12.65 Pontebernardo - Colle della Montagnetta - Grange Serre - Pontebernardo
Pontebernardo (1312 m) - La Pinéo (1552 m) - I Gias (2281 m) - Colle della Montagnetta (2178 m) - Servagno (1737 m) - Grange Serre (1505 m) - Pontebernardo (1312 m)
Si tratta di un lunghissimo anello, che attraversa una successioni di ambienti assai diversi tra loro, dalle pinete, ai versanti dirupati coperti di detriti, alle praterie di alta quota. Di sicuro appagante, il sentiero non è però sempre agevole: alcuni tratti sono aerei e piuttosto impegnativi, seppur brevi; altri si svolgono tra erba e tracce di mandrie al pascolo, dove serve un pizzico di intuito per seguire il percorso; a lungo ci si sposta con segnaletica assente o piuttosto scarsa. Se la meta è il solo Colle della Montagnetta - vi trovate di fatto al di sopra dell'impressionante parete calcarea de 'Le Barricate' - è consigliabile seguire l'itinerario in senso orario, evitando la parte più impegnativa del sentiero.
+1057 / -1057
Dislivello [m]
5:25 - 6:10
Tempo [h:mm]
14288
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Periodo consigliato [mese]

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A | Da Pontebernardo (1312 m) a: | Dislivello [m] | Tempo [h:mm] | Distanza [m] | Difficoltà | Segnavia |
---|---|---|---|---|---|---|
B | La Pinéo (1552 m) | +291 / -51 | 1:00 - 1:10 | 2727 | T/E | P55 » = » P38 |
C | I Gias (2281 m) | +1016 / -51 | 2:55 - 3:20 | 5832 | E | P38 |
D | Colle della Montagnetta (2178 m) | +1032 / -166 | 3:20 - 3:45 | 7202 | E | P38 |
E | Grange Serre (1505 m) | +1038 / -845 | 4:40 - 5:20 | 11418 | E | P38 » P35 |
F | Pontebernardo (1312 m) | +1057 / -1057 | 5:25 - 6:10 | 14288 | E | P35 » = » P55 |
Dalla sede
dell'Ecomuseo della Pastorizia,
nel centro di
Pontebernardo
(1312 m circa) si passa a fianco alla
Chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta
1
e quindi si imbocca la strada sterrata che si dirige verso il
Torrente Stura.
Appena prima di attraversare il solido ponte in cemento sul torrente
si ignora una diramazione a sinistra
(utilizzata per il rientro) e si continua su una malandata pista forestale (indicazioni per
Castello
e
Sambuco).
La pista si trasforma quasi subito in una comoda mulattiera si allunga nel
Vallone del Rio Conforent
rimanendo più o meno parallela al corso d'acqua omonimo.
Arrivati a un bivio, si ignora la poco marcata diramazione di sinistra e si
scende a destra ad attraversare il
Rio Conforent
su una passerella in legno.
Si prosegue nel bosco fino in località
Suort l'Amant,
dove la mulattiera si riduce a sentiero e volge bruscamente a sinistra.
L'ascesa si fa un poco più ripida, all'interno di una pineta alternata a piccole radure.
Dopo aver guadagnato un po' di quota si giunge ad un bivio, dove si abbandona il
Sentiero dell'Ecomuseo della Pastorizia
diretto a
Sambuco
e si svolta a sinistra
(indicazioni per
Quota 1477
e
I Gias).
Il sentiero sale tra i pini a scavalcare un piccolo cocuzzolo
2,
poi attraversa un grosso pratone quasi pianeggiante dove la traccia tende a perdersi
3.
Sul lato opposto del pratone si trovano i resti di una vecchia mulattiera inerbita,
che si segue verso destra, perdendo un po' quota.
Quando la mulattiera si immette su una strada sterrata, si continua a sinistra in salita.
Dopo un tornante, la strada lascia a destra una vecchia casermetta riattata da privati,
e arriva in località
La Pinéo
(1552 m, 1:00 - 1:10 ore da
Pontebernardo),
dove termina dividendosi in due rami.
Il ramo di destra si ferma dopo pochi metri in località
En Chamouset,
mentre il ramo sinistra, ridotto a pista forestale, s'innalza rettilineo e ripidissimo.
Ignorate due diramazioni a sinistra, a brevissima distanza l'una dall'altra,
ci si immette su un'altra pista forestale, decisamente meno ripida.
Si va a destra, sempre nella fitta pineta
4,
salendo con lunghe svolte fin quando la pista forestale termina improvvisamente.
L'ascesa prosegue a stretti tornanti, con pendenze più sostenute, uscendo piano piano dal bosco.
Il sentiero si porta quindi in una zona una zona dirupata
5,
dove taglia in diagonale diversi
ripidi canaloni in successione (brevi passaggi aerei nei quali bisogna prestare
attenzione).
Superata l'area dirupata, le serpentine continuano, ma su terreno ora più agevole che
consente di godersi bei panorami sugli abitati di
Pietraporzio
e
Pontebernardo,
ben visibili sul fondovalle.
Il sentiero attraversa un inaspettato quanto fresco boschetto di larice, poi
continua la ripida ascesa incuneandosi
67,
ora con traversi ora con tornanti, all'interno del profondo solco vallivo scavato dal
Rio Conforent.
Un ultimo lungo traverso su pendii detritici porta all'impluvio del stretto e incassato vallone:
si guada il torrente (possibile acqua abbondante in primavera) e si rimonta
l'esile e ripidissimo sentierino che sale sul versante opposto.
