Chiamata un tempo Volpatin, era dotata di un forno ed abitata tutto l'anno. La prima testimonianza scritta, in un documento contabile, risale al 1646.
[pannello informativo in loco]
Il 'Sentiero delle nove borgate' è un interessante itinerario ad anello che tocca, più o meno da vicino, piccoli nuclei di case arroccate sui pendii attorno a Sambuco. Alcuni di questi sono ridotti a ruderi, altri vedono case ben ristrutturate. Il sentiero non è monotono: alterna tratti ampi ed agevoli ad altri più esili e scomodi, mulattiere a piste forestali, pendii prativi a fitti boschi. Va prestata attenzione ad alcune macchie di pino silvestre, nei dintori dei ruderi di Goulassi, nelle quali abbondano nidi di processionaria.
+552 / -552
Dislivello [m]
3:30 - 4:00
Tempo [h:mm]
10968
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Periodo consigliato [mese]
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A | Da Sambuco (1183 m) a: | Dislivello [m] | Tempo [h:mm] | Distanza [m] | Difficoltà | Segnavia |
---|---|---|---|---|---|---|
B | Chiardoletta (1429 m) | +254 / -8 | 0:50 - 0:55 | 2231 | T | P06 |
C | Forest Goulassi (1328 m) | +305 / -160 | 1:25 - 1:40 | 4464 | E | = |
D | Serre Bianco (1418 m) | +428 / -193 | 2:05 - 2:20 | 6210 | E | = |
E | Moriglione San Lorenzo (1435 m) | +519 / -267 | 2:45 - 3:05 | 8719 | E | = » P55 |
F | Sambuco (1183 m) | +552 / -552 | 3:30 - 4:00 | 10968 | E | = |
Dalla piazza centrale di
Sambuco
(1183 m)
16,
sede del municipio, si segue
l'Itinerario 12.63
fino a
Chiardoletta
(1429 m, 0:50 - 0:55 ore da
Sambuco)
5.
Si passa tra la
Chiesa di Sant'Anna
(altro nome con cui è conosciuta la borgata)
e le poche case,
si ignora subito a destra il sentiero per il
Colle Chiardoletta,
e si continua innanzi in falsopiano, su una sorta di larga mulattiera,
verosimilmente sfruttabile anche da piccoli mezzi agricoli motorizzati.
Superate due meno evidenti diramazioni sulla sinistra, la prima delle quali pare aperta
più di recente, la mulattiera si addentra nel
Vallone della Madonna,
perde quota con un paio di svolte e termina presso una piccola radura.
Si prosegue su sentiero, scendendo abbastanza vertiginosamente nel bosco su uno stretto crinale,
anche con l'aiuto di qualche gradino artificiale, quindi si volge bruscamente a destra e, di nuovo
in piano
7,
si traversa a mezza costa fino ad immettersi sul ben più evidente sentiero proveniente da
Sambuco.
Senza farsi ingannare, non si va in salita ma si svolta a sinistra: dopo qualche decina di metri
si imbocca però a destra la prosecuzione del
Sentiero delle nove borgate.
Si guada subito un piccolo affluente e, in pochi minuti, si scende ancora fino all'impluvio principale del
Rio della Madonna,
che si attraversa su una solida passerella in legno posizionata a cavallo tra due massi
8.
Ora sul versante destro orografico del vallone, il sentiero si allunga a mezzacosta perfettamente in piano,
stacca a sinistra una diramazione per
Sambuco
e, subito dopo, raggiunge i pochi resti di
Forest Goulassi
(1328 m circa, 0:35 - 0:45 ore da
Chiardoletta)
9.
Chiamata un tempo Volpatin, era dotata di un forno ed abitata tutto l'anno. La prima testimonianza scritta, in un documento contabile, risale al 1646.
[pannello informativo in loco]
Oltre i ruderi, ci si s'innalza bruscamente all'interno di una
pineta completamente invasa dalla processionaria,
fino ad immettersi su un altro sentiero, più comodo e nuovamente pianeggiante, che
si segue verso sinistra per uscire dal
Vallone della Madonna.
Si continua a lungo a mezzacosta
10,
passando prima appena a monte dei ruderi di
Serre Buisson
(1349 m), poi sfilando ai piedi della grossa abitazione di
Serre Naturier
(1368 m)
11.
Poco oltre ci si immette su una pista forestale e si va a destra.
La carrareccia raggiunge in breve una strada sterrata, che si percorre ancora verso destra. La strada guadagna
quota a tornanti, ma il sentiero (segnalato) li taglia, incrociando una prima volta la sterrata e
ritornando sulla stessa ormai vista delle case di
Serre Bianco
(1418 m, 0:40 ore da
Goulassi)
12.
Su Serre Buisson
(o
Serre Bouisoun
come recita la segnaletica locale), si hanno notizie scritte dalla prima metà del 1600.
Un documento del 1702 le descrive dotate di "stalla, fenera e solaio, con una grande pezza di prato
e campo intorno con cinque bruschi d'api".
Serre Naturier
è documentata a partire dalla metà del 1600; nel 1814 era abitata per tutto l'anno da una famiglia di 10 persone.
Serre Bianco,
la maggiore delle tre, era in passato divisa in due borgate,
Serre Bianco soprane
e
Serre Bianco sottane;
nel 1814 vi risiedevano addirittura 82 persone, suddivise in 17 nuclei familiari.
