Opera 312.
Lasciata quasi subito a destra la traccia che conduce all'ingresso
dell'opera, il sentierino si inerpica con qualche tornante sui ripidi
pendii del
Becco Nero
fino alla vetta
3,
spettacolare punto panoramico su
Rocca la Meja
(solo brevissimi tratti un poco aerei, preferibilmente da non
percorrere con scivoloso).
In vetta, oltre ad un termine trigonometrico, si trova
l'Osservatorio del Becco Nero.
(Dislivello: +95/-0 m; Dislivello A/R: +95/-95 m; Tempo: 0:10 ore; Tempo A/R: 0:15; Difficoltà: E; Distanza: 350 m).
Il
Sentiero Rosella
scende poi sul versante opposto del
Becco Nero
fino al
Lago della Meja.
Oltre il colle prosegue la rotabile ex militare che, perdendo quota, si trasforma
presto in pista sterrata piuttosto malandata. Lasciati a destra il sentiero per il
Colletto della Meja
(variante del
Tour di Rocca la Meja)
e il vicino sentiero per l'attacco alla via normale di
Rocca la Meja,
si incontra poco oltre, sulla sinistra il piccolo ma spettacolare
Lago della Meja
(2475 m circa)
20.
Dopo una brevissima risalita, si scende dapprima ai ruderi del
Baraccamento della Margherina
7,
grosso ricovero militare per circa 150 uomini e 6 ufficiali,
quindi al poco marcato valico prativo del
Colle Margherina
(2407 m, 0:20 - 0:25 ore dal
Colle d'Ancoccia)
18.
Ci si trova ora in presenza di un piccolo crocevia:
poco prima del valico, a destra, si stacca una mulattiera inerbita;
più o meno di fronte origina una seconda mulattiera;
tra esse, sempre a destra, si stacca tra i prati il sentiero che si dirige verso il
Colle del Preit.
Proprio sul colle, infine, la pista sterrata su cui ci si trova
piega bruscamente a sinistra e si immette sull'ottima
sterrata ex militare che collega
l'Altopiano della Bandia con
l'Altopiano della Gardetta.
Seguendo la sterrata verso sinistra (sud-est), un piacevole tratto in piano
8
riporta al
Colle della Bandia
(2408 m, 0:25 ore dal
Colle della Margherina)
e da qui, sul percorso dell'andata, al
Colle Valcavera
(2417 m, 0:30 - 0:35 ore dal
Colle della Bandia).
Arrivando dal Colle Margherina alla zona dei baraccamenti ottocenteschi al Colle della Bandia si noterà come il primo edificio che si incontra, a fianco della la strada, si trovi in apparenti buone condizioni rispetto agli altri che lo circondano. Si tratta in effetti di un'opera fortificata del Vallo Alpino, l'Opera 310 16911, camuffata con un mascheramento a grangia. L'opera, presidiata da 12 uomini, era armata con due mitragliatrici e un pezzo anticarro che avrebbe dovuto sbarrare la strada ai mezzi corazzati nemici. Era dotata anche di un collegamento con impianto fotofonico con la dirimpettaia Opera 313, ubicata alle pendici della Testa della Bandia, armata con due mitragliatrici e difesa da 10 uomini.
[Strade e sentieri del Vallo Alpino, p.73]
[Valle Stura fortificata, pp.70-72]
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle
Stura fino a Demonte. Verso la fine del paese, si imbocca il bivio a destra
per San Giacomo ed il Vallone dell'Arma. Si sale per circa 25 km la stretta strada
asfaltata che raggiunge i 2417 metri del Colle Valcavera. Al colle,
proprio in corrispondenza del bivio per il Colle della Bandia, si lascia l'auto
nei piccoli slarghi disponibili.
Al rientro, sensi unici obbligano a percorrere due brevi tratti di strada sterrata,
il più lungo dei quali a valle del Rifugio Carbonetto.
Il Colle della Bandia è raggiungibile anche in auto dal Colle Valcavera
lungo la rotabile sterrata ex militare dal fondo più che discreto.
In alta stagione l'accesso può essere regolamentato o interdetto.
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[Fra n.13] [AsF n.6] [IGC n.7]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo sopralluogo: Estate 2019
[Ultimo aggiornamento scheda: Estate 2020]
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