Ci s'innalza faticosamente sul pendio di terra e fini detriti, punteggiati da
ciuffi d'erba più in quota. Con stretti tornanti si guadagna infine un colletto che si apre
su una bellissima conca pascoliva, il cui aspetto è infinitamente meno severo del vallone
fin qui risalito.
Appena oltre il colletto, nella località nota come
I Gias
(2281 m circa, 1:55 - 2:10 ore da
La Pinéto),
si lascia a sinistra il sentiero per una casupola in legno e si continua innanzi.
Il sentiero scompare quasi subito tra i prati, frequentati dalle mandrie al pascolo: si lascia
a destra un grosso abbeveratoio in cemento e si punta ai ruderi ben evidenti di una truna,
passandole appena a sinistra.
Senza percorso obbligato si sale per prati fino ad immettersi sulla vicina e soprastante mulattiera
8.
Si segue la comoda mulattiera inerbita verso sinistra, scendendo lentamente fino a un piccolo impluvio,
non lontano dai resti di una probabile costruzione di origine militare.
All'impluvio la mulattiera scompare, sostituita da un esile sentierino che si allunga a mezzacosta
sul pendio prativo, sempre in leggera discesa. Quando la vecchia mulattiera ricompare, si percorre
ancora una centinaio di metri poi si sale brevemente verso destra per portarsi sul
Colle della Montagnetta
(2178 m, 0:25 ore da
I Gias)
9.
Un sentiero, esile ma quasi sempre ben evidente, scende sul versante opposto del valico
tagliando in diagonale pendii prativi punteggiati di larici
10.
Il sentiero scende fino all'impluvio del
Vallone di Servagno,
dove guada in sequenza due torrenti passando sulla sottile crestina che li divide
11,
quindi taglia un breve pendio di detriti fini e ritorna sui prati.
Si attraversano ondulazioni pascolive superando, in modo ben più agevole,
altri due ruscelli.
Poco prima del gabbiotto del pastore (non saprei come meglio definire il manufatto) il sentiero
si divide in più rami che si perdono nella vegetazione nitrofila: bisogna proseguire diritti,
tenendo la quota del gabbiotto, e attraversare tutto il ripiano prativo fino a ritrovare la traccia.
L'incertezza si ripresenta quasi subito, perché la traccia si divide in tre: si tiene allora il
ramo più a sinistra (è il percorso migliore), che diventa ben evidente e dotato di segnavia bianco-rossi,
seppur radi.
La discesa nel
Vallone di Servagno
riprende con un lungo diagonale, che termina ai ruderi di
Servagno
(1737 m).
Il sentiero passa tra le dirute costruzioni, oltre le quali scompare ancora brevemente nei prati,
poi riappare evidente ed incomincia una discesa a strettissimi tornanti lungo un ripido pendio.
Il sentiero si tiene alto sulla profonda gola scavata
Rio Servagno
e passa nei pressi delle
Grange Serre
(1505 m, 1:20 - 1:35 ore dal
Colle della Montagnetta)
12,
dove riappare evidente una vecchia mulattiera.
Ignorata a destra la deviazione (non segnalata) per la borgata, la mulattiera prosegue
la discesa a tornanti fino a terminare d'improvviso (probabilmente cancellata da frane o crolli).
Si continua su una labile traccia per prati; dopo alcune decine di metri riappare
a destra la mulattiera, ma la si ignora, per rimanere sul sentiero a sinistra.
Con percorso più o meno parallelo al
Rio Servagno,
si arriva solo a lambire un tornante della strada statale 21, scendendo ancora
finché il sentiero non volge si allontana dal torrente e si ricongiunge alla strada statale.
Si rimane all'esterno del guard-rail fino all'imbocco della galleria, dove si imbocca a
sinistra il vecchio tracciato stradale.
La strada sterrata, ora chiusa al traffico, conserva ancora qualche tratto asfaltato;
costeggia da fuori tutta la galleria
13,
poi si ricongiunge con la statale.
Un ampio slargo a lato della carreggiata consente di percorrere i circa 150 metri
a fianco della statale che conducono al sentiero segnalato, a sinistra, per
Pontebernardo.
Si scendono subito alcuni tornanti nel bosco, poi, quando il sentiero spiano e si divide,
si va a sinistra. Dopo un ameno passaggio su una spiaggetta in riva al
Torrente Stura
14,
al successivo bivio si va a destra: con pochi saliscendi si arriva infine
sulla strada sterrata già incontrata all'andata (proprio alle spalle del solido ponte in cemento).
Non resta che seguire la sterrata verso destra per rientrare in qualche minuto a
Pontebernardo
(1312 m, 0:45 - 0:50 ore da
Grange Serre).
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Stura di Demonte fino a Pontebernardo. Ai piedi di Pontebernardo, prima del tornante della strada statale, a destra della carreggiata è disponibile un posteggio per diverse auto.
Note
Percorso da affrontare in condizioni di tempo stabile e fondo del sentiero asciutto.
Pernottamento
Le opportunità di pernottamento non sono indicate nelle escursioni giornaliere ma solo nelle tappe dei trekking.
Cartografia
[Fra n.13] [AsF n.6 e n.7] [IGC n.111 e n.112] [IGC n.7]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione
Bibliografia.
Aggiornamenti
Ultimo sopralluogo: Primavera 2025
[Ultimo aggiornamento scheda: Estate 2025]
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