Dotate di un forno, le due borgate erano certamente abitate stabilmente tutto l'anno
già nel 1614.
[pannelli informativi in loco]
A
Serre Bianco
la strada termina e si divide in due mulattiere: ci si tiene su quella di destra, passando poco dopo
ai margini di un bellissimo pratone delimitato da muri in pietra a secco.
La salita termina, ed incomincia una lieve discesa verso l'impluvio del
Vallone credo di moriglione.
La mulattiera si riduce ad un sentiero e, in breve, si immette sul
Sentiero dell'Ecomuseo della Pastorizia,
proveniente direttamente da
Sambuco.
Si va a destra, in direzione di
Moriglione di Fondo.
Ora su comodo sentiero, ci si addentra nell’incassato
Vallone del Rio Bianco
con percorso quasi pianeggiante.
Si giunge all’impluvio del vallone e si attraversa il
Rio Bianco
su un bel ponte in legno
13.
Sul versante opposto, passato quasi subito un piccolo rio,
un altrettanto comodo sentiero, alto sulla profonda gola
scavata dal torrente, sale lentamente fino alle poche costruzioni di
Moriglione di Fondo
(1438 m, fontana)
3.
Una pista inerbita aggira verso destra le case e continua il mezzacosta
4,
assecondando l'orografia dei versanti. Divenuta strada sterrata,
prosegue fino alla vicina chiesetta di
Moriglione San Lorenzo
(1435 m, 0:40 - 0:45 ore da
Serre Bianco)
214.
Il tavolo da picnic presso la chiesetta risulta davvero in una incantevole posizione: in una giornata di sole è il posto ideale per la sosta pranzo.
Conosciuto in passato come
Foresto dei Turchi,
Moriglione di Fondo
esisteva già nella prima metà del Seicento. L'ultima abitante,
Margherita Bruna, ha resistito in questa borgata fino al 1987.
Grazie ad un testamento del 1610, invece, si sa che almeno da quella data
Moriglione San Lorenzo
era abitato tutto l'anno.
Chiamato anche
Moriglione Chiesa,
in tempi più remoti era noto semplicemente come
Ero.
La piccola
Chiesa di San Lorenzo
è documentata a partire dal 1686.
Includendo anche i vicini
Forest Peset
e
Forest Micolau,
nel 1814 risiedevano in quest'area 224 persone, divise in 36 famiglie.
[pannelli informativi in loco]
Proprio a fianco della
Chiesa di San Lorenzo
si ignora a destra il sentiero per il
Gias Picconiera
e il
Colle di Salsas Blancias,
mentre appena prima di entrare nella borgata
si scende a destra tra le case su una stradina malamente asfaltata.
A valle delle abitazioni, si prosegue su un
sentierino che scende ripido serpeggiando tra prati, bassi arbusti, muretti a secco, qualche terrazzamento.
Lungo la discesa si incrocia un sentiero, poi si toccano i ruderi vicini di
Forest Peset
(1357 m), si passa più lontano dai ruderi di
Forest Micolau
(1261 m, entrambi sulla destra), infine si ignora il bivio a sinistra per la
Cascata del Rio Bianco
e si continua a perdere quota velocemente fin quasi a lambire il letto del
Rio Bianco.
Il sentierino, molto esile, è attrezzato con funi e passerelle metalliche (diff. EE) 15. Con un tracciato decisamente aereo, porta in qualche minuto alla bellissima Cascata del Rio Bianco 16, la cui poesia è purtroppo rovinata dalle opere di captazione idrica. La percorrenza è sconsigliata con fondo scivoloso.
Si incrocia una sorta di vecchia e malandata pista forestale quindi, restando alti qualche decina di
metri sulla forra scavata dal torrente, si arriva ad un bivio segnalato dove si svolta
sul sentiero a sinistra.
Il sentiero supera subito il
Rio Bianco
su una passerella in legno, poi prosegue, comodo e pianeggiante, ai margini dei grossi prati di fondovalle,
in direzione di
Sambuco.
Quando si arriva ad un bivio, si ignora la traccia che continua diritta e si svolta a destra
per scendere sulla vicina strada asfaltata.
Il sentiero di fronte sarebbe più logico e diretto, ma si perde nella boscaglia, obbligando a una strana deviazione.
Dopo nemmeno un centinaio di metri in salita sull'asfalto, si prende il sentiero che si stacca a sinistra e sale all'area attrezzata per picnic e al vicino parcheggio. Da qui si torna sulla strada asfaltata toccata poco prima e, seguendola verso sinistra, si torna alla partenza dell'itinerario, nel centro di Sambuco (1183 m, 0:45 - 0:55 ore da Moriglione San Lorenzo).
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Stura fino a Sambuco. Si svolta a destra alla prima delle due deviazioni per Sambuco. Sono disponibili un parcheggio a sinistra salendo, uno piccolo alla Chiesa della Madonna del Roccasio, uno in piazza a Sambuco.
In alta stagione, salendo a Sambuco dalla seconda deviazione che si stacca dalla statale, è possibile trovare un ulteriore ampio parcheggio.
Le opportunità di pernottamento non sono indicate nelle escursioni giornaliere ma solo nelle tappe dei trekking.
[Fra n.13] [AsF n.6] [IGC n.7]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia.
Ultimo sopralluogo: Primavera 2025
[Ultimo aggiornamento scheda: Estate 2025]
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